Un’analisi sul ruolo strategico del gioco pubblico su rete fisica tra contributo economico, coesione sociale e sfide regolatorie territoriali.
Nomisma con la collaborazione di Novomatic Italia ha realizzato una ricerca sul valore economico e sociale dei giochi pubblici su rete fisica in Italia, il cui modello – fondato su un regime concessorio che unisce controllo pubblico e competenze private – si conferma tra i più avanzati in Europa.
In particolare la ricerca analizza – con l’ausilio di dati ufficiali, indagini quali-quantitative realizzate ad hoc e casi studio – le principali caratteristiche del comparto: dal framework normativo alle dinamiche di mercato, dal contributo economico-occupazionale al ruolo sociale dei giochi pubblici, fino al nodo cruciale della “questione territoriale” – ovvero la frammentazione regolatoria tra Regioni – e alla necessità di un riordino complessivo della normativa del gioco fisico, in continuità con quanto già avviato sul fronte digitale.
Nel 2024, il mercato regolamentato dei giochi pubblici gestito all’interno delle concessioni statali ha raccolto nel complesso 157,4 miliardi di euro di giocate, restituendone 136 miliardi sotto forma di vincite (+49,3% rispetto al 2019), per una spesa effettiva di 21,4 miliardi di euro, di cui 16,3 miliardi generati dal solo canale fisico.
Il gioco continua quindi ad essere una delle forme di intrattenimento preferite dagli italiani: sono 20,7 milioni i connazionali di età compresa tra 18 e 75 anni che nel 2024 hanno partecipato almeno una volta a giochi con vincite in denaro, come Gratta & Vinci, Lotto, Lotterie, Super Enalotto, scommesse sportive e ippiche, Bingo, giochi online e slot machine, accessibili sia online che nei punti fisici.
La gran parte dei giocatori si caratterizza per un approccio moderato al gioco: il 38% afferma di giocare non più di una volta a settimana, il 18% non più di una volta al mese e il 29% lo fa di rado. 6 giocatori su 10 scelgono di praticare giochi legali con vincite in denaro principalmente per motivi ludici e di intrattenimento.
I giochi regolamentati proposti attraverso la rete fisica – che comprendono apparecchi da intrattenimento, giochi numerici, lotterie, scommesse e Bingo – hanno anche un ruolo centrale nel sostenere la fiscalità pubblica e nel garantire un’offerta legale, tracciabile e presidiata sul territorio. A conferma della sua rilevanza, basti pensare che la rete fisica ha prodotto nel 2024 ben 9,2 miliardi di euro di gettito erariale.
La ricchezza economica generata dal comparto non si esaurisce però nelle sole entrate fiscali. Le imprese attive nella concessione, gestione e distribuzione dei giochi pubblici su rete fisica hanno infatti prodotto nel 2024 un valore aggiunto complessivo di 20,8 miliardi di euro, contribuendo per l’1,1% al Pil nazionale. Anche in termini occupazionali l’effetto è davvero rilevante: a fronte di 147mila occupati impiegati direttamente dal settore, se ne attivano 324mila nell’intero sistema economico italiano.
Contestualmente, il gioco pubblico assolve anche ad una funzione sociale per la collettività in quanto offre un’opportunità di intrattenimento regolamentata, sicura e responsabile, contribuisce al contrasto delle potenziali infiltrazioni della criminalità organizzata e alla salvaguardia della legalità sul territorio e sostiene le attività di prevenzione e gestione del disturbo da gioco d’azzardo.
L’equilibrio che ha reso sostenibile il modello italiano è oggi messo alla prova da una crescente pressione normativa e da una frammentazione territoriale che spesso penalizza il canale fisico rispetto a quello online, con conseguenze sia sulla tenuta dell’offerta legale che sulla sua capacità di presidiare il territorio.
*Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi – Nomisma
L’articolo originale è stato pubblicato sul numero di Fortune Italia del giugno 2025 (numero 5, anno 8)
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