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Futuro Agricoltura Montagna: Valorizzazione e Innovazione


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Un confronto aperto, informativo e pratico al tempo stesso, soprattutto produttivo, che apre la strada a una relazione ancora più stretta fra enti pubblici e operatori. Per celebrare la Giornata Regionale per le Montagne, che ricorre la prima domenica di luglio, Uncem Lombardia ha scelto di dedicare un convegno all’agricoltura di montagna e alle sfide che la attendono. Comparto fondamentale per l’economia, con ricadute ambientali e sociali, vive di contrasti che ne hanno sancito l’evoluzione, come quello fra tradizione e sostenibilità richiamato nel titolo dell’iniziativa.

Ospitato in una sala dell’ex Convento di San Lorenzo, a Sondrio, immerso nei vigneti, l’incontro ha visto la partecipazione di agricoltori, tecnici e rappresentanti istituzionali, a turno seduti da una parte o dall’altra del tavolo, in un alternarsi di voci che hanno approfondito ciascuno un tema specifico: dal cambiamento climatico alla tutela della biodiversità, dalla viticoltura agli alpeggi, dalla frutticoltura all’apicoltura e alle opportunità di finanziamento, fino alla strategia regionale. In apertura, è stato il presidente di Uncem Lombardia Tiziano Maffezzini a introdurre i temi del convegno: non c’è nulla di più identitario per un territorio del prodotto agricolo, che significa storia, cultura, paesaggio ed economia.

“Perché questo comparto possa avere un futuro – ha detto il presidente Maffezzini – è necessario renderlo attrattivo per intercettare i giovani offrendo loro nuove opportunità. Tutti assieme, enti pubblici, aziende agricole, associazioni di categoria e centri di ricerca come la Fondazione Fojanini, dobbiamo costruire questo percorso. La finalità del convegno di oggi è proprio quella di mettere allo stesso tavolo questi soggetti, partendo da quel proposito che abbiamo inserito nel titolo: “Integrare tradizione e sostenibilità per una nuova agricoltura”. È la sfida che ci attende: fare crescere ulteriormente l’impatto economico del comparto sul territorio, superando gli ostacoli con l’innovazione tecnologica, per guardare al futuro con ottimismo”.

Cabina di regia

Il presidente della Provincia Davide Menegola ha aperto gli interventi istituzionali evidenziando l’importanza di una cabina di regia per definire e indirizzare gli interventi in agricoltura allo scopo di massimizzarne l’efficacia. Un altro aspetto importante è la formazione, a diversi livelli. L’assessore regionale alla Montagna, Enti locali e Risorse energetiche Massimo Sertori si è soffermato sul ruolo della Regione, confermando il sostegno all’agricoltura di montagna con provvedimenti ad hoc, riservando la chiusura alle Olimpiadi, “si scrive Milano Cortina, si legge Valtellina”, ha chiosato: una straordinaria opportunità per i nostro territorio, una vetrina per i nostri prodotti agroalimentari.

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Di ricerca e innovazione ha parlato il presidente della Fondazione Fojanini Fernando Baruffi, evidenziando il ruolo del centro di via Valeriana a sostegno dell’agricoltura. La novità è rappresentata dal frantoio che verrà realizzato a Sondrio, grazie al supporto della Provincia: uno snodo per la produzione dell’olio valtellinese. Sandro Bambini, presidente di Coldiretti Sondrio, ha concentrato il suo intervento su confronto e cooperazione, importanti ieri, fondamentali oggi in un contesto in evoluzione. La crescita passa per l’impegno a condividere i problemi per trovare le soluzioni. Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, ha ampliato il raggio dell’analisi fino alle politiche europee: la nuova programmazione sta suscitando non poche preoccupazioni, tanto da richiedere un intervento congiunto a livello nazionale. La Lombardia è stata il precursore di politiche per la montagna prese a modello da altre regioni. Dagli interventi è emersa la volontà comune di collaborare nell’interesse della montagna, di mettere a frutto le straordinarie potenzialità dei territori montani, offrendo gli strumenti più adatti a chi pratica l’agricoltura, salvaguardando il patrimonio ambientale, curando il fondovalle, i versanti terrazzati e gli alpeggi, e puntando sulla qualità.

Gli altri interventi

Sono seguite le tre relazioni in programma per approfondire i temi e fornire nuove chiavi di lettura. Giovanni Moranda, responsabile del Centro Assistenza Agricola di Coldiretti Sondrio, ha introdotto le sfide del futuro partendo dal valore dell’agricoltura di montagna tradotto in numeri: in provincia di Sondrio ci sono 264 alpeggi e 349 malghe, il primato lombardo, mentre la viticoltura è eccellenza e attrattiva turistica. Valorizzare e proteggere le montagne significa tutelare l’ambiente, la biodiversità e l’equilibrio dell’intero territorio, fino alla pianura. Sonia Mancini, coordinatore tecnico scientifico della Fondazione Fojanini, ha parlato di ricerca e sperimentazione applicate al cambiamento climatico, alla tutela del paesaggio e della biodiversità, soffermandosi sull’olivicoltura, un comparto in crescita con circa ventimila piante in valle e una produzione tra gli 800 e i 1000 quintali, sulla viticoltura e sul progetto innovativo di gestione del vigneto con il drone, sul progetto della mela di territorio, resistente e sostenibile.

Andrea Massari, direttore generale Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, ha illustrato la strategia regionale attraverso gli strumenti di finanziamento: dal sostegno alle zone con svantaggi naturali agli investimenti produttivi per la competitività delle aziende, per il benessere animale e per l’ambiente, oltre a quelli per le infrastrutture per l’agricoltura e lo sviluppo socio-economico delle aree rurali. Si aggiungono l’OCM Vino per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, i contributi per la ricomposizione fondiaria e per l’associazionismo fondiario, come pure il bando per la manutenzione del territorio e il recupero degli incolti. Nell’elenco degli strumenti erogativi si riassumono le principali linee strategiche regionali: l’impegno per il superamento della polverizzazione fondiaria, per il rafforzamento della cooperazione tra imprese, per premiare le gestioni innovative, per rafforzare l’integrazione delle politiche pubbliche e per rilanciare il marchio “Prodotto di montagna”.

In chiusura sono state molto apprezzate le testimonianze di due giovani imprenditori agricoli: Veronica Baruta, impegnata nella viticoltura e nell’apicoltura, Cristian Fortini, che è pronto per la stagione in alpeggio. Ne è seguito un confronto tra agricoltori e tecnici sui temi trattati con l’esposizione di situazioni particolari che sono di impedimento al lavoro quotidiano. È emersa inoltre l’importanza di incontri come quello organizzato da Uncem, finalizzato ed efficace nella capacità di informare ma anche di proporre. Il convegno è stato organizzato grazie al contributo di Regione Lombardia, nell’ambito delle iniziative per celebrare la Giornata Regionale per le Montagne.



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