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Matteo Ricci, la carica delle 19 firme. M5s: «Marchigiani stanchi di essere ultimi» Settembre? «Vinciamo pure a Ferragosto»


REGIONALI – «Mai prima d’ora il centrosinistra, le forze civiche e progressiste erano riuscite a costruire un fronte così unito, è un fatto storico» dice il candidato governatore. Bomprezzi (Pd): «Attaccare Ricci è lo sport preferito della destra». L’europarlamentare dem su Italo Bocchino: «Da qualche mese hanno mandato un badante a seguire la comunicazione, da quel giorno la campagna elettorale è diventata fake news e macchina del fango». Manifestazione pubblica in programma l’11 luglio. La data più probabile per la chiamate alle urne è il 21 settembre. VIDEO

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Matteo Ricci presenta il programma dell’Alleanza del cambiamento per le regionali

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di Nicoletta Paciarotti

Un programma di 56 pagine, la promessa di un vero “cambio di Marche” – per citare lo slogan della campagna – e una coalizione larga, inedita nella storia politica regionale. Matteo Ricci ha presentato questa mattina ad Ancona l’Alleanza del cambiamento, insieme ai rappresentanti delle 19 sigle politiche (qui l’elenco) che sostengono la sua candidatura alla presidenza della Regione Marche.

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«Alleanza del cambiamento perché abbiamo aperto le porte a tutti coloro che vogliono una regione più forte, più conosciuta. Chi si accontenta della mediocrità nella quale è seduta la Regione si sieda pure dall’altra parte», ha introdotto l’europarlamentare. «Mai prima d’ora il centrosinistra, le forze civiche e progressiste erano riuscite a costruire un fronte così unito. E questo è un fatto storico». Davanti a una platea raccolta all’aperto, fuori dalla sede elettorale ad Ancona in via Marsala, il candidato governatore ha elencato i punti cardine di un programma che punta a ridare centralità alla Marche su scala nazionale ed europea, a colmare i divari interni e a ridurre le disuguaglianze sociali.

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Tra i temi più forti, la sanità. Ricci ha puntato il dito contro l’attuale giunta regionale, parlando di un sistema «al collasso» e ricordando i 160 milioni di euro che ogni anno la Regione paga per curare i cittadini fuori confine. «Un marchigiano su dieci ha smesso di curarsi perché non trova risposta nel pubblico e non può permettersi il privato. Non vedere questi dati non significa essere di destra o di sinistra: significa essere irresponsabili», ha detto. Un’idea condivisa dai Riformisti Marche. «La prima vera discontinuità deve essere la sanità pubblica – ha commentato Ivo Costamagna durante la firma del programma – è il nostro punto di partenza». Stesso appunto da Gabriele Marcozzi di Rifondazione comunista e Luca Angeloni (Possibile). «Combattere le disuguaglianze che si riflettono in ogni reparto e in ogni lista d’attesa è il primo obiettivo».

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Matteo Ricci firma il programma

La seconda emergenza, secondo i firmatari di Alleanza del cambiamento, è quella economica. «Gli ultimi dati dicono che la crescita è ferma allo 0,4%, mentre le risorse mai viste prima finiscono in mille rivoli senza strategia», ha attaccato Ricci. Il programma prevede una proposta di legge sul salario minimo regionale di 9 euro all’ora e un piano di rilancio delle imprese. «Stanchi di vedere le Marche sempre ultimi alle classifiche», Giorgio Fede (Movimento 5 stelle) parla di rottura col vecchio modo di amministrare. «Premieremo quelle aziende che investono sulla qualità del lavoro e sulla sostenibilità, con una lotta al cambiamento climatico», gli ha fatto eco Gianluca Carrabs (Europa verde).

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E poi il sociale. «Qui trovate le persone e le organizzazioni che ostinatamente continuano a guardare la società con gli occhi dei deboli», Ricci lascia la parola ai partiti. «Siamo qui per riportare al centro il noi, invece dell’io», ha rilanciato Tommaso Sanna del Movimento dei Popolari. Stesse considerazioni da Italia viva, Voce delle Marche, Movimento socialista liberale – Riformisti Marche. «Torniamo a difendere un diritto che è legge dello Stato – ha detto Sabrina Santelli (Alleanza verdi sinistra) – l’applicazione piena della legge 194, sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza, non può più essere ostacolata».

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«Le proposte sono chiare, le priorità anche. Attaccare Ricci è lo sport preferito della destra, ma noi siamo qui a garantire un risultato storico per le Marche», Chantal Bomprezzi (Partito democratico) ha rivendicato la concretezza del lavoro svolto. Frecciate da parte del centro sinistra verso l’altra parte politica. Per Ricci, il presidente Acquaroli evita il confronto. «Da qualche mese hanno mandato un badante a seguire la comunicazione – il riferimento è al superconsulente per la comunicazione Italo Bocchino – da quel giorno la campagna elettorale è diventata fake news e macchina del fango».

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E chiude con una provocazione. «Siamo in campagna elettorale senza una data precisa. Perché settembre, ancora in bella stagione e non ottobre? Ci nascondono qualcosa?». Poi, precisa. «Possono farci votare a settembre, a ferragosto o a Natale: queste elezioni le vinciamo noi». Il prossimo appuntamento sarà l’11 luglio ad Ancona, con la manifestazione pubblica dell’Alleanza del cambiamento. Per le elezioni, in effetti, la chiamata alle urne sarebbe stata anticipata al 21 settembre. È questa, al momento, la data più probabile. 

Pd, 5Stelle e altre 17 sigle Il centrosinistra firma il programma. Ricci: «Ci vuole un cambio di Marche»

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