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Il Cash Collect su banche europee che paga premi da record (18% annuo)


In un mercato dove è sempre più difficile trovare strumenti che offrano una remunerazione interessante senza esporsi a rischi eccessivi, spiccano quei prodotti capaci di combinare tre elementi sempre più difficili da trovare insieme: reddito elevato, una buona protezione del capitale e qualità dei sottostanti.

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È il caso del nuovo certificato Fast Cash Collect emesso dall’emittente francese Natixis (rating: S&P’s A+ / Moody’s A1 / Fitch A+), costruito sul basket worst of composto da quattro banche europee solide e ben posizionate sul mercato: Banca MPS, Bper Banca, Barclays e Deutsche Bank. Il prodotto è identificato dal codice ISIN IT0006769019 e prevede cedole mensili con memoria dell’1,5%, pari ad un ottimo 18% annuo, a fronte di barriere fissate al 55%, un livello che lascia ampio margine anche in caso di fasi di mercato più turbolente. Ma non è tutto, il prezzo è a sconto a 990 euro a certificato!

In poche parole, una struttura pensata per generare rendimento, con un profilo di rischio che resta sotto controllo. Ma prima di vedere nel dettaglio tutte le caratteristiche del certificato, andiamo ad analizzare i quattro titoli del basket. 

Focus sui sottostanti dell’ISIN IT0006769019 

BPER fa rima con asset quality e resilienza

BPER Banca piace sempre di più agli esperti del settore, ed è infatti considerata da diversi analisti un titolo interessante nel medio-lungo termine grazie a fondamentali rassicuranti. La banca, in particolare, secondo gli ultimi dati comunicati presenta un Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio, uno dei principali indicatori di solidità di una banca) vicino al 16%.

Non è un caso che, nel mese di aprile, l’agenzia S&P Global Ratings abbia migliorato i suoi rating “Long-Term e Short Issuer Credit” a “BBB” con prospettiva stabile, segnalando una efficace gestione del capitale.

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L’upgrade riflette principalmente la riduzione del rischio esterno relativo al debito sovrano e il miglioramento delle condizioni operative in Italia. Senza scordare il parere di S&P Global Ratings secondo cui la performance di BPER Banca rimarrà solida nei prossimi due anni, con il RAC (indicatore che misura quanta solida base di capitale ha una banca in rapporto ai rischi effettivi che sta correndo) agevolmente al di sopra del 7%.

L’outlook stabile, infine, riflette la previsione secondo cui la banca rimarrà resiliente nei prossimi due anni, mantenendo buoni parametri di asset quality e preservando la propria capitalizzazione.

E per rafforzarsi e crescere ulteriormente, BPER ha lanciato un’Ops per acquisire la Banca Popolare di Sondrio, al fine di creare sinergie operative significative. “Noi intanto portiamo a casa Sondrio e siamo confidenti che l’operazione sarà un successo”: ha recentemente commentato l’amministratore delegato dell’istituto, Gianni Franco Papa.

La copertura degli analisti su Bloomberg: 9 BUY, 1 HOLD, zero SELL.

MPS, la solidità è alle stelle

Se un tempo i numeri facevano spavento, oggi è l’esatto opposto. Infatti, Banca Monte dei Paschi di Siena ha recentemente migliorato la propria posizione finanziaria. Il CET1 ratio è salito al 19,6% nel primo trimestre 2025, un livello molto elevato che, come nel caso di BPER, segnala robustezza patrimoniale.

Soffermandosi sui risultati, l’utile netto trimestrale è stato pari a 413 milioni di euro (+24% su base annua), con un Cost to Income Ratio al 47%: questo significa che la banca sta riducendo i costi e migliorando l’efficienza. Altro tema importante: il volume dei Non Performing Exposures (relativo ai crediti deteriorati) si è ulteriormente ridotto, portando il peso di queste esposizioni al 4,4% sul totale del portafoglio crediti.

L’agenzia Moody’s ha migliorato, di recente, il rating a lungo termine sul debito della banca da “Ba2” a “Ba1” e quello sui depositi da “Baa3” a “Baa2”, mantenendo una prospettiva positiva.

