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“Più controllo, meno ingerenza” – Torino Oggi


Una legge speciale da approvare entro quest’estate e una legge rinnovata entro la stagione calda del 2026. Così, in un anno, il Piemonte vuole accelerare sull’urbanistica cercando, dove possibile, di dimezzare le tempistiche e permettere agli enti locali di operare entro le scadenze imposte dai fondi pubblici. Sono i due “tempi” che la Regione si è data per attuare una norma di semplificazione e per mettere mano a quella legge 56, datata 1977.

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Cosa prevede il Cresci Piemonte

Il primo intervento, approvato questa mattina in giunta, è il Cresci Piemonte. Con questa misura, nei fatti, si dimezzeranno i tempi per il rilascio delle autorizzazioni di competenza della Regione sulle varianti urbanistiche

In particolare sulle varianti strutturali e semplificate senza Valutazione Ambientale Strategica (Vas), i tempi saranno ridotti dell’ordine del 50%. Dove è necessaria la Vas i tempi si riducono a un terzo, essendoci anche passaggi di competenza statale e non solo regionali. 

Una novità riguarda le variabili semplificate. Per ottenerle è necessario che ci sia un progetto approvato. Su quelle dove non è necessario un intervento statale (senza Vas) quest’obbligo non sarà più necessario. Un modo per ridurre ulteriormente i tempi. Il Cresci Piemonte sarà applicabile a tutti i comuni piemontesi e vale per tutti i fondi pubblici, non solo il Pnrr. La legge speciale sarà valida fino al 2030.

L’apertura ai privati

Un’altra novità riguarda l’apertura anche ai privati che apportano investimenti strategici. Qualunque realtà economica, che non prenda fondi pubblici, potrà utilizzare questo strumento se l‘intervento ha un valore superiore ai cinque milioni

Il dimezzamento dei tempi riguarderà anche le variabili ai piani regolatori dei capoluoghi che non interverranno sul merito, ma che promettono di snellire le pratiche, per quanto di competenza dalla Regione. La prima a richiederla è stata Torino, ma verrà estesa a tutti, con Asti che ha richiesto una cabina di regia interna per questo strumento e che potrà essere applicata, facoltativamente, dai capoluoghi di provincia.

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Una linea di finanziamenti da cinque milioni

C’è poi la linea di finanziamenti che accompagna i comuni nelle pratiche per ottenere le varianti. I primi 500 mila euro saranno stanziati nel semestre giugno-dicembre, con una previsione di calcolare circa un milione all’anno. FInanziamenti aperti a tutti i comuni con una premialità che riguarda quelli sotto i 5mila abitanti. Stimati: cinque milioni da qui al 2030.

I tempi

Ora la palla passa al consiglio con l’intenzione di farla diventare legge entro luglio. In caso di unanimità si potrebbe passare in commissione legislativa  e i tempi sarebbero ancora più ridotti.

Per quanto riguarda la nuova legge urbanistica si prevede di avere un articolato strutturato entro la fine del 2025 che possa entrare in discussione a inizio 2026 ed essere approvato entro l’estate 2026. 

Controlli sì, ma senza ingerenza

“L’approccio – ha commentato il presidente Alberto Cirio – è quello di una Regione che sia meno invasiva sull’urbanistica. Un conto è la programmazione, un conto è l’ingerenza. Noi opereremo ancora più controllo, ma allo stesso tempo semplificheremo.”

Alla presentazione delle nuove misure erano presenti l’assessore all’Urbanistica Marco Gallo e agli Enti Locali Enrico Bussalino. Insieme ai presidenti delle commissioni Urbanistica Mauro Favae Programmazione Finanziaria Roberto Ravello

“Una legge che si sta costruendo di concreto con tutte le realtà – ha commentato l’assessore Marco Gallo – comprendendo, oltre agli enti locali, anche le realtà datoriali e che operano sulla programmazione territoriale. Così mettiamo mano a una legge che è ferma a cinquant’anni fa”.

API Torino e Ance: “Nella direzione giusta”

“Il provvedimento ‘Cresci Piemonte’ varato dalla Giunta Cirio va nella direzione giusta: adesso è necessario renderlo al più presto operativo e poi vigilare sulla sua applicazione”. E’ il commento di Fabrizio Cellino, Presidente di API Torino. “Adesso siamo pronti ad incrementare la collaborazione con la Regione lungo la strada che porta all’eliminazione della pastoie burocratiche che rallentano lo sviluppo del sistema economico e che aggiungono difficoltà per le imprese ,oltre a quelle determinate dalla congiuntura economica nazionale e  internazionale”.

Il Presidente di API tuttavia sottolinea: “Di fronte ai molti problemi che le nostre aziende hanno davanti ogni giorno, ‘Cresci Piemonte’ è un valido aiuto, ma non può essere il solo. E’ necessario continuare a lavorare insieme a tutte le istituzioni e gli attori del territorio per rispondere compatti alla crisi”.

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Si tratta di un segnale concreto nella giusta direzione – dichiara Paola Malabaila, Presidente di ANCE Piemonte e Valle d’Aosta e Presidente Commissione Infrastrutture e Urbanistica di Confindustria Piemonte – La riduzione dei tempi procedurali e l’estensione delle semplificazioni anche agli interventi strategici promossi da soggetti privati con investimenti superiori a 5 milioni di euro rappresentano un cambio di passo importante. Auspico l’abbassamento della soglia dei 5 milioni per includere anche interventi minori ma strategici per i territori”.

“E’ arrivata una indicazione chiara e precisa di quello che abbiamo richiesto- affermano Delio Zanzottera e Giovanni Genovesio, Segretario e Presidente di Cna Piemonte – la sburocratizzazione non è un favore alle imprese, ma un diritto di cittadinanza economica. Non si tratta più solo di efficienza amministrativa, ma di giustizia: non è giusto che chi produce debba lottare contro l’apparato stesso che dovrebbe sostenerlo e la Regione Piemonte con questa proposta va nella direzione richiesta”.



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