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17 miliardi di euro alle imprese toscane per investimenti, innovazione e credito


NUOVO ACCORDO TRA CONFINDUSTRIA E INTESA SANPAOLO: 17 MILIARDI DI EURO ALLE IMPRESE TOSCANE PER INVESTIMENTI, INNOVAZIONE E CREDITO

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·       Oggi a Firenze presentate le misure dedicate allo sviluppo delle aziende della regione

·     Nuovo impulso alla crescita in Italia e all’estero attraverso modelli produttivi innovativi, Transizione 5.0, Intelligenza Artificiale, Scienze della Vita. Sostegno ai lavoratori attraverso il Piano per l’Abitare Sostenibile

·       Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo:
“Mettiamo a disposizione delle imprese toscane 17 miliardi di euro per dare forza al tessuto produttivo e accelerare gli investimenti in primis per sostenibilità ed export”

·       Maurizio Bigazzi, Presidente Confindustria Toscana: “Sarà attivato anche un gruppo territoriale che coordineremo come Confindustria Toscana, dedicato a sostenere gli investimenti in innovazione e crescita”

Firenze, 25 giugno 2025Si è svolta oggi a Firenze la presentazione del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane sottoscritto lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.

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Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 17 miliardi alle aziende toscane, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

Questa mattina, nella sede fiorentina di Confindustria, Maurizio Bigazzi, Presidente di Confindustria Toscana, e Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure messe in campo e si sono confrontati sulle strategie di sviluppo e competitività della Toscana.

Sono state presentate misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, all’ampliamento e ammodernamento di quelli esistenti e agli investimenti nel settore energetico, sostenendo così l’attrattività dei territori italiani con posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.

Il protocollo presentato oggi consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria già avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle Pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Tale supporto è stato declinato in numerose iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative attivate nelle fasi critiche, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente Pmi, struttura portante del made in Italy nel mondo.

Le novità riguardano:

Ø gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita

Ø l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili

Ø l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e Pmi ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati

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Ø piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana

Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo: “Grazie all’accordo con Confindustria, mettiamo a disposizione delle imprese toscane 17 miliardi di euro, sui 200 complessivi a livello nazionale, per dare forza al tessuto produttivo e accelerare gli investimenti. Il sistema economico della Toscana è caratterizzato dalla presenza di Pmi molto dinamiche con un’elevata propensione all’export che rappresentano una componente essenziale delle filiere e dei distretti industriali del Paese. Intesa Sanpaolo si rivolge a queste aziende per aumentarne la competitività offrendo soluzioni di finanziamento dedicate per incentivare nuovi investimenti sostenibili e crescita sui mercati esteri”.

Maurizio Bigazzi, Presidente di Confindustria Toscana: “L’accordo di oggi non è solo il rinnovo di quella collaborazione Intesa Sanpaolo – Confindustria iniziata nel 2009 con la sottoscrizione del primo accordo, è un ulteriore passo avanti nel sostegno alle imprese perché ad una dotazione importante di risorse, coniuga l’attivazione, già a partire dai primi di luglio, di un gruppo territoriale che coordineremo come Confindustria Toscana, dedicato a sostenere gli investimenti in innovazione, crescita e sviluppo sostenibile delle nostre imprese”.

In chiusura della conferenza stampa, il presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi, e Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, hanno firmato il nuovo Accordo territoriale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria Toscana.

Potenzialità e sfide per le imprese toscane: le principali evidenze
A cura del Research Department Intesa Sanpaolo

Secondo le analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, l’impatto dei dazi sul sistema manifatturiero italiano potrà essere mitigato dal forte calo del costo dell’energia (il prezzo del petrolio è infatti circa 15 dollari inferiore a quello di metà gennaio) e dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano.

I rischi che una politica commerciale aggressiva presenta per la stessa economia statunitense, in termini di minor crescita e maggiore inflazione, spingeranno l’Amministrazione a negoziare con molti Paesi. La prospettiva delle elezioni di mid-term rappresenta d’altronde un rischio per il mantenimento della maggioranza repubblicana al congresso USA che si acuirebbe con una cattiva performance dell’economia e dei mercati finanziari. La stessa Europa ha un forte interesse a trovare un accordo e a non reagire con ritorsioni immediate.

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L’Italia, insieme alla Germania, è l’economia europea più esposta sul mercato USA: gli Stati Uniti assorbono il 10,4% dell’export italiano. La Toscana è la terza regione per valore delle esportazioni verso gli Stati Uniti che nel 2024 hanno superato i 10 miliardi di euro: in termini relativi, il peso del mercato americano sull’export della regione è del 16,2%. Gli Stati Uniti sono il primo sbocco commerciale, seguiti da Francia, Turchia e Germania che complessivamente assorbono il 30% delle esportazioni toscane. Alcuni settori della regione sono particolarmente esposti. La farmaceutica è il maggior settore per export oltreoceano: 3,8 miliardi di euro nel 2024, con un peso del 34,3% sul totale esportato dal settore. Seguono la meccanica (1,7 miliardi di export dalla Toscana verso gli USA, il 22,3% del totale esportato dal settore) e la filiera agro-alimentare (1,1 miliardi; 27,5%).

Tra le strategie intraprese per contrastare i dazi, le imprese clienti si stanno indirizzando verso la ricerca di nuovi mercati e l’apertura di filiali (produttive o commerciali) negli USA: è quanto emerge da una survey interna di Intesa Sanpaolo presso la rete degli specialisti che seguono i clienti nei processi di internazionalizzazione.

Diversificare export e approvvigionamenti sono le due priorità alla luce dell’evoluzione dello scenario geo-politico, ma sarà importante anche puntare sulla sostenibilità: gli investimenti in fonti di energia rinnovabili (ma anche in certificazioni di qualità e ambientali, brevetti, marchi…) favoriscono un miglior posizionamento competitivo e quindi una marginalità più elevata rispetto a chi non effettua queste scelte strategiche. Anche i processi di innovazione hanno un’importanza cruciale: tra i molteplici obiettivi raggiunti dall’adozione di tecnologie abilitanti in ottica 4.0, spicca l’efficientamento dei processi (sia in termini di monitoraggio, ma anche automazione e aumento della velocità di esecuzione).

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Intesa Sanpaolo, con 417 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine marzo 2025, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. E’ leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.

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Confindustria è la principale associzione di rappresentanza delle imprese manifatturiere e di servizi in Italia con una base, ad adesione volontaria, che conta oltre 150mila imprese di tutte le dimensioni, per un totale di 5.389.972 addetti. La mission dell’associazione è favorire l’affermazione dell’impresa quale motore per lo sviluppo economico, sociale e civile del Paese. Confindustria rappresenta le imprese e i loro valori presso le Istituzioni, a tutti i livelli, per contribuire al benessere e al progresso della società. E’ in questa chiave che, attraverso le proprie Associazioni territoriali e di categoria, risponde ogni giorno alle necessità delle imprese, analizzando e interpretando gli scenari competitivi, affiancandole in un percorso di crescita, innovazione e cultura di impresa, che coniuga visione e risposta a fabbisogni specifici. 

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