Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

“I nostri associati non delocalizzano le loro attività”


di Enrico Turati

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

L’ONU ha proclamato il 2025 Anno Internazionale delle Cooperative per la seconda volta nella storia, dopo il 2012. “È un riconoscimento che testimonia la crescente consapevolezza a livello globale del ruolo insostituibile delle cooperative nello sviluppo economico e sociale – spiega Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative colosso italiano della cooperazione con 16mila realtà associate, 550.000 dipdenti, 3,3 milioni di soci e un fatturato aggregato di 82 miliardi di euro – Il tema scelto dall’ONU ’Le cooperative costruiscono un mondo migliore’ non è uno slogan, ma una realtà tangibile che viviamo ogni giorno. Quando penso che nel mondo operano circa 3 milioni di cooperative, che occupano 280 milioni di persone e coinvolgono oltre 1 miliardo di soci, vale a dire il 14% della popolazione mondiale, comprendo quanto sia importante questo modello di impresa. Dopo il 2012 è la seconda volta nella storia che l’ONU dedica un anno alle cooperative: questo significa che il nostro modello ha dimostrato la sua capacità di rispondere alle sfide globali in modo concreto ed efficace”.

Quali sono secondo lei i temi centrali di questo Anno Internazionale?

“I temi sono quelli che le cooperative incarnano da sempre: sostenibilità, inclusione, sviluppo a misura di persona. Le cooperative hanno il potenziale unico di trasformare debolezze e marginalità in punti di forza. Si tratta di partecipazione attiva alla creazione di valore. Il modello cooperativo dimostra che si può fare impresa in modo diverso, coniugando efficienza economica e responsabilità sociale. Il capitalismo remunera il capitale, le cooperative remunerano il conferimento come avviene per esempio nelle cantine o nelle latterie che corrispondono ai loro soci un prezzo più alto di quello di mercato. Li aiutano ad accedere ai mercati globali, investono in innovazione e sostenibilità ambientale. Questo significa sviluppo territoriale reale, non speculazione finanziaria. Le cooperative non delocalizzano. Esportano per remunerare al meglio il territorio e i produttori”.

Come possono le cooperative contribuire concretamente alla costruzione di un mondo migliore?

“Le cooperative sono laboratori di democrazia economica. Il principio “una testa, un voto”, la mutualità, la responsabilità verso la comunità: questi non sono solo valori, ma strumenti concreti per costruire un’economia più giusta”.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Parliamo di sostenibilità. In che modo il modello cooperativo può contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030?

“Le cooperative sono naturalmente sostenibili. È nel loro DNA con i soci che lavorano per trasferire la cooperativa alle future generazioni Sono sostenibili per il contrasto alla povertà. Per la creazione di lavoro. Per l’infrastrutturazione di servizi di welfare. Per la rinascita delle aree interne attraverso le cooperative di comunità. Per la rigenerazione delle imprese in default attraverso i workers buyout. Per l’inserimento lavorativo di persone fragili. Per la gestione dei beni confiscati dove c’è un riscatto culturale del territorio prima che economico. Per la capacità di funzionare da ascensore sociale per le donne che sono il 61% dei nostri occupati e il 27% della governance (negli altri modelli d’impresa la media è del 17%). Sul fronte ambientale, molte delle nostre cooperative sono all’avanguardia nell’agricoltura biologica, nelle energie rinnovabili e nell’economia circolare”.

Il tema del rispetto del lavoro è centrale nel dibattito contemporaneo. Qual è l’approccio delle cooperative?

“Il lavoro nelle cooperative è espressione della persona. I nostri 550.000 occupati non sono solo dipendenti, ma spesso anche soci, partecipano alle decisioni, condividono i risultati. È un modello che combatte naturalmente la cattiva occupazione. Le cooperative valorizzano il capitale umano”.

Quali sono le principali sfide che il movimento cooperativo deve affrontare oggi?

“La digitalizzazione è la sfida più urgente. Le cooperative devono essere protagoniste della transizione digitale, non subirla. C’è poi la sfida generazionale: dobbiamo rendere il modello cooperativo attrattivo per i giovani, che spesso non ne conoscono le potenzialità. I giovani cercano senso nel lavoro, vogliono partecipare a progetti che abbiano un impatto positivo: le cooperative offrono esattamente questo”.

Qual è la sua visione per il futuro del movimento cooperativo?

“Vedo un futuro in cui le cooperative saranno sempre più riconosciute come modello di riferimento. Il movimento cooperativo deve però avere il coraggio di innovare, di aprirsi a nuovi settori, di sperimentare. Dobbiamo essere ambiziosi”.

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 

Un messaggio per i lettori in occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative?

“Il messaggio è semplice: le cooperative sono una delle strade maestre per il futuro dell’economia. Ogni volta che si sceglie di stare in cooperativa o di acquistare un prodotto realizzato o venduto da una cooperativa si costruisce un mondo più giusto. Il 2025, Anno Internazionale delle Cooperative, deve essere l’occasione per promuovere la conoscenza di questo straordinario patrimonio imprenditoriale dove il valore è rappresentato dalle persone prima che dai numeri. C’è un altro modo di fare impresa. Un modo che mette al centro la persona, rispetta l’ambiente, costruisce comunità. Questo è il mondo migliore che le cooperative possono e devono costruire”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio