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il report sulle startup italiane che puntano agli sdg dell’agenda 2030


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Il nuovo report “Reach the goals | le startup italiane per gli sdg” presentato da Cariplo Factory racconta come 128 startup e pmi innovative italiane stiano lavorando concretamente sugli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’agenda 2030. Questo documento si inserisce in un percorso che dal 2020 ha tracciato l’impatto di innovazione nel paese in vari ambiti, dalla gestione della pandemia all’imprenditoria femminile, fino alla sostenibilità ambientale. Le aziende coinvolte mostrano un profilo detailgiato di realtà progettate per coniugare dinamiche di mercato e attenzione a temi globali, agendo in settori diversi e con un forte orientamento tecnologico.

Caratteristiche principali delle startup coinvolte

Le 128 imprese innovative monitorate da Cariplo Factory nel report sono per lo più startup e in misura minore pmi innovative , con una netta prevalenza di realtà giovani nate dopo il 2015, anno di lancio degli sdg. Molte si trovano in fase iniziale: circa la metà sono pre-seed o seed, un 20% si colloca nell’early stage, mentre il 30% ha raggiunto fasi di crescita più avanzate. La maggior parte opera nel B2B , con una quota significativa attiva anche nei mercati consumer e pubblico. Un dato che emerge è la trasversalità dei settori di intervento: circa un quarto delle startup si muove su due o più segmenti contemporaneamente tra B2B, B2C e B2G, segno di soluzioni adattabili e cross-settoriali.

Anche dal punto di vista tecnologico il campione ha dimostrato un livello elevato di maturità: il 70% ha brevettato soluzioni o ha ottenuto certificazioni. Molte aziende sono nate nel Nord Italia , motore principale per lo sviluppo e gli investimenti, ma una buona parte dei fondatori proviene dal Centro-Sud, spesso richiamata al Nord per consolidare e far crescere l’attività. A livello di composizione dei team, prevalgono squadre formate solo da uomini , ma un terzo dei team è misto, con una significativa presenza femminile; realtà guidate solo da donne rappresentano il 9%.

Obiettivi di sviluppo sostenibile al centro dell’attività

Tutte le startup coinvolte si concentrano su uno o più obiettivi degli sdg, con una significativa attenzione a tre in particolare: consumo e produzione responsabili , salute e benessere , lotta al cambiamento climatico . Questi tre obiettivi raccolgono la maggior parte degli impegni, riflettendo i settori dove l’Italia ha storicamente punti di forza, come la bioeconomia e l’economia circolare. Seguono con numeri inferiori innovazione e infrastrutture e città e comunità sostenibili .

Meno coperte risultano invece aree come partnership per gli obiettivi , pace, giustizia e istituzioni solide , riduzione delle disuguaglianze e sconfitta della povertà . Queste tematiche appaiono più difficili da tradurre in offerte e modelli di business sostenibili. A seconda delle regioni, le startup del Sud e del Centro sono più concentrate su pochi sdg, mentre al Nord si rileva una distribuzione più equilibrata su più obiettivi.

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Settori d’azione e ambiti tecnologici delle startup

Le startup e le pmi presentano un orizzonte molto variegato di ambiti: sono presenti imprese attive nell’agritech con dispositivi per monitorare colture e ridurre sprechi di acqua, aziende impegnate nell’efficientamento energetico e nello sviluppo di fonti rinnovabili con impianti geotermoelettrici innovativi, così come realtà che offrono soluzioni per la social innovation.

All’interno del sociale troviamo startup che lavorano per abbattere barriere comunicative per persone sorde o che propongono servizi di assistenza sanitaria accessibili a fasce vulnerabili con sedi in città complesse come Milano. Nel settore educazione, ci sono progetti che uniscono tecnologia e teatro per coinvolgere e formare i giovani. Anche la ricerca di lavoro riceve attenzione, con startup che creano piattaforme per migliorare le opportunità professionali di neogenitori e genitori.

In ambito culturale emergono piattaforme digitali che propongono itinerari turistici alternativi e sostenibili, oltre ad app che regalano accesso a migliaia di opere d’arte in alta definizione da musei italiani e internazionali.

La tecnologia trova spazio anche nella medicina, con startup che sviluppano soluzioni di intelligenza artificiale per la diagnosi medica avanzata, come sistemi per la chirurgia e il monitoraggio polmonare, o cliniche virtuali specializzate in salute femminile, in particolare nella gestione della menopausa.

L’innovazione si allarga a materiali e architettura sostenibili: alcuni team progettano mobili per bambini costruiti con materiali riciclati e modulabili, altri estraggono materiali ecosostenibili da scarti di produzione come i tappi di sughero della Sardegna. Alcune startup guardano verso il settore delle telecomunicazioni con sistemi satellitari miniaturizzati, mentre il foodtech propone dispositivi in grado di analizzare la presenza di glutine nei piatti serviti nei ristoranti.

