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Se hai un’auto ti spettano 11.000 euro dallo Stato: ti svolto la giornata


Se sei in possesso di un’auto potresti ricevere 11 mila euro dallo Stato: ecco come funziona e cosa sapere, in merito. 

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Negli ultimi anni, il sogno di acquistare un’auto nuova si è scontrato con una realtà economica sempre più complessa. L’instabilità dei mercati, l’inflazione crescente, l’aumento dei tassi di interesse e l’impatto delle crisi internazionali hanno inciso in modo significativo sul potere d’acquisto delle famiglie italiane. Per molti, cambiare automobile è diventato un lusso fuori portata.

In questo scenario, lo Stato ha cercato di intervenire attraverso un sistema di incentivi che potesse agevolare le fasce di popolazione più penalizzate e allo stesso tempo favorire un rinnovamento delle auto in circolazione. Spesso, infatti, si tratta di auto vecchie, inquinanti e poco sicure.

Parliamo di agevolazioni pensate per sostenere non solo il consumatore, ma anche l’intero comparto dell’automotive, colpito duramente dalla crisi. Questi incentivi si traducono in sconti, bonus o vantaggi fiscali riconosciuti a chi decide di acquistare un veicolo nuovo a basse emissioni, a fronte della rottamazione del vecchio. Una leva strategica, che punta a conciliare esigenze ambientali, rilancio economico e tutela del cittadino.

Non è un’operazione solo numerica: è una manovra sociale, culturale e industriale che, se ben calibrata, può rappresentare un volano per l’intero Paese. Perché cambiare auto, oggi, non è più solo una questione di comfort o status, ma una scelta che tocca ambiente, sicurezza e sostenibilità.

11.000 Euro se hai un’auto: ecco come ricevere il bonus dallo Stato

L’Unione Europea ha dato il via libera a una significativa revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) italiano, che punta a rilanciare la mobilità sostenibile e l’economia circolare.

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Venerdì 20 giugno, l’Ecofin, ossia l’organismo che riunisce i ministri delle Finanze dei Paesi UE, ha approvato la nuova versione del piano, permettendo a Roma di reindirizzare 1,2 miliardi di euro verso due direttrici cruciali. Si tratta di gestione sostenibile dei rifiuti e promozione dei veicoli a basse emissioni.

Particolare attenzione è rivolta al secondo obiettivo, con una fetta consistente, ovvero circa 600 milioni, destinata a un nuovo incentivo per favorire la sostituzione delle vecchie auto a combustione con modelli completamente elettrici.

Una mossa che è stata messa in atto dopo il flop dei precedenti bandi per l’installazione di colonnine elettriche. A fronte dei 639 milioni stanziati per oltre 21.000 punti di ricarica, infatti, ne sono stati utilizzati meno di 100. La risposta del mercato, complice il rallentamento delle vendite di auto elettriche e i tempi stretti imposti dal Pnrr, è stata tiepida.

Da qui l’idea di riorientare i fondi verso un nuovo “Ecobonus” destinato a famiglie e imprese. Il piano prevede la sostituzione di circa 39.000 veicoli, con incentivi calibrati sull’Isee. Si parla di contributi fino a 11.000 euro per chi ha redditi inferiori ai 30.000 euro annui, e 9.000 per chi rientra nella fascia tra i 30.000 e i 40.000. Le microimprese potranno accedere a un bonus del 30% del valore dei veicoli commerciali elettrici, con un tetto massimo di 20.000 euro.

Tuttavia, il meccanismo potrebbe applicarsi solo in aree ad alto tasso di inquinamento, escludendo città limitrofe e creando possibili disparità territoriali. I tecnici stanno cercando di ampliare i criteri, ma le regole europee sono stringenti. Intanto, entro il 2026, data ultima per l’utilizzo dei fondi, il governo mira anche a ricalibrare gli investimenti sul trasporto ferroviario e sul biometano.



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