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filiera da 107 miliardi e 1,5 milioni di addetti


 Nel 2024, la filiera Ho.Re.Ca. (Hotellerie-Restaurant-Café) ha generato un fatturato di 107,1 miliardi di euro, con un incremento del 23% rispetto al 2019, e un valore aggiunto pari a 53,8 miliardi. Il settore ha coinvolto 1,5 milioni di lavoratori distribuiti in 382mila imprese, registrando investimenti per 2,7 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati principali emersi dal Rapporto Strategico 2025 intitolato “Nutrire il Paese, connettere le persone. L’Horeca come ecosistema”, presentato alla Camera dei deputati da Italgrob e Afdb, con la consulenza tecnica di The European House – Ambrosetti (Teha Group).

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Il comparto della Distribuzione Ho.Re.Ca. ha chiuso il 2024 con 15,3 miliardi di euro di fatturato e 2,7 miliardi di valore aggiunto, coinvolgendo circa 57mila addetti, tra diretti e indiretti. Le imprese attive nel settore sono circa 3.400, con investimenti per 107 milioni di euro. All’interno della distribuzione, i grossisti food rappresentano il 47,4% del fatturato, seguiti dai distributori di sole bevande (26,8%).


Il quadro dei consumi alimentari, pur restando statico da oltre dieci anni, si conferma essenziale per l’economia nazionale: quasi il 60% del PIL 2024 proviene dalla spesa per consumi alimentari e non. Sul piano territoriale, si evidenziano forti divari: al Sud Italia, la spesa per alimenti consumati fuori casa è pari al 60% di quella del Nord.


La filiera agroalimentare estesa, di cui l’Ho.Re.Ca. rappresenta un nodo essenziale, resta un asset strategico per l’economia nazionale. Il comparto contribuisce alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari italiani e al mantenimento di circa il 20% del PIL, oltre a garantire occupazione e presidio del territorio.


Secondo il sondaggio realizzato tra gli associati Italgrob, la principale criticità per il futuro è rappresentata dalla riduzione del potere d’acquisto (indicata dal 92% degli intervistati). Altre sfide individuate riguardano l’inverno demografico, la polarizzazione dei consumi, la sostenibilità e l’impatto dell’intelligenza artificiale.


Tra le linee guida suggerite da Teha per supportare la distribuzione Ho.Re.Ca., rientrano il rafforzamento della competitività tramite la sostenibilità ambientale (ad esempio, con un sistema di restituzione per gli imballaggi in plastica) e l’investimento nella digitalizzazione attraverso formazione e aggiornamento professionale.

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Per Francesco Battistoni, segretario di Presidenza della Camera dei deputati, “Nutrire il Paese, connettere le persone” sintetizza la solidità del sistema Italia e del suo tessuto produttivo. Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha definito il comparto “essenziale per contrastare lo spopolamento e garantire un presidio sui territori”. Giorgio Salvitti (Commissione Finanze del Senato), delegato dal ministro Lollobrigida, ha sottolineato la centralità del settore nella recente Legge Finanziaria.

Gianluca Cantalamessa (Commissione Industria del Senato) ha evidenziato la necessità di “una politica industriale di lungo respiro”, mentre Antonio Portaccio, presidente di Italgrob, ha parlato di un settore “pronto a fare la propria parte nel rilancio dell’Italia”.

Febo Leondini (Afdb) ha rimarcato il valore conoscitivo del Rapporto e la prospettiva dello “shared value”, mentre Dino Di Marino (Italgrob) ha parlato di “ecosistema innovativo e sostenibile che incrocia consumi, imprese e filiera agroalimentare”.

Benedetta Brioschi (Ambrosetti) ha infine quantificato l’impatto della filiera estesa dell’Ho.Re.Ca.: 125,2 miliardi di valore aggiunto, pari al 5,7% del PIL 2024, con il canale fuori casa che ha raggiunto “l’incidenza più alta degli ultimi dieci anni sulla spesa media familiare”.





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