Sostegno e finanziamenti: un sistema che fatica a decollare

Il report sottolinea come la maggior parte degli imprenditori abbia fatto leva soprattutto sulle proprie risorse per sostenere l’attività. Solo il 30% delle aziende ha potuto accedere a bandi o finanziamenti specifici per l’imprenditoria sostenibile, percentuale che scende al 20% nel Centro-Sud e tra le imprese con donne come uniche fondatrici. Le startup in fase pre-seed e seed sono quelle con meno accesso al supporto pubblico, mentre in early stage la quota migliora, sfiorando quasi la metà di finanziate.

Alcuni obiettivi risentono più di altri della carenza di fondi dedicati, soprattutto città e comunità sostenibili e lotta al cambiamento climatico , dove l’80% delle aziende dichiara di aver ricevuto nessun sostegno. Stessa tendenza, seppur più contenuta, riguarda salute e benessere , innovazione e infrastrutture e consumo responsabile .

Diversa è la situazione sui programmi di accelerazione e incubazione, ai quali ha partecipato quasi l’80% delle aziende. La quasi totalità delle realtà focalizzate su salute e benessere ha utilizzato questi strumenti, mentre obiettivi come energia pulita e cambiamento climatico vedono meno della metà delle startup coinvolte in acceleratori o incubatori.

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Impatto e riconoscimenti delle startup sostenibili

Un aspetto positivo è la diffusione di pratiche volontarie di misurazione e comunicazione dell’impatto basato su bilanci di sostenibilità e riferimenti agli sdg. Oltre l’80% delle startup che ha prodotto almeno una di queste relazioni ha ottenuto premi e riconoscimenti pubblici, a fronte di circa il 70% tra chi non ha avviato questo tipo di monitoraggio. Il dato indica l’importanza sempre maggiore di queste scelte per farsi notare e valorizzare l’impegno, sia con gli investitori che con i clienti.

Dal punto di vista degli investimenti, più del 70% delle startup ha raccolto almeno un round, con percentuali variabili a seconda degli sdg di riferimento: si va dal 57% di quelle attive su città sostenibili fino all’80% delle startup concentrate su salute e benessere , salendo al 90% di imprese, innovazione e infrastrutture .

In fase di raccolta di nuovi capitali, l’80% delle aziende è alla ricerca di fondi, con il 20% che punta a ottenere oltre un milione di euro e un 25% che cerca tra 500mila e un milione. Gli investitori prevalenti restano incubatori e acceleratori, mentre al Nord aumentano business angel, venture capital e corporate venture capital rispetto al resto d’Italia.

Il percorso metodologico e il ruolo di Cariplo Factory

“Reach the goals” rappresenta la quarta tappa di un percorso iniziato nel 2020 da Cariplo Factory, che ha progressivamente ampliato la mappatura di startup e imprenditoria innovativa in Italia. Il progetto si basa su una metodologia articolata in quattro fasi. La prima consiste nella call for startup, un invito aperto da ottobre 2024 a febbraio 2025, rivolto alle imprese innovative che rispondono a criteri precisi.

Tra i requisiti richiesti ci sono la qualifica di startup o pmi innovativa, un livello di maturità tecnologica almeno pari a 4, sede legale principale in Italia, e un’attività collegata ad almeno uno degli sdg. Successivamente, le realtà selezionate hanno partecipato a una survey composta da un questionario di circa 40 domande, pensato per raccogliere dati dettagliati sulle attività, settori e impatti.

I dati raccolti sono stati elaborati da un team interno con esperienza in oltre 100 iniziative di open innovation. Questo processo ha permesso di ottenere actionable insights, cioè indicazioni concrete utili a comprendere meglio lo stato dell’innovazione sostenibile nel paese.

Cariplo Factory si serve del patrocinio della Commissione Europea e della collaborazione di partner come Aifi, Bocconi4Innovation, Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore e altri soggetti attivi nel campo della tecnologia e dell’innovazione. L’esperienza accumulata nel decennio precedente ha permesso di sviluppare competenze specifiche per supportare la crescita delle startup, accelerare la trasformazione in imprese mature e favorire le connessioni tra attori diversi del sistema.

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Il report “Reach the goals” mette in luce ruoli e dinamiche dell’ecosistema italiano di imprese orientate agli sdg, offrendo dati utili per capire dove si concentrano le energie, quali ostacoli permangono e come si muove un comparto chiamato a giocare un pezzo importante nella sfida del futuro sostenibile.





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