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Imprese turismo scommettono su estate da tutto esaurito – Pianeta Camere


Salgono rispetto al 2024 le
assunzioni previste dalle imprese del turismo dell’Umbria che
scommettono quindi su un’estate da tutto esaurito. Nell’estate
2025, sono attesi 3.640 avviamenti al lavoro da giugno ad agosto
con un più 6,4%. E quando le imprese assumono di più, vuol dire
che si aspettano di lavorare di più emerge dall’analisi del
sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

   
Secondo la Camera di commercio dell’Umbria “dietro quei
numeri c’è molto di più: fiducia, programmazione, prenotazioni,
aspettative”. Il 2024 ha già sfiorato il massimo storico con
oltre 7,3 milioni di presenze, e – in base ai dati disponibili –
il 2025 potrebbe essere l’anno del sorpasso, con quota 8 milioni
ormai nel mirino.

   
Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio, ha
sottolineato che “per troppi anni il turismo è stato trattato
come un settore marginale, quasi un riempitivo dell’economia
umbra”. “Oggi, finalmente – ha aggiunto -, si prende atto di una
realtà che noi sottolineiamo da tempo: il turismo è
un’industria, a tutti gli effetti. Produce occupazione, anche
qualificata, attira investimenti, valorizza le competenze locali
e promuove l’immagine della nostra regione nel mondo. I dati
Excelsior lo dicono chiaramente: la crescita degli avviamenti al
lavoro nel comparto turistico non è episodica, ma strutturale. È
la spia di una trasformazione profonda, che dobbiamo
accompagnare con politiche mirate e strumenti adeguati. L’Umbria
ha tutte le carte in regola per fare del turismo una leva
strategica di sviluppo economico e sociale, integrata con
cultura, ambiente, artigianato e agricoltura. E noi, come
sistema camerale, siamo stati e saremo sempre in prima linea per
sostenere questo percorso con determinazione e visione”.

   
Secondo Excelsior il segnale più forte arriva già nel mese
di giugno. Le assunzioni previste nel settore turistico in
Umbria passano infatti da 1.120 a 1.310 in un anno, con un balzo
del +17%. Spicca il dato della provincia di Terni, con una
crescita del +36,4%, passando da 220 a 300 avviamenti al lavoro
previsti nel mese. Ma anche Perugia tiene il passo, con un
solido +11% (da 910 a 1.010). Una dinamica simile si ritrova nel
trimestre complessivo: a Terni il salto è del +23,8%, mentre a
Perugia si registra comunque una crescita, ma molto più
contenuta, del +2,5%.

   
Gli imprenditori cercano figure sempre più qualificate,
capaci non solo di garantire l’accoglienza, ma di rappresentare
il valore esperienziale del soggiorno. Si cercano competenze
linguistiche, digitali, relazionali, con attenzione alla
gestione delle prenotazioni online, all’utilizzo dei social, al
customer care. Per la Camera di commercio questo dimostra che il
turismo umbro sta facendo un salto di qualità. E con esso,
cresce la necessità di formazione mirata, percorsi
professionalizzanti, orientamento al lavoro. “Una filiera che
unisce scuola, istituzioni e imprese, e che va rafforzata con
visione di lungo periodo” viene sottolineato.

   
Secondo l’analisi comunque la difficoltà di reperimento
resta elevata: in Umbria, il 56% delle figure richieste nel
turismo è giudicato “difficile da trovare”, stabile rispetto al
2024. A Terni, la situazione è addirittura peggiorata, con un
balzo dal 50% al 56% di figure difficili da reperire, mentre
Perugia segna una lieve riduzione (dal 57% al 56%). Un
campanello d’allarme che richiama l’urgenza di azioni
sistemiche: l’offerta di lavoro c’è, ma la mancanza di profili
adeguati può diventare un freno. Sempre per la Camera di
commercio servono percorsi più flessibili, sinergie formative
tra Its, scuole professionali, Università e operatori del
settore.

   
A trainare la stagione 2025 c’è anzitutto il Giubileo, che
porta in Italia milioni di pellegrini e che trova in Umbria una
delle sue mete privilegiate, grazie a luoghi iconici come
Assisi, Norcia, Cascia e Terni, ma anche tanti borghi spirituali
meno noti ma altrettanto carichi di fascino. A questo si
aggiunge l’ottavo centenario della morte di San Francesco, cuore
del Giubileo francescano 2023-2026. Con Assisi centro simbolico
e operativo.

   
Nella nota diffusa dalla Camera di commercio si sottolinea
che negli ultimi anni, le campagne di promozione turistica hanno
segnato un cambio di passo radicale. Hanno smesso di inseguire
la “moda” per rivalutare un’identità profonda, autentica,
distintiva.

   
“Tutto questo – si legge ancora nella nota – porta a una
conclusione netta: il turismo non è più una voce laterale
dell’economia regionale, ma una vera industria del presente e
del futuro. Produce valore aggiunto, crea posti di lavoro,
attira energie giovani e competenze, rigenera i territori. E
restituisce all’Umbria un ruolo centrale in quella geografia
interiore che sempre più persone cercano. La stagione che si
apre non è solo una prova per gli operatori, ma un’occasione per
tutta la regione. Un test per le politiche del lavoro, per la
capacità di accogliere, per la qualità dei servizi e per
l’orgoglio con cui l’Umbria può tornare a dirsi protagonista,
senza effetti speciali, ma con la forza silenziosa di chi sa
durare nel tempo”.

   

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