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per le aziende

 

agricoltori e governi contro l’ipotesi del fondo unico Ue


Economia

Finanziamo agevolati

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di Marco Montini





Una Politica Agricola Comune solida e autonoma o una Pac in un fondo unico per le politiche europee? E’ questo il dubbio amletico che aleggia tra le stanze dei bottoni di Bruxelles e che, a cascata, preoccupa numerosi stati membri della Ue e soprattutto le categorie, sempre più convinte dell’importanza di preservare la politica agricola dagli altri provvedimenti dell’Unione. E di Pac se ne è parlato giovedì scorso al Masaf, durante l’incontro bilaterale tra il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e il Ministro dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione del Regno di Spagna, Luis Planas. Da entrambe le parti è venuta a galla la forte convergenza sulla importanza di una Pac forte, in vista del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale.

Pac distinta dalle altre politiche dell’Unione Europea

I due ministri hanno ribadito la necessità di mantenere la Pac distinta dalle altre politiche dell’Unione Europea, esternando riserve sull’ipotesi di un fondo unico per gli strumenti di intervento. “Una PAC forte rappresenta un elemento essenziale per garantire il reddito degli agricoltori e la sicurezza alimentare del continente”, fanno sapere dal Masaf. Non solo Pac, in tutti i modi, visto che tra i principali temi affrontati, particolare attenzione è stata riservata alla semplificazione normativa, anche alla luce del recente “pacchetto semplificazione” presentato dalla Commissione europea.

In tal senso, secondo Lollobrigida e Planas, c’è l’urgenza di avere risposte concrete per ridurre il carico burocratico sulle aziende agricole, promuovendo al contempo misure che tutelino l’ambiente senza compromettere la sostenibilità economica del settore. Il Ministro Lollobrigida ha ribadito, poi, il ruolo cruciale del Consiglio Agrifish, che “deve essere pienamente coinvolto nei processi decisionali relativi alla PAC e alla semplificazione, poiché questi rispondono direttamente” alle reali esigenze degli agricoltori”. “Italia e Spagna, – aggiungono dal Ministero – accomunate da una forte vocazione agricola e da visioni strategiche affini, intendono proseguire la collaborazione per promuovere una PAC più equa, efficace e in grado di rispondere alle sfide del settore primario”.

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Un obiettivo fondamentale, che dovrà per forza di cose trovare la condivisione politica di tutta l’Unione Europea se è vero come è vero che i piani strategici della PAC svolgono un ruolo importante nel condurre l’agricoltura verso un sistema più sostenibile e contribuiscono a rafforzare le strutture socio-economiche rurali, migliorare i redditi agricoli e garantire la sicurezza alimentare. Stimolando, inoltre l’azione, per il clima e contribuendo a salvaguardare risorse naturali e biodiversità.

Nel frattempo, le categorie agricole affilano le armi e si oppongono a qualsiasi ipotesi di Pac in un fondo unico: “Ribadiamo netta opposizione a qualsiasi tentativo di accorpare la Pac ad altri strumenti di spesa UE. Una simile scelta – attacca Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro – metterebbe seriamente a rischio la stabilità economica del settore primario, sottraendo risorse vitali agli agricoltori. Serve invece una PAC più forte, più equa e davvero in grado di tutelare chi lavora la terra. È tempo di agire con concretezza: i cambiamenti climatici stanno colpendo duramente le imprese agricole, in particolare quelle piccole e medie, lasciate troppo spesso senza strumenti di protezione adeguati. Per questo chiediamo l’istituzione di un pilastro specifico della PAC dedicato alle assicurazioni: solo un sistema assicurativo solido, efficiente e accessibile può garantire reddito e continuità produttiva agli agricoltori”.

Per Cia- Agricoltori Italiani, invece, “l’ipotesi di un Fondo unico che taglia le risorse all’agricoltura e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. È ora di fare fronte comune a Bruxelles”. Mentre nelle scorse settimane Coldiretti e Filiera Italia avevano ribadito: “Sarebbe un errore strategico e politico, sottrarre risorse all’agricoltura produttiva mettendo a rischio l’efficacia stessa della Pac nel sostenere le imprese agricole di fronte alle sfide globali e ambientali. L’idea di un fondo unico si tradurrebbe in un indebolimento della politica agricola”. Insomma, Pac chiara e amicizia lunga.


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