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Infine, va ricordato che anche MPS è tra le protagoniste del risiko bancario italiano e ha in corso un’offerta (Ops) su Mediobanca, per creare uno dei principali poli nazionali di questo settore.

La copertura degli analisti su Bloomberg: 3 BUY, 5 HOLD, 1 SELL.

Barclays punta forte sulla diversificazione delle attività

Barclays PLC, una delle principali banche britanniche, ha mantenuto un CET1 ratio attorno al 14%. La società sta seguendo una strategia interessante per rilanciarsi, basata sulla diversificazione delle attività tra mercato domestico e internazionale, e tra diversi segmenti (retail, corporate e investment banking), ribilanciando il proprio modello verso i business più redditizi e crescendo nel wealth management.

Il suo obiettivo dichiarato è quello di potenziare il rendimento sul capitale tangibile in maniera significativa entro il 2026, e di distribuire circa 10 miliardi di sterline in dividendi e riacquisti di azioni.

Il piano di rilancio di Barclays ruota attorno anche ad altri punti cardine: tagliare 2 miliardi di costi e semplificare l’organizzazione.

A livello di credit rating, Fitch Ratings ha confermato a giugno il giudizio “A” con prospettiva stabile, segnalando una struttura patrimoniale bilanciata e la capacità di generare redditività nel tempo. A ribadire questo “ottimismo”, c’è anche S&P Global Ratings che ha confermato a maggio il rating “A+” per il debito in valuta locale.

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La copertura degli analisti su Bloomberg: 16 BUY, 4 HOLD, 1 SELL.

Deutsche Bank, il 2025 è l’anno della rinascita

Partiamo dai risultati. Deutsche Bank AG, una delle principali banche tedesche, ha riportato un utile ante imposte pari a 2,8 miliardi di euro nel primo trimestre 2025, con una crescita del 39% rispetto all’anno precedente.

Il suo CET1 ratio, seppur minore rispetto ai precedenti istituti citati, è solido perché è rimasto sopra al 13% (di preciso 13,8%), in linea con gli obiettivi annuali. La banca sta lavorando per migliorare sensibilmente il suo Cost to Income Ratio, a conferma della volontà di una maggiore efficienza gestionale.

L’amministratore delegato Christian Sewing ha definito il 2025 “l’anno della verifica”, in cui Deutsche Bank punta a dimostrare che il piano triennale di rilancio è efficace.

Fitch Ratings ha confermato a giugno il rating a lungo termine (“Long-Term Issuer Default Rating”) sul livello “A-” e ha migliorato la valutazione a breve termine da “F2” a “F1”, evidenziando una maggiore liquidità e una buona qualità del capitale.

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Saldo e stralcio

 

Tra le notizie di rilievo più recenti, la Banca Europea per gli Investimenti ha concesso a Deutsche Bank un finanziamento di 500 milioni di euro destinato al supporto delle piccole e medie imprese attive nei settori della difesa e della tecnologia, ampliando così il raggio d’azione dell’istituto verso comparti strategici per l’Europa.

La copertura degli analisti su Bloomberg: 13 BUY, 7 HOLD, 3 SELL.

I certificati: l’alternativa per puntare sulle banche in modo efficiente

Un approccio efficace per investire nel settore bancario consiste nell’utilizzare certificati d’investimento. Dopo la forte crescita registrata dal comparto e alla luce delle prospettive ancora favorevoli indicate dagli analisti, può essere prudente adottare soluzioni che consentano di esporsi al potenziale del settore, ma con meccanismi di protezione. In particolare, strumenti con barriere profonde rappresentano un valido compromesso per attenuare l’impatto di eventuali fasi di volatilità nel breve e medio termine. Si tratta, in sostanza, di strategie di equity substitution, che permettono di ridurre la componente direzionale nel portafoglio, puntando al tempo stesso su un incremento del rendimento atteso (yield enhancement).

