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Francia, il progetto di una nuova realtà sostenuta solo da piccole e medie imprese prende corpo: “Nel 2026 apriremo la squadra Pro’ femminile, a seguire i maschi”




A fine 2024 in Francia era stata promossa l’iniziativa “Ma Petite Enterprise”, che in italiano si può tradurre in “La mia piccola impresa”. Il progetto prevedeva la creazione di una nuova realtà ciclistica, sia maschile che femminile, con un forte radicamento territoriale (l’area interessata è quella della Savoia) e, soprattutto, sostenuta da un numero ridotto di marchi rilevanti a livello internazionale, ma da una serie, il più ampia possibile, di piccole e medie imprese. L’iniziativa sta proseguendo e ha raccolto l’interesse di un personaggio appena uscito, suo malgrado, dal mondo del ciclismo professionistico, Vincent Lavenu, che fu una colonna di quella che ora si chiama Decathlon Ag2R La Mondiale, da cui non è stato confermato ormai più di un anno fa.

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È lo stesso Lavenu a fare il punto della situazione su Ma Petite Enterprise: “Siamo ottimisti, stiamo andando nella giusta direzione – le parole del francese raccolte da DirectVelo – Bisogna lavorare quotidianamente per far funzionare un progetto simile, perché quando hai un unico sponsor, ti concentri su di lui, ma qui ci sono centinaia e centinaia di aziende con cui rapportarsi. A oggi abbiamo provato a coinvolgere circa 400 imprese. La bontà del progetto è riconosciuta da tutti, ma con ognuno di questi bisogna tenere legami fissi e costanti e devi continuare a chiedere loro ‘dài, firma’“.

Nel 2026, vedrà la luce molto probabilmente una squadra femminile, subito a livello Professional, mentre per quella maschile ci sarà da aspettare ancora. “Le prospettive finanziare non ci permettono di partire subito con entrambe le squadre. Ci sono poi dei vincoli imposti dalla Lega Nazionale Francese da rispettare – le parole di Lavenu – Al massimo ci possono essere infatti 10 formazioni professionistiche in tutta la nazione e inoltre devi aver collaborato con una squadra dilettantistica (la categoria francese N1 – ndr) per almeno due stagioni. Se partissimo invece dal livello Continental, ci troveremmo in una dimensione già molto affollata, contando che, per la prossima stagione, tante squadre hanno già formato buona parte dei loro organici, e quindi sarebbe molto più difficile atleti di alto livello. La squadra femminile Professional? Il termine per fare domanda è la fine di settembre, ma prenderemo una decisione definitiva ben prima di allora”.

Lavenu e la sua “cordata” stanno ancora cercando risorse: “Il nostro programma prevede diversi livelli di sostegno – spiega il dirigente francese – I primi quattro sono accessibili alle piccole e medie imprese. Poi ci sono livelli più alti, fra i 50 e 100mila euro, per coinvolgere aziende più grandi. Abbiamo già contatti in stato avanzato, in questo senso, e se una o due imprese più grandi ci sosterranno, potremmo avviare l’operazione più in fretta”.

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In attesa che il tutto prenda corpo, Lavenu sottolinea: “Questo è un progetto che difende l’imprenditorialità francese e per me è una gioia farne parte. Dio sa quanto le aziende francesi abbiano bisogno di essere difese, perché sappiamo cosa significa gestire un’impresa. Bisogna alzarsi la mattina, correre rischi e avere il coraggio di lottare ogni giorno contro ogni ostacolo. C’è una grande somiglianza con il ciclismo: un ciclista lotta ogni giorno, ha coraggio e si assume dei rischi. È esattamente quello che succede con un imprenditore. La Decathlon AG2R? Posso dire che ho attraversato un periodo difficile, ma ora trovare persone che condividono il mio amore per il ciclismo mi aiuta a essere felice“.



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