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Osservatorio di compliance ESG/ 145


Pasticci Ue anche su direttiva Green claims – Efrag, in arrivo taglio Esrs del 50% – La Sec congela le norme Esg per i fondi – Consob Uk: poca tutela clienti vulnerabili – Revisione Sfdr, tutti vogliono cambiarla

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Osservatorio di compliance ESG è un resoconto periodico sulle novità in termini di normativa, regolamenti, standard (contabili e non), prassi e procedure, e attività di lobbying nel campo degli Esg, sia lato corporate sia lato finanza. La rubrica periodica è dedicata ai professionisti della sostenibilità, ed è integrata nell’abbonamento ET.pro.

PASTICCI UE ANCHE SU DIRETTIVA GREEN CLAIMS

Dopo le difficoltà di Csrd e Csddd anche la Direttiva sui Green claims proposta per contrastare il greenwashing imponendo alle aziende di dimostrare la veridicità delle loro comunicazioni ambientali, subisce uno stop. Il Consiglio europeo, guidato dalla presidenza polacca, ha ufficialmente sospeso i negoziati a causa della mancanza di supporto politico, con l’Italia tra i Paesi contrari. La Commissione europea aveva già espresso l’intenzione di ritirare la proposta, ritenendo eccessivo il carico amministrativo, soprattutto dopo la richiesta di estenderla anche alle microimprese. Il Partito Popolare Europeo ha ulteriormente spinto per il ritiro. Nonostante la Commissione abbia poi smentito il ritiro anticipato, la proposta resta in stallo. Intanto, la Direttiva Empowering Consumers, già in vigore da marzo 2024, vieta claim generici come “green” o “eco-friendly” senza basi concrete, anticipando parte degli obiettivi della Green claims, che mirava a introdurre controlli più stringenti e verifiche indipendenti.

EFRAG, IN ARRIVO TAGLIO ESRS DEL 50%

L’Efrag ha pubblicato il Progress Report sulla revisione degli European Sustainability Reporting Standards (Esrs), confermando l’intenzione di ridurre di oltre il 50% i datapoint obbligatori per semplificare la rendicontazione e alleggerire il carico per le imprese, in linea con il pacchetto “Omnibus I”. Il documento, approvato il 19 giugno, definisce sei leve di intervento: revisione della doppia materialità, maggiore sintesi e flessibilità delle dichiarazioni, riequilibrio tra requisiti minimi e specifici, distinzione chiara tra obblighi e raccomandazioni, riduzione degli oneri amministrativi e rafforzamento dell’interoperabilità internazionale. La nuova bozza sarà discussa il 2 luglio, con pubblicazione dell’Exposure Draft entro fine mese e consultazione pubblica fino a settembre. L’obiettivo è semplificare senza perdere rigore, concentrandosi su informazioni davvero rilevanti e riducendo la granularità eccessiva. Per le imprese, si prospetta un sistema meno oneroso ma focalizzato sulla qualità e sulla coerenza delle informazioni.

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LA SEC CONGELA LE NORME ESG PER I FONDI

La Securities and Exchange Commission ha ufficialmente ritirato la proposta normativa del 2022 che mirava a introdurre obblighi di trasparenza sugli investimenti Esg, contrastare il greenwashing e fornire informazioni più chiare agli investitori. La proposta prevedeva disclosure dettagliate sulle strategie Esg, sulle emissioni di gas serra e un formato informativo standardizzato per facilitare il confronto tra fondi. la marcia indietro solleva preoccupazioni poiché la mancanza di standard uniformi lascia spazio a pratiche di greenwashing e rende difficile per gli investitori distinguere i fondi realmente sostenibili, minando la trasparenza e la fiducia nel mercato Esg.

CONSOB UK: POCA TUTELA CLIENTI VULNERABILI

La Financial Conduct Authority sottolinea l’importanza di garantire buoni risultati per i clienti in condizioni di vulnerabilità, riconoscendo la complessità del tema. L’impegno dell’autorità è iniziato nel 2021, in seguito alla pandemia, con la pubblicazione di linee guida per il trattamento equo dei clienti vulnerabili. Nel 2023, il nuovo Dovere del Consumatore ha imposto standard più elevati per la protezione di tutti i clienti. Nel 2024, la Fca ha valutato le pratiche delle imprese, raccogliendo dati da aziende, consumatori e stakeholder. Tra le attività: analisi su 725 imprese, monitoraggi con 29 aziende, approfondimenti con 7 banche e sondaggi su 1.500 consumatori. È emerso che solo poche imprese usano efficacemente i dati per identificare esiti negativi per i clienti vulnerabili. La maggior parte, invece, non riesce a monitorare adeguatamente i risultati né a intervenire per migliorare le situazioni critiche.

REVISIONE SFDR, TUTTI VOGLIONO CAMBIARLA

Gli investitori, le associazioni di settore e i fornitori di dati europei sostengono una profonda riforma del Sustainable Finance Disclosure Regulation (Sfdr), chiedendo maggiore chiarezza nelle categorie di prodotto e appoggiando la proposta della Eu Platform on Sustainable Finance di distinguere tra fondi sostenibili, di transizione e con caratteristiche Esg. C’è ampio consenso sulla necessità di chiarire la definizione di “investimento sostenibile”, senza però irrigidirla né vincolarla esclusivamente alla Tassonomia Ue. Molti suggeriscono di ridurre gli obblighi di rendicontazione sugli impatti negativi (Pai) e di allinearli agli standard Esrs rivisti. Viene inoltre proposto di ispirarsi al modello britannico dei Sustainability Disclosure Requirements (Sdr) per migliorare la comunicazione verso i consumatori. Gli stakeholder chiedono di mantenere le attuali classificazioni articolo 8 e 9 e garantire l’interoperabilità con Mifid, Idd e Csrd. I feedback raccolti confluiranno nella valutazione d’impatto prevista entro fine anno.

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