Un’economia resiliente che deve fare i conti con il calo demografico e lo spopolamento delle aree interne. È questa la fotografia che emerge dall’“Osservatorio sull’economia dei Comuni”, presentato dalla Federazione marchigiana delle Banche di Credito Cooperativo insieme a Cna e Confartigianato Marche. L’Osservatorio, unico nel suo genere, offre un’analisi approfondita di dati demografici, economici e creditizi su tutti i 225 Comuni della regione.
Negli ultimi cinque anni la popolazione marchigiana è diminuita di 37.575 unità, attestandosi a 1.482.746 residenti. A crescere, invece, è la componente anziana: gli over 60 sono oggi 498.120, il 33,6% della popolazione, in aumento di oltre 20.000 unità. Al contrario, calano gli under 30: sono 402.008, il 27,1%, con una perdita di 22.441 giovani rispetto al 2019. Un dato che si riflette soprattutto nelle aree interne, in particolare quelle colpite dal sisma, mentre si registra un lieve aumento demografico lungo la costa, specialmente nei Comuni vicini ai grandi centri urbani, dove il costo della vita risulta più contenuto.
Credito in calo e sportelli in diminuzione
Il credito alle piccole imprese è in flessione. Nel 2024 i prestiti hanno subito un calo del 9,2%, mentre continua la riduzione degli sportelli bancari: 22 le chiusure nell’ultimo anno, con un totale regionale di 610 sportelli ancora attivi. I Comuni senza sportelli bancari salgono a 79, otto dei quali hanno perso l’unico presidio nell’ultimo anno: Agugliano, Carassai, Folignano, Monterubbiano, Montottone, Pollenza, Serravalle di Chienti e Tavoleto.
In controtendenza le Banche di Credito Cooperativo, che hanno aperto tre nuove filiali. Sono ora 24 i Comuni marchigiani dove l’unico sportello bancario è targato BCC. “Il nostro radicamento territoriale è comune a quello delle PMI marchigiane”, ha dichiarato il vicepresidente della Federazione BCC Gerardo Pizzirusso.
Imprese resilienti, in crescita gli occupati
Il tessuto imprenditoriale marchigiano si conferma solido, con 130.440 imprese attive, di cui oltre il 99,4% micro o piccole. Gli addetti sono aumentati di 57.515 unità negli ultimi dieci anni, arrivando a quota 510.601.
Nel dettaglio, il settore terziario ha registrato un aumento di 10.577 imprese e 53.785 addetti. Il commercio, invece, ha perso 7.225 imprese e 3.475 lavoratori. Nel manifatturiero si contano 3.932 aziende in meno, ma con un saldo positivo di 5.493 addetti. Tuttavia, il calzaturiero è il comparto più colpito: in dieci anni ha perso 1.292 imprese e 6.811 occupati.
Il rilancio delle aree interne
“Serve un piano integrato per contrastare lo spopolamento delle aree interne”, è l’appello congiunto della presidente di Confartigianato Marche Moira Amaranti e del vicepresidente di Cna Marche Maurizio Paradisi. La proposta: investire in infrastrutture fisiche e digitali, nei servizi di prossimità, in agevolazioni fiscali per le imprese e in un sistema sinergico tra istituzioni, università, ITS, associazioni di categoria e sistema bancario.
La visione delle istituzioni
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha evidenziato la crescita economica della regione: “Siamo passati da area in transizione a una realtà che ha raggiunto in percentuale il Pil dell’Emilia Romagna, grazie all’edilizia, al manifatturiero e al terziario avanzato. Siamo primi nell’uso dei fondi Fse e terzi per quelli Fesr. Vogliamo puntare su sviluppo sostenibile, innovazione, ricerca, internazionalizzazione e formazione”.
A chiudere i lavori, il presidente di Anci Marche Marco Fioravanti ha sottolineato l’impegno degli Enti locali nel sostenere l’economia regionale.
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