Un obiettivo realizzabile con il Fast Cash Collect ISIN IT0006769019, strumento che in virtù dell’autocall ravvicinata e con un trigger decrescente, accorcia la maturity stimata, permettendo così all’emittente di pagare premi più alti di quanto offerto mediamente dalla classica struttura dei Cash Collect. 

Una struttura win win: se il prodotto dovesse andare in rimborso anticipato nel giro di pochi mesi, permetterebbe comunque all’investitore di incassare velocemente un premio difficilmente riscontrabile in altri prodotti d’investimento. Se invece anche solo un titolo del paniere worst of dovesse perdere terreno dal suo livello iniziale (nei limiti delle barriere), non farà scattare l’autocall e sarà ancora meglio per l’investitore visto che incasserà cedole sostanziose per un periodo di tempo più lungo (fino a tre anni).

Le caratteristiche del Fast che paga il 18% annuo

Entriamo ora nel dettaglio del Fast Cash Collect targato Natixis, identificato dal codice ISIN IT0006769019. Il prodotto si basa su un basket worst-of composto da quattro istituti bancari europei di rilievo: Banca MPS, Bper Banca, Barclays e Deutsche Bank.

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Cedole mensili con memoria dell’1,5%

Il certificato prevede fino a scadenza cedole mensili dell’1,5% (equivalente a un rendimento annuo del 18%), condizionate al rispetto di una barriera ampia al 55% del livello iniziale.

Grazie all’effetto memoria, eventuali cedole non corrisposte in precedenza possono essere recuperate nelle date successive, a condizione che tutti i sottostanti tornino a quotare sopra i rispettivi livelli della barriera premi. 

Rimborso anticipato con meccanismo step-down

A partire da agosto 2025 (terzo mese di vita del certificato), entra in funzione l’opzione di rimborso anticipato automatico (autocall): se tutti i titoli del basket quotano sopra il livello iniziale (100%), il certificato viene rimborsato a 1.000 euro, oltre alla cedola mensile del periodo e a eventuali premi non ancora distribuiti.

Dal mese successivo (settembre 2025), il trigger di autocall scende progressivamente dell’1% ogni mese, fino ad arrivare al 68%. Questa dinamica aumenta le probabilità che il prodotto venga richiamato anticipatamente, soprattutto in contesti di stabilità o moderato rialzo del settore bancario.

Scenari a scadenza (maggio 2028)

Alla scadenza naturale, si potranno avere due scenari alternativi:

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Se tutti i sottostanti si trovano sopra la barriera scadenza al 55% degli strike, il certificato rimborsa il valore nominale di 1.000 euro, l’ultima cedola e tutte le cedole eventualmente non corrisposte in precedenza.

Se anche un solo titolo del basket quota sotto la barriera, il capitale rimborsato sarà commisurato alla performance del peggiore. Ad esempio, con un titolo worst-of a –50%, l’investitore riceverebbe 500 euro. Non sarà pagato l’ultimo premio e persi quelli eventualmente non pagati precedentemente.

Calendario cedole

Nella tabella seguente sono riportate le date di osservazione e pagamento delle cedole mensili da 15 euro (1,5% sul valore nominale di 1.000 euro).

Calendario cedole IT0006769019

Punti di forza del certificato ISIN IT0006769019

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  • Rendimento monstre del 18% annuo. Cedole mensili del 1,5% con memoria;
  • Barriere premi e scadenza ampie al 55% per assorbire eventuali picchi di volatilità nel medio periodo;
  • Outlook ancora positivo sul settore bancario;
  • Efficienza fiscale, delle cedole mensili così importanti svolgono anche un ruolo importante all’interno del portafoglio. Infatti, tutte le plusvalenze generate dal certificato sono redditi diversi compensabili con minusvalenze in portafoglio.
  • Struttura Fast che permette il pagamento di premi elevati e uscita dal mercato nel giro di pochi mesi, in caso di autocall. Ottimo nel contesto attuale in cui le trattative tra USA e resto del mondo sono ancora in atto e i colpi di scena saranno all’ordine del giorno.
  • Il certificato attualmente quota sulla parità.



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