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nuove scadenze e semplificazioni per imprese e forfettari


Tra le pieghe del nuovo decreto fiscale emergono novità destinate a rivoluzionare la routine di professionisti, imprese e amministrazioni locali.

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In un contesto dove la semplificazione diventa parola d’ordine, il legislatore punta a una maggiore conformità e a un alleggerimento degli adempimenti, ridisegnando il calendario delle scadenze e introducendo strumenti che promettono di facilitare la vita ai contribuenti.

Non si tratta solo di posticipi, ma di una vera e propria ridefinizione delle regole, con attenzione particolare a chi opera in regime forfettario e ai soggetti ISA, che vedranno le proprie scadenze slittare in avanti.

Proroghe fiscali e nuovi termini di pagamento

Il primo punto caldo riguarda le proroghe fiscali: per chi è soggetto agli ISA e per i contribuenti in regime forfettario, il saldo 2024 e il primo acconto 2025 potranno essere versati entro il 21 luglio 2025, spostando in avanti il termine rispetto al consueto 30 giugno.

Una boccata d’ossigeno, soprattutto per chi ogni anno si trova a rincorrere le scadenze. Ma attenzione: chi deciderà di effettuare i pagamenti tra il 22 luglio e il 20 agosto dovrà mettere in conto una maggiorazione dello 0,4%, dettaglio da non sottovalutare per chi vuole evitare spiacevoli sorprese.

Deduzioni spese e novità sulle trasferte

Sul fronte delle deduzioni, si registra una svolta significativa per chi affronta trasferte lavorative. Da un lato, le spese sostenute all’estero saranno finalmente deducibili a prescindere dalla modalità di pagamento, offrendo maggiore libertà operativa.

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Dall’altro, per le trasferte in Italia diventa imprescindibile l’utilizzo di strumenti tracciabili per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale: una mossa che punta a rafforzare la trasparenza e a combattere l’evasione.

Cambiano anche le regole sulle plusvalenze: quelle derivanti dalla cessione di partecipazioni in società artistiche o professionali, comprese le STP, saranno considerate redditi diversi, mentre i proventi finanziari verranno inquadrati come redditi di capitale, portando chiarezza in un ambito spesso fonte di dubbi interpretativi.

Modifiche IVA e semplificazioni per le imprese

Il capitolo delle modifiche IVA si apre con una notizia attesa: dal 1° luglio 2025 sparisce l’obbligo di split payment per le società quotate nell’indice FTSE-MIB, mentre il meccanismo del reverse charge si estende anche al settore della logistica e dei trasporti.

Una semplificazione che punta a snellire le procedure e a ridurre gli oneri burocratici per le imprese. In parallelo, vengono introdotte ulteriori misure di alleggerimento: dal riporto delle perdite fiscali senza le vecchie rigidità, fino a una maxideduzione per le nuove assunzioni, senza limitazioni per le società collegate.

Infine, le amministrazioni locali guadagnano margini di manovra: i Comuni avranno tempo fino al 15 settembre 2025 per le delibere IMU, mentre le imprese internazionali potranno predisporre la documentazione sui disallineamenti fiscali da ibridi fino al 31 ottobre 2025. Un pacchetto di interventi che promette di riscrivere le regole del gioco e di accompagnare contribuenti e imprese verso un futuro più semplice e trasparente.



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