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Difesa NATO, perché l’industria ha un ruolo fondamentale: l’appello di Rutte


Con l’Iran sotto attacco da Israele e Usa e con le possibili conseguenze del caso anche sul fronte cyber, in un contesto geopolitico difficile in cui sono contemporaneamente aperti più fronti di guerra e non mancano le minacce di nuovi conflitti con tensioni come quelle tra Cina e Taiwan, il NATO Summit 2025 si preannuncia come un momento fondamentale per delineare gli equilibri nei prossimi anni. E in ciò, il coinvolgimento dell’industria può essere decisivo.

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Un appello diretto alle imprese della difesa e ai partner per garantire sicurezza e anche il vantaggio tecnologico è stato fatto oggi pomeriggio dal segretario generale della NATO, Mark Rutte, durante la conferenza con i giornalisti pre-apertura dell’evento, che ufficialmente inizierà domani: “Stiamo inviando un chiaro segnale di domanda. Abbiamo bisogno che l’industria risponda rapidamente, perché c’è un bisogno urgente”, ha detto il segretario generale.

Sul tavolo nei prossimi due giorni la questione più importante da dibattere è l’innalzamento della spesa della difesa al 5 per cento del Pil di ogni Paese, con l’attenzione che si concentra in particolare sulla difesa aerea, così come il supporto all’Ucraina e le relazioni con i partner del Pacifico. L’obiettivo è “assicurarci di avere tutto ciò di cui abbiamo bisogno per scoraggiare e difenderci da qualsiasi minaccia”, ha spiegato Rutte.

Difesa NATO, il ruolo dell’industria

E infatti all’industria sarà dedicata domani l’intera giornata con il NATO summit defence industry forum, proprio perché al comparto viene riconosciuto un ruolo primario nel raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione: “Man mano che investiamo di più, è fondamentale che produciamo anche di più. Al momento, l’offerta non è sufficiente a soddisfare l’aumento della domanda su entrambe le sponde dell’Atlantico. Per questo dobbiamo lavorare a stretto contatto con l’industria, i principali attori che sono alla base della nostra base industriale della difesa, nonché i nuovi attori che ci aiuteranno a innovare e garantire il nostro vantaggio tecnologico in futuro. Significa anche lavorare insieme ai nostri partner più stretti, tra cui l’Ucraina, l’Unione europea e i nostri partner dell’Indo-Pacifico”, ha spiegato Rutte.

Il piano di investimenti per la difesa NATO

Per Rutte, migliorare la sicurezza si concretizza in “un nuovo importante piano di investimenti nel settore della difesa, che innalzerà il parametro di riferimento per gli investimenti nel settore della difesa al 5% del PIL. Uno sforzo concertato per far crescere l’industria della difesa in tutta l’Alleanza, portando non solo maggiore sicurezza ma anche più posti di lavoro.

Attenzione all’avanzamento tecnologico, che considerando le modalità di gestione delle nuove guerre con il coinvolgimento di rischi cyber è una priorità, ma anche protezione dei cieli e munizionamento. Rutte ha anticipato che sono previsti:

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  • un aumento “di cinque volte delle capacità di difesa aerea“, ha detto il segretario generale, spiegando che quotidianamente la minaccia della Russia incombe nei cieli dell’Ucraina
  • Migliaia di carri armati e veicoli corazzati in più”, in quanto anche se le modalità di condurre la guerra stanno cambiando, “dobbiamo ancora essere in grado di proteggere i nostri soldati sul campo di battaglia”.
  • Munizioni di artiglieria, per far scorta e dissuadere possibili aggressioni.

Piano di investimenti per la difesa NATO, gli impatti sociali

Il potenziamento dell’industria, come ha evidenziato Rutte, comporta anche impatti sociali ed economici rilevanti: “C’è anche un enorme vantaggio nell’aumentare la nostra produzione nel settore della difesa. Non solo saremo più sicuri, ma c’è un enorme potenziale economico per le nostre società, compresi più posti di lavoro per i nostri cittadini – ha affermato -. Investendo di più e producendo di più, costruiamo una NATO più forte. Il risultato è anche una NATO più giusta, poiché gli alleati si fanno avanti per garantire una più equa condivisione delle responsabilità per la nostra sicurezza condivisa”.

Le minacce alla difesa dei Paesi NATO

I fronti a cui fare attenzione, globalmente, sono “una costante attenzione al sostegno all’Ucraina, insieme al perseguimento di una fine giusta e duratura della guerra di aggressione della Russia. Tutto questo è essenziale per mantenere al sicuro il nostro miliardo di cittadini”.

Oltre alla guerra russo-ucraina, il nuovo fronte caldo è quello iraniano, con particolare attenzione alla questione del nucleare: “Per quanto riguarda la posizione della NATO sul programma nucleare iraniano, gli alleati concordano da tempo sul fatto che l’Iran non deve sviluppare un’arma nucleare. Gli alleati hanno ripetutamente esortato l’Iran a rispettare gli obblighi derivanti dal trattato di non proliferazione“.



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