In occasione della Giornata delle PMI 2025, AVSI rilancia il suo impegno nel sostenere le micro, piccole e medie imprese come motore di sviluppo economico e inclusione sociale nei Paesi più vulnerabili.
Il 27 giugno si celebra la Giornata delle Piccole e Medie Imprese (PMI), un’occasione per riconoscere il ruolo fondamentale che queste realtà svolgono nel creare occupazione, stimolare l’innovazione e rafforzare la coesione sociale.
Le PMI rappresentano oltre il 90% delle imprese a livello globale e sono responsabili di circa il 70% dei posti di lavoro.
AVSI lavora da anni per rafforzare le PMI nei contesti più fragili, dove spesso rappresentano l’unica possibilità concreta di lavoro dignitoso. L’approccio adottato è integrato: formazione tecnica e imprenditoriale, accesso al credito, accompagnamento personalizzato e creazione di reti tra imprese locali.
In Kenya, AVSI sostiene gruppi di agricoltori e cooperative attraverso l’approccio value chain, che mira a migliorare l’intero processo produttivo, dalla coltivazione alla vendita. Quando produttori, fornitori e acquirenti collaborano in modo efficace, tutti ne traggono beneficio.
Un esempio virtuoso è la Kiracha Dairy Cooperative Society, nata da un gruppo di 18 allevatori nella contea di Meru, in Kenya. Unendo le forze per vendere il latte a un prezzo migliore, nel 2019 si sono costituiti ufficialmente come cooperativa. Oggi contano oltre 1.000 membri e consegnano ogni giorno 5.700 litri di latte a Mt. Kenya Milk per la trasformazione.
Nel 2023, Kiracha ha aderito al progetto “Economic Recovery to the Impact of COVID-19 on Agribusiness”, realizzato da AVSI e E4Impact Foundation con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Il progetto ha coinvolto 15.000 agricoltori in 30 cooperative delle contee di Meru, Embu e Tharaka Nithi, migliorando la qualità del latte, la gestione aziendale e il funzionamento delle cooperative.
James Rugendo, 35 anni, è il manager della cooperativa e anche allevatore. Dopo aver perso il lavoro nel settore alberghiero durante la pandemia, ha trovato nel latte una nuova strada: oggi produce 35 litri al giorno e ha aperto un cybercafé e un negozio agricolo.
“Pensavo che l’agricoltura fosse solo un piano B. Ora la vedo come un’impresa vera e propria”, racconta.
Grazie alla formazione ricevuta, la produzione media per vacca è raddoppiata, passando da 6 a 12 litri. Oltre 2.400 agricoltori hanno ricevuto sementi per il silomais —una varietà di mais coltivata appositamente per essere trasformata in foraggio fermentato (insilato), utile per nutrire il bestiame durante la stagione secca—e imparato a nutrire correttamente gli animali. Anche 1.200 leader cooperativi sono stati formati nella gestione finanziaria e organizzativa, con il supporto di computer e stampanti forniti dal progetto.
Kiracha guarda ora al futuro: grazie a un contributo di 2,5 milioni di scellini kenioti (circa 15.900 euro), la cooperativa inizierà presto a produrre yogurt e latte fermentato, aumentando il valore del prodotto e i guadagni per i soci.
Ogni mattina, davanti al centro di raccolta, si allineano le latte d’alluminio. Giovani, donne e uomini lavorano fianco a fianco, controllando la qualità, registrando i dati e preparando le consegne. È la prova che, con il giusto sostegno, le piccole imprese possono crescere, un passo alla volta.
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