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Nevi (FI) annuncia il via libera all’Energy Release e arriva il maxi-finanziamento da 900 milioni per Arvedi


L’energy release è sbloccata, ed è una buona notizia per le acciaierie di Terni”. Con queste parole, l’onorevole Raffaele Nevi annuncia il via libera da parte della Commissione europea alla misura predisposta dal Ministero dell’Ambiente per ridurre i costi energetici delle imprese energivore. Tra i principali beneficiari del provvedimento figura AST Terni, che ha già aderito al bando “Energy Release 2.0” in collaborazione con un operatore internazionale. L’intervento, che consente l’accesso a energia a prezzo calmierato in cambio di investimenti in fonti rinnovabili, rappresenta un tassello strategico per la competitività e la sostenibilità dell’impianto ternano. Una misura ponte che aiuterà a traguardare il periodo post-2028 quando l’acciaieria di viale Brin si aspetta la soluzione strutturale per la riduzione del costo dell’energia prevista dal recente Accordo di programma siglato con Governo, regione e Comune di Terni.

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A rafforzare ulteriormente il quadro, l’annuncio di un finanziamento da 900 milioni di euro al Gruppo Arvedi, destinato ad accelerare il piano industriale e la transizione ambientale.

Il parlamentare ternano e portavoce nazionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, ha annunciato la novità con un post sui social. “Un passo concreto per tagliare il costo dell’energia alle imprese energivore e accelerare la transizione green. Un’opportunità chiave anche per le acciaierie di Terni”, ha scritto Nevi, sottolineando il valore strategico dell’intervento.

L’azienda siderurgica ternana, oggi parte del Gruppo Arvedi, aveva già manifestato l’intenzione di partecipare al bando, la cui scadenza era fissata allo scorso 3 marzo 2025. Secondo quanto riferito nel corso del confronto con le organizzazioni sindacali, AST ha intrapreso la procedura in collaborazione con un partner energetico di livello internazionale.

Energy Release: elettricità a prezzo calmierato e spinta alle rinnovabili

Il provvedimento, come illustrato da Raffaele Nevi, si articola in due fasi: “Una prima fase prevede la fornitura di energia elettrica a prezzo calmierato, pari a 65 euro per MWh; la seconda fase introduce l’obbligo per i beneficiari – direttamente o tramite soggetti terzi – di restituire l’intero vantaggio ricevuto attraverso la realizzazione o il finanziamento di nuovi impianti da fonti rinnovabili”.

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Si tratta di un meccanismo che punta a bilanciare competitività industriale e sostenibilità ambientale. “Aiuterà AST a traguardare il periodo dell’accordo di programma sul quale il governo e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin si sono spesi in maniera determinante”, ha aggiunto Nevi.

Il ministro Gilberto Pichetto ha commentato: Il sostegno ai grandi consumatori elettrici non è un privilegio, ma uno strumento per difendere l’occupazione, rafforzare le filiere strategiche e attrarre investimenti. Con questo provvedimento diamo una risposta concreta all’esigenza di prezzi dell’energia più stabili, vincolando l’aiuto pubblico a un impegno industriale e ambientale chiaro”.

La misura, frutto di un lungo confronto con le istituzioni europee, prevede anche la possibilità per le aziende di affidare a soggetti terzi – selezionati tramite aste gestite dal GSE – la realizzazione della nuova capacità green necessaria per la restituzione del vantaggio.

Arvedi accelera su investimenti e sostenibilità: operazione da 900 milioni

In parallelo, il Gruppo Arvedi, a cui fa capo AST Terni, ha ottenuto un importante finanziamento da 900 milioni di euro, organizzato dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo in collaborazione con un pool di primarie istituzioni finanziarie italiane e internazionali.

Il pacchetto è strutturato in diverse linee di credito a medio-lungo termine e ha l’obiettivo di:

  • ottimizzare la scadenza dei finanziamenti esistenti,

  • sostenere un piano di investimenti mirati all’ampliamento della gamma produttiva,

  • incrementare la competitività del gruppo,

  • accelerare la transizione verso la neutralità carbonica.

La Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo ha agito come Global Coordinator, Bookrunner e Sustainability Coordinator, confermando il ruolo della banca a sostegno della trasformazione sostenibile dell’industria italiana. “Un’operazione che contribuisce a rafforzare il posizionamento competitivo di Arvedi e ad accompagnarne la strategia green”, si legge nella nota diramata dai promotori.

Il Gruppo Arvedi, leader nella produzione di acciai piani in Italia e tra i principali operatori siderurgici a livello europeo, guarda così al futuro con una dotazione finanziaria robusta e strumenti innovativi per affrontare le sfide della sostenibilità e dei mercati globali.

Con il combinato disposto di misure pubbliche e risorse private, AST Terni si prepara ad affrontare una nuova fase di rilancio industriale e ambientale, con ricadute potenzialmente rilevanti anche sul piano occupazionale e territoriale.

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