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L’UE accelera sulla Circular Economy: in arrivo l’Atto per l’Economia Circolare nel 2026


La Commissione Europea ha presentato una serie di iniziative ambiziose per guidare l’Unione Europea verso un’economia pienamente circolare, con l’obiettivo strategico di diventare leader globale nell’uso sostenibile delle risorse entro il 2030.

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Queste misure preparano il terreno per l’adozione del Circular Economy Act, previsto per il 2026, e si inseriscono nel quadro più ampio degli obiettivi climatici e di competitività dell’UE, delineati nel Competitiveness Compass e nel Clean Industrial Deal.

Attraverso la promozione di pratiche come il riutilizzo, il riciclo e la rigenerazione industriale, l’UE punta a raddoppiare la quota di materiali riciclati impiegati nella propria economia – un passo fondamentale verso la neutralità climatica entro il 2050.

La Commissaria europea Jessika Roswall, titolare dell’Ambiente, Resilienza Idrica ed Economia Circolare Competitiva, ha sottolineato l’importanza strategica dell’approccio:

“La transizione verso un’economia circolare è un’occasione per rafforzare la leadership europea in termini di innovazione, competitività e standard ambientali elevati.
Nel definire il Circular Economy Act, vogliamo coinvolgere imprese, cittadini e portatori d’interesse affinché la circolarità sia realmente integrata nella nostra società e nell’economia.”

La Commissione ha lanciato un dialogo strategico di alto livello sulla circolarità, in parallelo alla presentazione di un nuovo pacchetto normativo per l’efficienza nell’uso delle risorse.

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Tra i principali interventi previsti:

  • Regole più stringenti per le spedizioni transfrontaliere di rifiuti
  • Una revisione della Direttiva RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)
  • Valutazioni d’impatto e consultazioni pubbliche aperte a cittadini e stakeholder per orientare la normativa in vista del 2026

Queste azioni rientrano in un approccio integrato che rafforza le politiche esistenti e prepara il terreno per l’Atto per l’Economia Circolare.

Per i produttori europei – che destinano oltre il doppio delle risorse ai materiali rispetto a manodopera o energia – l’economia circolare rappresenta un’opportunità concreta per ridurre costi e vulnerabilità.

In un contesto industriale fortemente dipendente dalle materie prime importate, le pratiche circolari possono mitigare i rischi legati a interruzioni delle forniture e instabilità dei prezzi.
Inoltre, secondo le stime della Commissione, strategie di economia circolare potrebbero contribuire fino al 25% delle riduzioni di emissioni necessarie per raggiungere la neutralità climatica.

Tra le innovazioni principali, la Commissione intende introdurre un Sistema Digitale per le Spedizioni di Rifiuti, operativo a partire da maggio 2026.
Questo sistema eliminerà la documentazione cartacea, semplificando le procedure doganali intra-UE, aumentando la tracciabilità e contrastando le spedizioni illegali.

Parallelamente è stata avviata una consultazione pubblica per armonizzare la classificazione dei rifiuti “green-listed”, ovvero quelli soggetti a regole semplificate per il trasporto transfrontaliero. La consultazione resterà aperta fino al 31 ottobre 2025 sul portale europeo “Have Your Say”.

I rifiuti elettronici – in crescita del 2% annuo – rappresentano una delle criticità ambientali più urgenti per l’UE.
La Commissione ha pubblicato una valutazione approfondita della Direttiva RAEE, rivelando che quasi la metà dei rifiuti elettronici non viene raccolta e che i tassi di riciclo risultano ancora inferiori agli obiettivi in molti Stati membri.

Il rapporto evidenzia la necessità di una strategia aggiornata che migliori:

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  • la raccolta differenziata
  • il trattamento dei materiali
  • gli incentivi di mercato per il recupero delle materie prime critiche

Questa revisione alimenterà direttamente la nuova versione della Direttiva RAEE e i contenuti del Circular Economy Act.

Nei prossimi giorni la Commissione presenterà ulteriori disposizioni per aumentare l’efficienza del riciclo e il recupero delle materie prime dalle batterie, un settore cruciale nella transizione verde. Le consultazioni pubbliche continueranno a raccogliere contributi da cittadini, imprese e amministrazioni.

 



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