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il destino dei 160 lavoratori


Si spegne un mito dell’Italia del boom economico. A partire dal 1° luglio 2025, le lavatrici a marchio Candy non saranno più prodotte in Italia. La decisione arriva dal gruppo cinese Haier, attivo nella produzione e commercializzazione di elettrodomestici.

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Il settore, infatti, ha registrato un netto calo delle vendite in Europa nel periodo successivo alla pandemia, aggravato dalle recenti tensioni geopolitiche che hanno inciso sugli scambi internazionali. La conseguenza sarà la chiusura dello stabilimento produttivo di Brugherio, in Lombardia, con l’attivazione di misure a tutela dei lavoratori, definite in collaborazione con le organizzazioni sindacali.

Che fine faranno i lavoratori

La notizia era già nell’aria da tempo, con le prime voci che giravano già a gennaio del 2025. Ma quale sarà il destino dei 160 lavoratori attualmente impiegati? Secondo quanto comunicato, 110 dipendenti saranno riassorbiti attraverso l’accesso alla cassa integrazione straordinaria e un percorso di formazione finalizzato all’impiego nel futuro centro servizi. I restanti 50 lavoratori potranno invece optare per soluzioni come l’uscita volontaria o il prepensionamento.

Si legge in una nota congiunta diffusa dai sindacati Fim-Cisl e Fiom-Cgil:

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È stato sottoscritto con l’azienda un contratto di solidarietà per accompagnare la fase di riconversione industriale verso il futuro Haier Europe Service Hub

Da domani lo stabilimento inizierà a essere svuotato per dare il via a un processo di riconversione che dovrebbe concludersi entro luglio 2026. L’intervento, dal valore complessivo di 9 milioni di euro, prevede una riorganizzazione degli spazi e degli impianti, con un focus particolare sulla digitalizzazione. Il sito sarà trasformato in un centro logistico dedicato alla ricezione, allo stoccaggio, al confezionamento e alla spedizione delle merci destinate ai mercati europei.

Il destino degli altri stabilimenti italiani

Si tratta di un piano strategico messo in atto da Haier per il marchio Candy, che interessa l’intero mercato europeo. La decisione rappresenta una risposta al progressivo calo della domanda di elettrodomestici, in particolare condizionatori, iniziato nel periodo post-Covid e aggravato da un clima di incertezza economica diffuso.

Oltre allo stabilimento italiano di Brugherio, anche l’impianto di produzione di frigoriferi in Romania sarà coinvolto: qui è prevista la chiusura definitiva e il licenziamento di 400 dipendenti. Non sono invece a rischio le sedi venete di Borso del Grappa e Revine Lago, dove si realizzano rispettivamente forni, piani cottura e condizionatori. Tuttavia, anche in questi siti verranno effettuati tagli con esuberi che interesseranno complessivamente 340 lavoratori.

Il settore degli elettrodomestici in crisi

La chisura dello stabilimento storico di Candy è l’ennesimo campanello d’allarme nel settore degli elettrodomestici, che sta attraversando una fase di profonda crisi e spingendo molte aziende a rivedere le proprie strategie. A livello europeo, la filiera ha registrato un calo delle vendite del 20% nel 2023, segno tangibile delle difficoltà diffuse nel comparto.

Negli ultimi anni, numerose imprese europee sono state oggetto di acquisizioni da parte di grandi gruppi asiatici. La stessa Candy è passata sotto il controllo del colosso cinese Qingdao Haier nel 2018, ma a queste operazioni sono seguiti investimenti, ma anche chiusure significative, come quella dello stabilimento produttivo di Brugherio. Un posto che fino a oggi rappresentava una fonte occupazionale importante per molte famiglie del territorio.

I produttori italiani si trovano ora in una posizione critica, stretti tra la contrazione del mercato europeo e il rischio concreto di una progressiva perdita del know-how e del valore del made in Italy. Una dinamica che minaccia non solo l’identità industriale nazionale, ma anche la tenuta occupazionale del settore.





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