L’Uomo Del Monte ha detto basta. La storica azienda californiana Del Monte Foods, simbolo dell’industria alimentare made in Usa, ha avviato una procedura di ristrutturazione volontaria sotto il Chapter 11 della legge fallimentare americana. Un passo drastico ma pianificato, volto a garantire la continuità operativa e a facilitare la futura vendita dell’azienda.
Il futuro dell’azienda
Il marchio alimentare, noto per la pubblicità con l’uomo Del Monte che dice “sì”, è stato colpito dalla crisi dei consumi americani. La mossa arriva dopo anni di difficoltà dovute al profondo cambiamento delle abitudini dei consumatori statunitensi, sempre meno inclini a riempire le dispense con alimenti in scatola e sempre più orientati verso alternative fresche, salutari e sostenibili. Come ha dichiarato Sarah Foss, consulente finanziaria della Debtwire, azienda che sta aiutando Del Monte a riorganizzare i suoi debiti, “le preferenze dei consumatori si sono spostate dai cibi in scatola ricchi di conservanti verso alternative più sane“.
Il Ceo Greg Longstreet in una nota ha dichiarato:
Dopo una valutazione approfondita di tutte le opzioni disponibili, abbiamo stabilito che un processo di vendita supervisionato dal tribunale è il modo più efficace per accelerare la nostra inversione di tendenza e creare un Del Monte Foods più forte e duraturo.
L’azienda californiana si trova ora ad affrontare un debito di oltre 1,2 miliardi di dollari e ha dichiarato di aver concordato un accordo di ristrutturazione del debito con i creditori che prevede la vendita da parte di Del Monte di «tutti o sostanzialmente tutti» i suoi asset. La richiesta di fallimento fa parte di un processo di vendita pianificato dei beni dell’azienda, che ha ottenuto un finanziamento da 912 milioni di dollari per sostenere le proprie attività durante la procedura, continuando a operare durante tutta la procedura.
Del Monte Foods, con sede a Walnut Creek, in California, possiede anche il marchio di pomodori Contadina, i marchi di brodo College Inn e Kitchen Basics e il marchio di bubble tea Joyba. L’azienda ha registrato una forte crescita proprio nelle vendite di quest’ultima, ma risultato insufficiente a compensare il calo delle vendite dei prodotti in scatola più iconici del marchio.
Come si è arrivati al fallimento
Tutta colpa della pandemia. Quando le persone erano costrette in casa, la domanda dei prodotti Del Monte ha raggiunto livelli record, con l’azienda che si è impegnata a incrementare i livelli di produzione. Ma una volta che la domanda ha iniziato a diminuire, Del Monte si è ritrovata con un inventario troppo ampio, tanto da essere costretta a immagazzinare, svalutare e vendere con perdite significative.
Nel 2023, Del Monte ha affermato di aver ridotto la produzione a causa del calo della domanda; tuttavia, la riduzione dei volumi ha comportato un aumento dei costi unitari. Anche Del Monte Pacific Ltd., che ha acquisito Del Monte Foods nel 2014, aveva contratto prestiti per finanziare tale acquisizione, aggravando il proprio debito. Un aumento dei tassi di interesse ha quasi raddoppiato gli interessi passivi – da 66 milioni di dollari nel 2020 a 125 milioni di dollari nel 2025 – esercitando un’enorme pressione sul flusso di cassa.
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