Ovs si fa avanti per Kasanova: offerta per il controllo della catena di negozi di casalinghi

Ovs punta su Kasanova. Secondo indiscrezioni, la rete di negozi per la moda ha presentato un’offerta per assumere il controllo della catena di articoli per la casa. Lo scorso novembre Kasanova ha chiesto e ottenuto accesso alla composizione negoziata della crisi, procedura che consente a un’azienda di bloccare l’aggressione del patrimonio da parte dei creditori e il blocco delle attività, dando all’imprenditore tempo di escogitare una soluzione per uscire dalle difficoltà. Ovs si è fatta avanti per proporne una. Il piano del gruppo guidato da Stefano Beraldo contemplerebbe un aumento di capitale intorno ai 10 milioni di euro a seguito del quale Ovs arriverebbe a detenere un’ampia maggioranza nel capitale di Kasanova.

I numeri di Kasanova

L’offerta dovrà esser accettata dai creditori, per cui sarebbe previsto uno stralcio, e dagli attuali soci di Kasanova. Fondata nel 1968 da Giannina Fontana ad Arcore, in provincia di Monza, l’azienda guidata da Maurizio Ghidelli si è progressivamente espansa in Italia attraverso punti vendita propri e in franchising, arrivando nel 2022 — anno dell’ultimo bilancio depositato — ricavi per oltre 370 milioni. Nel 2023 è arrivata anche l’acquisizione di Dmail, ramo d’azienda di D-Retail del gruppo Percassi, che ha portato in dote negozi e ricavi. Attualmente, Kasanova conta oltre 800 negozi, sotto diverse insegne, e quasi 2000 dipendenti più quelli dell’indotto.

I piani di Ovs

Se andrà in porto, l’operazione Kasanova permetterà a Ovs di accelerare la crescita nel settore dei casalinghi. L’azienda è già presente nell’ambito dell’arredo casa con i negozi e il marchio Croff, ma l’ad Beraldo non ha mai fatto mistero di essere alla ricerca di opportunità di crescita in questo come in altri ambiti e negli ultimi mesi si è avvicinata — senza successo — anche a Conbipel e Coin.

I precedenti

Ovs si è del resto specializzata nell’acquisizione di aziende in difficoltà e, nel tempo, ha integrato marchi storici come Upim, Croff, Stefanel, Golden Lady e Les Copains, arrivando a contare oltre 2200 negozi nel mondo e più di 8000 dipendenti. Da ultimo il gruppo ha conquistato il 100% di Goldenpoint, uno dei più rinomati marchi italiani di intimo e moda mare con una rete di 380 negozi. L’operazione si è articolata in più tappe. Inizialmente, Ovs ha rilevato il 3% del capitale di Goldenpoint e sottoscritto un prestito obbligazionario convertibile che l’avrebbe portato al 51%. Alla luce dei buoni risultati del progetto di rilancio, però, i tempi sono stati accelerati e gli accordi con la famiglia Grassi rivisti, portando Ovs a rilevare subito il restante 97% del capitale.

L’andamento in Borsa

La novità è emersa una decina di giorni fa in occasione della pubblicazione dei conti del primo trimestre del gruppo che ha in Tamburi Investment Partners il primo azionista con il 32,4%. Fra gennaio e marzo Ovs ha registrato vendite nette per 354 milioni, in crescita dell’1%. Il margine operativo lordo rettificato si è attestato a 28,1 milioni, in calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2024 a causa «dell’impatto inflattivo sui costi di struttura». Nell’ultimo anno, comunque, il titolo di Ovs ha guadagnato quasi il 46% a Piazza Affari, dove capitalizza circa 915 milioni di euro. Segno che il mercato crede nella capacità del gruppo di navigare in una fase complessa per il retail e la moda italiani.