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Crisi d’impresa e sovrindebitamento, commercialisti e avvocati perugini si sono formati per gestirle — La Voce del Territorio Umbro




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Promosso dai due ordini professionali un percorso per analizzare il Correttivo Ter del Ccii – Enrico Guarducci: “in Umbria le imprese soffrono terribilmente, dobbiamo aiutarle”



 



 

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Fornire ai professionisti gli strumenti operativi per affrontare la complessa materia della crisi d’impresa, cercando, quando possibile, di prevenirla. Il punto di partenza è stata un’approfondita analisi, attraverso approcci complementari, del cosiddetto ‘Correttivo Ter’ al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (decreto legislativo numero 136 del 2024), al centro di un ciclo di incontri promosso dall’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili della provincia di Perugia e dall’Ordine degli avvocati di Perugia, con il coordinamento scientifico del professor Antonio Caiafa, l’ultimo dei quali si è svolto nel capoluogo umbro venerdì 27 e sabato 28 giugno in tre sessioni di lavoro. Nel percorso formativo, che ha ospitato anche quattro webinar online, si sono alternati i contributi e le relazioni di giudici e docenti universitari anche in ambito di diritto commerciale ritenuti tra i massimi esperti della materia in ambito nazionale. Ad aprire i lavori della due giorni perugina, insieme al professor Caiafa, sono stati Enrico Guarducci, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Perugia, e Carlo Orlando, presidente dell’Ordine degli avvocati di Perugia. “Questa disciplina normativa – ha spiegato il professor Caiafa – è entrata in vigore nel 2017 e ha avuto un periodo di gestazione abbastanza complicato che ha determinato una serie di interventi, alcuni giustificati sicuramente dalla pandemia, che ha comportato la necessità del secondo correttivo, anche se tutti lo chiamano ‘Correttivo Ter’. È una rivisitazione della disciplina in conseguenza della direttiva Insolvency. I percorsi formativi devono dare uno spunto ai professionisti per individuare tra i diversi strumenti di regolazione della crisi quello più idoneo al problema dell’imprenditore che si presenta presso di loro. Spero che al termine di queste 20 ore di aggiornamento i discenti possano trarre un vantaggio concreto per comprendere una legge effettivamente molto complessa”. “Abbiamo ritenuto necessario – ha sottolineato il presidente Guarducci – fornire ai nostri colleghi chiarimenti sulla scelta degli strumenti che il codice della crisi di impresa garantisce per approcciare la crisi d’impresa e, in molte situazioni, prevenirla. I dati forniti dalla Banca d’Italia e anche quelli della Camera di commercio mostrano come l’Umbria sia una regione con dati economici in flessione, quindi è necessario che la nostra categoria, unitamente a quella degli avvocati, faccia quanto possibile per sostenere le attività che oggi sono in sofferenza. I numeri sono abbastanza preoccupanti in un delta differenziale tra le partite Iva che chiudono rispetto alle nuove attivazioni in deficit con un trend in positivo, nel senso che sono sempre più quelle che cessano rispetto alle nuove entrate. In questo contesto dobbiamo sapere intercettare anticipatamente la crisi prima che si traduca in insolvenza irreversibile: il codice della crisi offre queste opportunità e dobbiamo saperle gestire”. Il decreto ‘Correttivo Ter’ mira a risolvere problemi interpretativi, correggere errori materiali e armonizzare disposizioni, con particolare attenzione all’anticipazione della crisi d’impresa e alla prosecuzione dell’attività aziendale durante il risanamento. “In particolare – hanno spiegato i professionisti –, rafforza i sistemi di emersione precoce della crisi; introduce nuove disposizioni per favorire il risanamento e la prosecuzione dell’attività d’impresa, anche attraverso misure protettive e cautelari; ridefinisce i rapporti tra imprese in difficoltà e banche, facilitando l’accesso alla composizione negoziata della crisi e chiarendo le regole per la gestione dei rapporti creditizi; apporta modifiche al concordato preventivo; contiene disposizioni specifiche per la gestione della crisi nei gruppi d’imprese, prevedendo strumenti di composizione negoziata”. “A noi – ha concluso il presidente Orlando – interessano molto momenti di formazione in ambiti multidisciplinari. Le competenze, soprattutto in certe materie, devono essere complementari, quindi è uno scambio di apporti e contributi di grande utilità per i nostri clienti. I professionisti hanno un ruolo centrale nella gestione della crisi d’impresa e allargo il discorso anche alla crisi da sovraindebitamento perché ci sono tante famiglie in situazioni di povertà assoluta secondo i dati Istat. Anche le procedure di sovraindebitamento sono nel Codice della crisi d’impresa che è un grande Testo che richiede esperienza, competenze, specializzazione, quindi questi momenti formativi sono assolutamente importanti”.



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