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assicuratori e i fondi pensione restino vigili sull’esposizione ai rischi geopolitici e macroeconomici Assinews.it


L’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) ha pubblicato la scorsa settimana il Rapporto sulla stabilità finanziaria, dal quale emerge che i settori rimangono solidi e ben capitalizzati nonostante il difficile panorama globale, ma i rischi legati alla volatilità dei tassi di cambio, dei tassi d’interesse e delle valutazioni azionarie, nonché l’esposizione delle entità ai rischi geopolitici, compresa la loro dimensione informatica, devono essere monitorati più da vicino.

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Il più ampio panorama macroeconomico europeo è diventato vulnerabile in un ambiente in cui le norme e gli accordi internazionali di lunga data sono sottoposti a crescenti pressioni e le strutture commerciali e di difesa globali stanno subendo profondi cambiamenti.

Le incertezze sul futuro della collaborazione internazionale, insieme agli imprevedibili annunci di barriere al commercio globale, hanno introdotto una significativa volatilità nei mercati azionari e nei tassi di cambio. I tassi di interesse a lungo termine rimangono elevati, mentre gli spread si sono riprezzati in risposta all’impatto previsto delle tariffe statunitensi sui partner commerciali.

Nella primavera del 2025 il dollaro USA si è indebolito nei confronti di un paniere di valute, tra cui l’euro, mentre i tassi d’interesse europei hanno subito un’impennata a marzo in seguito alla presentazione di un importante pacchetto di spese per la difesa e le infrastrutture da parte del nuovo governo tedesco.

I rischi informatici rimangono rilevanti in un contesto di forti tensioni geopolitiche, con l’interruzione della rete e l’estorsione informatica come tipologie di attacchi informatici più frequenti. Anche le catastrofi naturali continuano a mettere sotto pressione gli assicuratori.

La posizione patrimoniale aggregata del settore assicurativo europeo nell’ambito dell’attuale quadro normativo di Solvency II continua a essere solida e stabile, nonostante la riduzione dei coefficienti rispetto a fine 2023. Il coefficiente SCR mediano per gli assicuratori vita è diminuito dopo la tendenza al rialzo registrata negli ultimi anni e si è attestato al 230% a fine 2024 (246% nel quarto trimestre 2023). Questo andamento è dovuto principalmente a un leggero calo dei tassi di interesse nel corso del 2024. Anche l’indice SCR mediano per le imprese di assicurazione composite, danni e riassicurazione è diminuito, anche se in misura minore, passando rispettivamente al 216%, 214% e 223% (dal 225%, 217% e 235% dell’anno precedente).

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La crescita dei premi nel settore danni è aumentata dell’8,2% su base annua nel 2024, superando la crescita dell’anno precedente. I premi lordi emessi del settore vita sono cresciuti ancora di più, con un aumento del 13,8% a 758 miliardi di euro. I flussi di cassa tecnici di questo ramo (premi meno sinistri, riscatti e spese) sono tornati in territorio positivo dopo aver trascorso l’ultimo anno in rosso. Questa ripresa della domanda di prodotti assicurativi è probabilmente dovuta all’aumento dei tassi di risparmio in un contesto disinflazionistico e indica che i decessi potrebbero aver raggiunto il massimo.

Anche la redditività del settore assicurativo ha registrato un notevole miglioramento nel 2024. Il rendimento mediano delle attività è salito allo 0,7%, rispetto allo 0,6% dell’anno precedente. Il rendimento mediano delle attività in eccesso rispetto alle passività – un indicatore del rendimento del capitale proprio – è passato dall’8,0% al 9,3%. Sebbene i rendimenti degli investimenti rimangano solidi, gli assicuratori dovrebbero rimanere cauti riguardo a potenziali correzioni del mercato nell’attuale contesto volubile.

I riassicuratori del continente hanno rafforzato i loro bilanci, chiudendo il 2024 con un indice di solvibilità mediano del 235%, in aumento rispetto al 223% del 2023. Tuttavia, data la loro presenza globale e le operazioni multivaluta, i riassicuratori dovranno valutare costantemente l’impatto di potenziali barriere commerciali sulle loro attività.

Anche il settore delle pensioni aziendali europee rimane solido e ben capitalizzato. Gli attivi gestiti dagli enti pensionistici aziendali e professionali (EPAP) sono cresciuti più rapidamente delle loro passività e la loro posizione finanziaria è leggermente migliorata.

I (ri)assicuratori e gli EPAP ricorrono a contratti derivati per coprire i rischi di tasso e di cambio. I pagamenti dei margini legati a queste posizioni possono amplificarsi o compensarsi a vicenda. L’improvviso aumento dei tassi d’interesse europei nella primavera del 2025 e l’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro USA possono aver parzialmente compensato il fabbisogno di liquidità delle entità che hanno effettuato entrambe le coperture.

In termini di investimenti, quasi due terzi dei portafogli degli assicuratori sono orientati verso attività a reddito fisso a basso rischio, che possono fornire uno scudo contro i cali di valutazione del mercato. A queste esposizioni seguono le azioni, che rappresentano il 21,7% degli investimenti degli assicuratori. Un quarto del portafoglio azionario degli assicuratori è investito in azioni statunitensi, mentre oltre la metà degli investimenti azionari degli EPAP è destinata a società statunitensi, con una notevole esposizione anche a obbligazioni societarie e governative statunitensi.

Sebbene i dazi riguardino i beni piuttosto che i servizi, sia i (ri)assicuratori che gli EPAP sono vulnerabili agli impatti indiretti di un’interruzione del commercio globale.



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