La crescita delle energie rinnovabili in Brasile
Il settore delle energie rinnovabili in Brasile ha registrato un’espansione significativa negli ultimi dieci anni, trainata da un contesto favorevole in termini di risorse naturali, riduzione dei costi delle tecnologie e incentivi governativi. Secondo l’Agência Nacional de Energia Elétrica (ANEEL), nel 2024 il Brasile ha superato i 45 GW di capacità installata in energia eolica e 38 GW in energia solare, posizionandosi tra i primi cinque paesi al mondo per nuova capacità rinnovabile. Tuttavia, questo slancio quantitativo è accompagnato da fragilità strutturali che mettono in discussione la sostenibilità del modello di sviluppo adottato.
L’inasprimento della politica monetaria
Le difficoltà emergono soprattutto nell’accesso ai capitali e nella gestione dell’indebitamento. Le condizioni di credito si sono irrigidite in seguito all’inasprimento della politica monetaria brasiliana e al deterioramento del rating di molte aziende del settore. In particolare, le piccole e medie imprese, che rappresentano una quota rilevante della filiera produttiva, faticano ad accedere a finanziamenti a lungo termine necessari per investimenti in tecnologie a maggiore efficienza o per la scalabilità operativa. A ciò si aggiunge l’instabilità dei prezzi globali delle materie prime strategiche – come silicio, rame e terre rare – che impattano direttamente sui costi di produzione e approvvigionamento di impianti fotovoltaici e turbine eoliche.
Uno degli effetti collaterali più visibili di questa fragilità è l’aumento delle insolvenze. Il caso di 2W Ecobank SA, che ha avviato una procedura di ristrutturazione nel primo semestre del 2025 a causa di un elevato indebitamento a breve termine, è emblematico. Allo stesso modo, Rio Alto Energias Renováveis SA ha richiesto protezione legale per ristrutturare debiti accumulati durante l’espansione rapida degli anni precedenti. L’industria della componentistica non è immune: Aeris Energy, uno dei maggiori produttori di pale eoliche dell’America Latina, ha annunciato una ristrutturazione operativa con il taglio di oltre 3.700 posti di lavoro e la ridefinizione della propria supply chain.
La saturazione del mercato interno
La saturazione del mercato interno, unita alla mancanza di strategie di diversificazione verso mercati esteri, ha inasprito la concorrenza, riducendo i margini operativi e ostacolando gli investimenti in R&S. Nel 2024, il margine operativo medio delle aziende del comparto è sceso sotto il 10%, ben al di sotto della soglia necessaria per sostenere un ciclo virtuoso di innovazione tecnologica e sostenibilità economica.
In vista del summit climatico globale previsto per fine 2025 a Belém, il Brasile si trova a dover conciliare la narrazione di potenza verde emergente con la realtà di un settore che necessita di riforme sistemiche. Le sfide comprendono l’adeguamento del quadro regolatorio, la creazione di fondi rotativi per mitigare il rischio di credito e un maggiore coordinamento tra imprese, istituzioni scientifiche e agenzie pubbliche per favorire l’adozione di tecnologie a maggiore densità energetica e minore intensità di materiali critici.
In sintesi, il Brasile ha costruito una leadership quantitativa nel campo delle rinnovabili, ma la qualità del suo sviluppo dipenderà dalla capacità del sistema-paese di risolvere i nodi strutturali legati a finanziamento, governance e innovazione. Un successo sì, ma ancora fragile.
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