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Tax Credit e cinema, la stretta del ministro Giuli


Il ministro della Cultura corre ai ripari dopo lo scandalo degli incentivi al finto regista e presunto killer di Villa Pamphili: “i soldi dei contribuenti devono andare solo a chi fa davvero cinema”. Le novità del decreto direttoriale contenente le disposizioni tecniche e applicative per il Tax credit internazionale.

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L’intervento del ministro Giuli sul Tax credit: “Nessun film fantasma potrà più approfittare delle risorse pubbliche

Il caso Kaufmann tiene ancora banco sui giornali italiani, sia per il duplice caso di omicidio di Villa Pamphili a Roma, che vede appunto coinvolto l’americano Francis Kaufmann, sia per gli ingenti incentivi (Tax credit) che sotto falso nome e spacciandosi per regista è riuscito a farsi assegnare per un fil su Roma forse mai girato.

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha annunciato oggi l’introduzione di nuovi correttivi alla legge Cinema: “Stiamo intervenendo con decisione per garantire che ogni euro destinato al sostegno del cinema italiano sia realmente utilizzato per produrre cultura, lavoro e valore. Nessun film fantasma potrà più approfittare delle risorse pubbliche. Basta sprechi: i soldi dei contribuenti devono andare solo a chi fa davvero cinema”.

Il credito d’imposta internazionale nasce con l’obiettivo di incentivare la spesa sul territorio italiano da parte di produzioni estere, coinvolgendo maestranze e imprese italiane. E sta funzionando molto bene. Tuttavia, è nostro dovere vigilare affinché nessuno possa abusarne”, ha precisato Giuli.

“Abbiamo siglato un protocollo con la Guardia di Finanza, abbiamo stanziato 3 milioni e mezzo di euro che abbiamo speso per aumentare il sistema di monitoraggio, sorveglianza, controllo, rendicontazione e certificazione alla fonte, investigando su casi pregressi sospetti. Infine – ha aggiunto il Ministro – abbiamo previsto che chi non rispetta le nuove regole non soltanto perderà il beneficio fiscale, ma sarà escluso per cinque anni da qualsiasi agevolazione prevista dalla legge Cinema oltre a, nei casi più gravi, essere denunciato per truffa”.

Tax credit, le nuove disposizioni della Direzione generale Cinema

La Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura, infatti, integrerà a partire da oggi il decreto direttoriale contenente le disposizioni tecniche e applicative relative al riconoscimento del credito d’imposta “internazionale”, destinato ad attrarre produzioni estere in Italia.

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Tra le novità introdotte c’è il rafforzamento degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari e l’obbligo di presentare, a opera realizzata, una copia completa come condizione per il riconoscimento definitivo del beneficio.

Non solo, si legge in una nota del ministero, è previsto ora l’obbligo di indicare chiaramente in fattura il titolo dell’opera cui si riferiscono i costi (se superiori a 1.000 euro) e sono stati individuati maggiori vincoli nella documentazione sull’assunzione del personale e sulla certificazione delle prestazioni di servizio rese da terzi.

Queste novità si affiancano alle regole già vigenti per le opere di nazionalità italiana che, per ottenere il credito definitivo, devono dimostrare l’avvenuta distribuzione nelle sale cinematografiche o la diffusione al pubblico tramite broadcaster nazionali o piattaforme online a pagamento soggette a obblighi di investimento.

Riguardo al film di Kaufmann e il Tax credit riconosciuto al film “Stelle della notte”, il ministero della Cultura ha reso noto che il beneficio fiscale è stato ammesso al produttore esecutivo italiano Coevolutions srl, che ha presentato la domanda preventiva nel 2020 e la domanda a consuntivo nel 2023. Entrambe le domande erano e sono formalmente regolari.

In particolare, la domanda a consuntivo è completa della certificazione dei costi rilasciata da un revisore ufficiale dei conti. Fra l’altro il credito in questione risultava ceduto a un istituto bancario. La domanda a consuntivo era pertanto corredata di tutta la documentazione richiesta dalla normativa vigente.

Troppi film che hanno beneficato di contributi pubblici non sono mai arrivati in sala

La Direzione generale Cinema e audiovisivo ha precisato che sono in corso “ulteriori e necessari approfondimenti” sul caso.

Il ministero ha inoltre segnalato alla Guardia di Finanza una lista di 122 pellicole sospettate di aver ricevuto immotivatamente dei finanziamenti pubblici.
La sola società di produzione italiana a cui si è appoggiato Kaufmann in due anni ha incassato quasi 840mila euro.

Su 459 progetti di film che hanno ottenuto un contributo dallo Stato tra 2022 e 2023 ben 345 non sono mai sbarcati nelle sale.

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