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Anche le guerre fanno volare i prezzi dell’energia. Le aziende italiane cercano soluzioni concrete: il fotovoltaico con incentivi è una delle risposta. Le forti turbolenze sui mercati energetici globali. Il Medio Oriente, crocevia strategico per petrolio e gas, vive una nuova fase di instabilità. Il risultato? Aumenti vertiginosi dei prezzi, bollette più care e margini più stretti per le imprese italiane. Lo Stretto di Hormuz, da cui transita oltre un terzo del petrolio mondiale, è sotto minaccia costante. Gli attacchi a infrastrutture chiave, come il giacimento South Pars in Iran, alimentano l’incertezza. In Europa, il prezzo del gas ha superato i 39 €/MWh, mentre il petrolio Brent è salito oltre i 75 dollari al barile.
Le conseguenze sono evidenti: imprese energivore, logistica e industria manifatturiera subiscono un duro colpo, con un aumento dei costi che si riflette su tutta la filiera produttiva. In questo scenario, la transizione energetica non è più una scelta, ma una necessità strategica. Tra le soluzioni più efficaci: l’installazione di impianti fotovoltaici aziendali, che permettono di ridurre drasticamente la dipendenza dalla rete elettrica e stabilizzare i costi energetici a lungo termine. Il Piano Transizione 5.0 permette alle imprese italiane di ottenere fino all’85% di credito d’imposta per investimenti in tecnologie green e risparmio energetico. L’installazione di impianti fotovoltaici è tra gli interventi prioritari, purché accompagnata da una concreta riduzione dei consumi. Ridurre i costi, aumentare l’indipendenza energetica, diventare più competitivi: con il fotovoltaico aziendale, tutto questo è possibile. In un contesto geopolitico incerto.
La finestra della vita
che guarda a nord
dove il vento gelido
é solo un ricordo.
L’arma micidiale é il tempo
che veloce ammassa gli anni
nell’angolo del destino
dove si nascondono i segreti
dell’universo.
La piccola isola sbava
e cresce da sola.
Le colpe viaggiano come soluzioni indicando presunti colpevoli che sono vittime innocenti. Stare lontani dalla politica, alle Eolie, può essere una colpa o un merito. Dipende sempre dai frontalieri, dalla loro signorilità, dalla loro onestà intellettuale, dal disinteresse dei propri affari impastati con il turismo o con entrate extra che compaiono e scompaiono nel giro della notte. I veri innocenti sono spesso i seguaci che con la buona fede stanno accanto senza saper guardare gli smanettamenti all’agrodolce che nell’arcipelago continuano ad insaporire i risolutori.
-Politico eoliano oscilla.
-Elettore eoliano scintilla.
G.L.
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