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Imprese, la Pubblica Amministrazione ora paga in 30 giorni: svolta storica!


La PA italiana paga le fatture in media entro 30 giorni, un successo dopo anni di ritardi. L’81% delle somme liquidate nei termini, raggiunto un obiettivo chiave del PNRR.

Un traguardo che segna una vera e propria rivoluzione per le imprese e i professionisti che lavorano con lo Stato: la Pubblica Amministrazione italiana paga ora le sue fatture in media nei termini previsti dalla legge. Un obiettivo storico, dopo oltre dodici anni di ritardi cronici, certificato dal monitoraggio appena pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato. Questo risultato rientra tra i 40 obiettivi del PNRRche l’Italia certificherĆ  entro il 30 giugno per richiedere l’ottava rata da 12,8 miliardi di euro.

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La svolta ĆØ clamorosa: la PA non fa più attendere le aziende fornitrici per mesi. I nuovi standard prevedono un pagamento entro 30 giorni per la generalitĆ  dei comparti e 60 giorni nel caso specifico della sanitĆ . Questo successo, misurato dal monitoraggio, riguarda tutti i settori pubblici: dalla PA centrale alle Regioni, dalla sanitĆ  agli enti locali, con otto target specifici che ne attestano l’efficienza.

Una lunga battaglia contro i ritardi cronici: dal 2013 a oggi

La strada per arrivare a questo risultato ĆØ stata lunga e tortuosa, iniziata nel lontano 2013. All’epoca, le fatture presentate agli uffici pubblici languivano in media 120-130 giorni prima di essere saldate. Un fardello pesantissimo per un’economia giĆ  in recessione (-1,7% di PIL sull’anno precedente) a causa della crisi finanziaria. Da quei dati drammatici, il Governo Letta avviò una delle più imponenti misure di politica economica mai realizzate, un meccanismo di anticipazioni di liquiditĆ  da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e della Cassa Depositi e Prestiti (CDP).

La svolta dopo 12 anni di ritardi: la Pubblica Amministrazione italiana paga nei tempi!

In più tornate, furono distribuiti ben 34,4 miliardi di euro a Regioni (25,4 miliardi) ed enti locali (9 miliardi) con l’obiettivo di saldare i debiti commerciali accumulati. Questo intervento mirava a mitigare il fenomeno tutto italiano della ā€œmorteā€ di imprese soffocate da crediti non pagati, anzichĆ© da debiti. Insieme ai soldi, nel tempo ĆØ arrivata una pioggia di regole che, dopo qualche tentativo iniziale a vuoto, sono finalmente riuscite a imbrigliare i pagamenti pubblici entro i termini di legge. Si conclude cosƬ un cantiere di una delle riforme più sostanziali per la macchina pubblica e per il suo impatto diretto sull’economia reale, nonostante sia stata circondata da un silenzio quasi distratto nel dibattito politico.

I numeri della svolta: tempi dimezzati e un’Europa soddisfatta

I calcoli del Ministero dell’Economia mostrano dati che certificano la svolta: a fine 2024, il tempo medio impiegato dalle PA per onorare i propri debiti commerciali si ĆØ ridotto a soli 30 giorni. Una discesa progressiva e costante, considerando che dai 43 giorni medi del 2019 si era passati a 33 giorni nel 2023. Questa novitĆ  non solo migliora la vita delle imprese, ma dovrebbe anche chiudere un complicato fronte europeo, dove l’Italia era sotto una seconda procedura d’infrazione proprio a causa dei ritardi nei pagamenti. I negoziati con Bruxelles sul tema hanno impegnato l’allora Ministro del PNRR, Raffaele Fitto, nella rimodulazione chiusa a fine 2023, che aveva fatto slittare di oltre un anno la scadenza originaria per raggiungere gli otto obiettivi. Ma ora, con i risultati ottenuti, ā€œla partita si chiudeā€.

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I settori più virtuosi e la crescita delle fatture pagate

Il miglioramento ĆØ diffuso a tutti i livelli della Pubblica Amministrazione. Tra i soli ministeri, l’attesa media ĆØ scesa a 29 giorni (erano 53 nel 2019). Ancora meglio fanno gli enti locali (Comuni, CittĆ  metropolitane e Province) che pagano in appena 26 giorni (erano 42 cinque anni prima). Anche nella sanitĆ , dove le regole concedono 60 giorni, il contatore si ferma a soli 35 giorni.

Grazie a questa accelerata, l’81% degli importi totali ĆØ stato pagato nei termini, una condizione che nel 2019 riguardava solo il 69% delle somme. Tutto questo ĆØ avvenuto nonostante la netta crescita delle fatture, alimentata sia dalla moltiplicazione degli interventi legati all’attuazione del PNRR che dall’inflazione, che tra il 2021 e il 2023 ha gonfiato molti importi.

Lo scorso anno, il complesso delle PA ha ricevuto 30.419 richieste di pagamento per un importo totale di 197,99 miliardi di euro, con un aumento del 7,3% sull’anno precedente e del 35,5% rispetto al 2019. Di queste, la PA ha pagato il 95,9% (189,85 miliardi), con un incremento nei cinque anni del 38,82%. Anche questa metrica conferma un tasso di ā€œvirtuositĆ ā€ maggiore negli enti locali, che hanno saldato il 97,6% delle fatture nell’anno (53,3 miliardi su 54,6), con importi che valgono il 44,3% in più rispetto ai pagamenti conclusi nel 2019.

La trasparenza paga: il ruolo della Pcc e i ritardatari nascosti

ā€œGli importanti risultati conseguiti scaturiscono da una pluralitĆ  di interventi adottati nel tempo, che hanno trovato nelle attivitĆ  di monitoraggio il principale presupposto e punto di sintesiā€, riassume la Ragioneria Generale dello Stato nella nota tecnica che accompagna il monitoraggio aggiornato.

Il riferimento principale ĆØ alla ā€œPccā€œ, acronimo che indica la Piattaforma dei crediti commerciali. Questo strumento digitale ha svolto un ruolo chiave, mettendo in chiaro le abitudini di pagamento delle PA e consentendo di verificare puntualmente le dinamiche e di applicare le sanzioni necessarie. In sintesi, la trasparenza paga.

Tuttavia, il monitoraggio permette anche di individuare quel che ancora non funziona, nascosto nella media ā€œdi successoā€. Alcuni ministeri, ad esempio, registrano ancora un ritardo medio, seppur modesto (come i 2,4 giorni delle Infrastrutture o i 10,7 giorni del Viminale). E anche tra ASL ed enti locali, i ā€œritardatariā€ non mancano, a dimostrazione che, nonostante il grande passo avanti, la vigilanza e il miglioramento continuo restano indispensabili.



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