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tre nuovi progetti all’Azienda Ospedaliera di Modena tra tecnologia, accoglienza e accessibilità


L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena rafforza il suo impegno per l’umanizzazione delle cure presentando tre nuovi progetti innovativi nei settori di Neonatologia, Geriatria e servizi amministrativi. L’iniziativa, già anticipata al convegno nazionale “HumanCare” di Siena, riflette l’obiettivo dell’AOU di costruire un’assistenza sanitaria sempre più centrata sulla persona, attraverso pratiche inclusive e tecnologie intelligenti.
 Neonatologia: “Vicini fin dal primo istante” Nel reparto di Neonatologia del Policlinico, diretto dal prof. Alberto Berardi, nasce un progetto basato sulla Family-Centered Care. Genitori protagonisti del percorso di cura, anche in Terapia Intensiva Neonatale, grazie a un modello di “reparto aperto”, formazione specifica del personale e supporti informativi come l’opuscolo “Piccoli passi verso l’allattamento al seno”.Geriatria: “GeroLoc” per la sicurezza dei pazienti fragili All’Ospedale Civile prende il via “GeroLoc”, sistema di monitoraggio dedicato a pazienti con demenza e tendenza al wandering. Braccialetti elettronici e sensori ai varchi proteggono i degenti da smarrimenti, riducendo la necessità di sorveglianza costante. Il progetto è sostenuto dal PNRR e dal Club La Meridiana, all’interno di un più ampio piano di digitalizzazione.Servizi amministrativi: più vicini al cittadino Grazie al progetto “Accettazione e invio referti”, diretto dall’Ing. Alessandro Sala, i cittadini ricevono la documentazione clinica direttamente via mail in formato criptato, con password via SMS. Il ritiro dei referti radiologici è stato decentralizzato grazie a nove punti di consegna sul territorio. Inoltre, totem informatizzati facilitano ogni giorno oltre 1.800 utenti all’ingresso delle strutture.L’Azienda è impegnata a semplificare l’accesso ai Servizi sanitari. Tra gli interventi già realizzati spiccano:

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  1. Totem di accoglienza: dispositivi posizionati agli ingressi ospedalieri per facilitare l’orientamento, garantire la riservatezza e la gestione delle attese. Ogni giorno li utilizzano circa 1.800 persone, migliorando i flussi e riducendo l’incertezza.
  2. Refertazione digitale criptata: i referti idonei vengono inviati via email in formato PDF protetto, con password inviata via SMS. Il sistema, adottato per oltre 24.000 referti all’anno, garantisce privacy e riduce tempi e costi di spostamento.
  3. Ritiro decentralizzato dei referti radiologici: grazie a nove punti di consegna sul territorio, i cittadini possono prenotare il ritiro del referto in una sede vicina al domicilio. Questa soluzione è stata adottata dal 55% degli utenti, con particolare beneficio per chi vive lontano dalle strutture principali.

 
Un riconoscimento nazionale Modena è stata protagonista anche all’Open Meeting dei Grandi Ospedali di Torino, confermandosi tra gli attori di riferimento nazionali per l’umanizzazione delle cure. Il direttore generale, Ing. Luca Baldino, è entrato nella rete degli Ambassador della Sanità Italiana.Le dichiarazioni dei partecipanti alla presentazione
Oggi presentiamo tre progetti di grande rilievo – ha dichiarato il dottor Andrea Ziglio, Direttore Sanitario dell’AOU di Modena – che rafforzano e sviluppano altrettanti percorsi aziendali, pensati per garantire una presa in carico sempre più attenta e globale dei nostri pazienti. L’obiettivo è offrire una risposta ai bisogni di cura, in particolare delle persone più fragili, attraverso un approccio integrato e multidimensionale, ispirato al modello bio-psicosociale. Una presa in carico che non si limiti agli aspetti clinici, ma che consideri la persona nella sua globalità, Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale anche il contributo delle associazioni di pazienti, alle quali va il nostro ringraziamento. Un ringraziamento speciale va anche al personale, sanitario e amministrativo, che con professionalità ed entusiasmo rende possibile la realizzazione di questi percorsi.”’L’impegno dell’AOU di Modena per l’umanizzazione delle cure – sottolinea Francesca Maletti, Vice-sindaco e Assessora alle Politiche della salute del Comune di Modena – viene riconosciuto anche a livello nazionale e di questo siamo particolarmente orgogliosi. Modena è una città che “si prende cura” e l’aver cura dei cittadini-pazienti, In particolare quelli più fragili, va oltre l’assistenza strettamente sanitaria, passando attraverso uno scambio continuo con le persone e le loro famiglie e costruendo un rapporto di fiducia che è un elemento fondamentale per vivere meglio, anche in presenza di patologie acute, e per essere comunità”“L’AOU di Modena si caratterizza, e viene riconosciuta a livello nazionale, per questa visione che riporta la persona al centro agendo su tutti i livelli aziendali: organizzativo, strutturale e relazionale, come mostrano le azioni di questi tre progetti che seppur diversi sono accumunati dallo stesso obiettivo che è quello di rispondere in maniera globale ai bisogni delle persone – ha aggiunto la dottoressa Ilenia Doronzo Coordinamento, Gestione e Sviluppo dei Progetti di Umanizzazione delle Cure – L’impegno concreto che stiamo portando avanti trasforma il concetto di assistenza sanitaria in quanto per umanizzare il sistema si ha necessità di coinvolgere i cittadini/pazienti e chi li rappresenta nella progettazione, erogazione e valutazione dei servizi e, quindi, si parte da loro e si costruisce con loro. Riassumendo, possiamo affermare che la strada che l’AOU di Modena ha intrapreso vede l’unione dei saperi professionali sanitari, tecnici e amministrativi e di quelli esperienziali del mondo del volontariato”.



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