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Fino a 100 milioni per sostenere le pmi della moda nelle aree di crisi industriale non complessa


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La commissione sviluppo economico della conferenza delle Regioni e Province autonome ha approvato un importante disegno di legge collegato alla manovra finanziaria 2025, che destina risorse significative alle piccole e medie imprese del settore moda. Questo intervento punta a rilanciare lo sviluppo produttivo nelle aree segnate da crisi industriale, concentrandosi su progetti ambiziosi e capaci di valorizzare il tessuto economico locale.

Risorse e modalità di intervento per le pmi della moda

Il disegno di legge prevede la destinazione di un plafond massimo di 100 milioni di euro dal Fondo per la crescita sostenibile. Queste somme serviranno a finanziare programmi di sviluppo per le pmi del settore moda, con un investimento minimo di 3 milioni e massimo di 20 milioni per singolo progetto. L’obiettivo è sostenere piani che guardano a riconversione e riqualificazione produttiva, favorendo una ripresa strutturale nelle realtà territoriali più colpite da difficoltà economiche.

Le risorse messe a disposizione derivano dagli stanziamenti previsti per la crescita del settore industriale e mirano a evitare un eccessivo frazionamento degli aiuti. Così si garantisce la concentrazione sugli interventi di maggiore impatto e durata, soprattutto nelle zone considerate in crisi industriale non complessa. Questi contesti, pur non essendo segnati da crisi profonde o prolungate, necessitano di un sostegno mirato per evitare un peggioramento della situazione e incentivare nuovi progetti di sviluppo.

Criteri e ambiti territoriali di utilizzo dei fondi

La misura introdotta dal disegno di legge coinvolge tutte le Regioni e Province autonome interessate da crisi industriale non complessa. Si tratta in particolare di aree dove la perdita di attività produttive ha creato vulnerabilità economica e occupazionale, ma senza raggiungere livelli drammatici di dismissione industriale. Il supporto vuole innescare una spinta verso la riconversione produttiva, coinvolgendo imprese che potranno ricevere sostegno per ammodernare impianti, sviluppare nuovi prodotti o diversificare le attività.

L’assessore Andrea Maria Antonini, presidente della commissione sviluppo economico, ha specificato che “la misura non impone un vincolo rigido sull’uso delle risorse solo nei territori definiti in crisi non complessa.” Le Regioni saranno infatti libere di orientare gli investimenti anche in zone con crisi industriali più profonde o complesse, qualora ve ne siano i presupposti e la strategia regionale lo consenta. Ciò amplia la platea dei beneficiari e la flessibilità nell’applicazione della norma.

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Impatto atteso sulla filiera della moda e opportunità per le pmi

La filiera della moda rappresenta un segmento rilevante per l’economia italiana, sia per valore aggiunto che per posti di lavoro generati. Le piccole e medie imprese costituiscono l’ossatura produttiva di questo comparto, spesso a conduzione familiare o artigianale, che ora potrà puntare su un sostegno finanziario mirato per superare le crisi e rilanciare attività. Il finanziamento si rivolge a progetti di sviluppo su larga scala, capaci di creare sinergie tra aziende e attrarre investimenti.

Gli interventi finanziati dovranno superare la soglia di 3 milioni di euro perché la misura possa assicurare un impatto significativo sul territorio, evitando frazionamenti di risorse in iniziative troppo piccole. Questo aiuterà le imprese a pianificare interventi efficaci di ammodernamento e a fronteggiare la concorrenza internazionale con prodotti e processi più aggiornati. L’attenzione alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica, pur non esplicitate nel testo, restano elementi chiave per la crescita duratura.

Gestioni e tempistiche per l’erogazione dei contributi

Le modalità operative per l’assegnazione delle risorse saranno definite nelle prossime settimane, coinvolgendo le amministrazioni regionali e i soggetti attuatori. Il disegno di legge ha già ricevuto il via libera tecnico dalla conferenza delle Regioni, la quale coordinerà le fasi successive di presentazione e valutazione dei progetti. La priorità sarà assegnata ai piani con maggiori potenzialità di rilancio produttivo e ricadute occupazionali.

Il coordinamento con gli altri strumenti di sostegno previsti dal ministero delle imprese e del Made in Italy sarà essenziale per evitare sovrapposizioni e ottimizzare l’uso degli stanziamenti. La disponibilità di centinaia di milioni a livello nazionale per le pmi rende necessario un monitoraggio rigoroso, affinché le risorse raggiungano in tempi rapidi le imprese con piani concreti e cantierabili. Si attendono quindi bandi dedicati e criteri di selezione chiari entro la metà del 2025.

Questa iniziativa rappresenta un passo concreto per mettere al centro le pmi della moda in un momento delicato, sostenendo la tenuta dell’occupazione e la competitività del sistema produttivo italiano. Le Regioni avranno un ruolo cruciale nella gestione di queste risorse, tempistiche e capacità progettuale saranno determinanti per tradurre l’investimento in risultati tangibili sul campo.





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