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ConTech: evoluzione dell’edilizia tra AI e digitale


ConTech: AI e digitale sono pronte a far evolvere l’edilizia in Italia

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L’edilizia italiana può contare sul ConTech per fare un salto in avanti, in termini di efficienza, di modernizzazione di processi e anche di connessione tra i vari ambiti. Il settore edile è un mondo complesso, ma estremamente importante: un settimo del PIL nazionale dipende dalle costruzioni, ricorda il Cresme. Ma se si vanno a sommare gli investimenti in costruzioni, manutenzione ordinaria e valore aggiunto immobiliare si raggiungono i 494,8 miliardi di euro di valore, che equivale al 25,4%, ossia circa un quarto del PIL nazionale.

La complessità dipende dalle varie attività correlate, dalla progettazione alla realizzazione in cantiere alla gestione degli immobili. Spesso si tratta di ambiti che fanno fatica a comunicare. Lì, il ConTech può fare molto.

Lo evidenzia l’attività dell’Italian Proptech Network, che nasce per analizzare e comprendere «dove si possono creare sinergie fra mondi che di solito non si parlano, ovvero tutto ciò che arriva prima della costruzione e ciò che c’è dopo questo mondo. Siamo convinti che il digitale possa aiutare ad abbattere le barriere ancora esistenti», afferma Stefano Bellintani, docente di Tecnologia delle Costruzioni al Politecnico di Milano e responsabile scientifico dell’Italian Proptech Network, di cui l’ambito ConTech è parte integrante.

Cos’è il ConTech e quali sono i settori monitorati in Italia

ConTech (Construction Technology) definisce l’insieme delle tecnologie utili a innovare pianificazione, progettazione e costruzione e migliorare l’efficienza, la produttività e la sicurezza del settore edile.

L’ambito italiano conta 50 startup attive nei quattro cluster (più uno, sotto osservazione) allo studio dell’Italian Proptech Network.

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Cos’è il ConTech e quali sono i settori monitorati in ItaliaCos’è il ConTech e quali sono i settori monitorati in Italia

«Il primo cluster lo abbiamo denominato Building site and project management. Esso comprende tutte le soluzioni per l’efficientamento, l’ottimizzazione delle attività di gestione del cantiere e della direzione lavori. Intende avere un’accezione innovativa, riguardando tutte le fasi che spaziano dalla gestione della documentazione, dalla gara d’appalto fino alla costruzione, e comprende sistemi di intelligenza artificiale per leggere la documentazione, analizzarla e confrontarla. Inoltre, si occupa anche di fornire un’assistenza virtuale a chi è impegnato in cantiere, permettendo di gestire anche da remoto lo stato di avanzamento dei lavori. Si tratta di soluzioni in grado di alleviare sensibilmente il lavoro del direttore lavori e del project manager, lasciandolo libero di concentrarsi su questioni rilevanti».

Dai robot mobili al digital twin di cantiere

Le possibilità tecnologiche esistono già e sono molteplici o comunque al vaglio. Pensiamo alla presenza di un robot mobile che si occupa di monitorare l’area lavori, oppure droni che vigilano dall’alto, combinandosi con telecamere, scanner e riprese satellitari e incrociando informazioni utili.

ConTech: Dai robot mobili al digital twin di cantiereConTech: Dai robot mobili al digital twin di cantiere

«Oggi la tecnologia è in grado di controllare la maggior parte degli aspetti che gravano sul gestore lavori, tra cui anche la gestione dei pagamenti».

Non è fantascienza, ma realtà, come racconta lo stesso Bellintani, portando a esempio la collaborazione con l’Università di Urbino negli interventi di ampliamento del complesso universitario. L’intervento ha permesso di snellire non solo le tempistiche dei lavori, ma anche accelerare i flussi di cassa, in modo da pagare rapidamente i fornitori, agevolando sensibilmente la macchina amministrativa. Solo se si pensa al ritardo nei pagamenti accusati dalle imprese edili nei confronti della pubblica amministrazione, sarebbe già un passo avanti di notevole importanza.

C’è un altro aspetto di fondamentale importanza, su cui le soluzioni comprese in questo cluster possono fare molto: la sicurezza in cantiere.

In generale, si lavora alla realizzazione di un vero e proprio digital twin di cantiere, che si occupa di monitorare tutte le fasi che dal cantiere porta all’edificio costruito.

Monitoraggio del rischio strutturale con i bulloni intelligenti

Il secondo cluster ConTech riguarda il monitoraggio del rischio strutturale. È bene ricordare che l’Italia è uno dei Paesi a più elevato rischio sismico.

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Alcune startup lavorano in questo settore: tra queste c’è la scale-up Tre Altamira, che utilizza i dati satellitari SAR per monitorare i cambiamenti della superficie, rilevandone caratteristiche e variazioni. Ci sono realtà che operano direttamente sulle infrastrutture: la startup Tokbo ha ideato e realizzato bulloni sensorizzati in grado di abilitare un monitoraggio costante e predittivo. Grazie all’invio dei dati sul campo in cloud, specifici software permettono di svolgere valutazioni in tempo reale, anche grazie all’incrocio con altre informazioni.

«Una nuova applicazione, che vede coinvolto il Politecnico di Milano, ha per oggetto l’analisi di decine di milioni di immagini a un sistema di intelligenza artificiale per il rilevamento di eventuali problemi o anomalie su nodi strutturali in acciaio – racconta Bellintani –. Questo permette, anche mediante un semplice smartphone, di visionare un intervento in corso e di rilevare problemi e di poterli risolvere tempestivamente».

Si ragiona sulle possibilità del metaverso

Il terzo cluster, Design and consulting (progettazione innovativa) raggruppa quelle realtà le cui soluzioni permettono di connettere mondo fisico e digitale/virtuale per prefigurare scenari in sede di progettazione, favorendo così molte più possibilità al progettista di svolgere simulazioni ex ante e anche post, fornendo strumenti utili anche ai facility e ai property manager. È ben di più di quanto sia possibile fare oggi in sede di progettazione. Prevede fasi diverse e ne contempla nuove e oggi solo ideate: una di queste riguarda la possibliità di contemplare nella progettazione anche un laboratorio materiali, per simulare prove su materiali e comprendere quali possono essere i più adatti all’uso. 

Quarto ambito del ConTech è il supplier marketplace, una sorta di spazio virtuale dove l’utente può trovare fornitori che assicurano servizi professionali in ambito edilizio: tinteggiatori, piastrellisti, elettricisti ecc. In questo caso è possibile contare su una ricerca mirata, con l’opportunità di contare su confronti, preventivi in maniera più mirata ed efficace. 

A questi, si aggiunge – anche se sotto osservazione – il cluster metaverso. Anche se, rispetto all’iniziale entusiasmo, si è ridimensionata la sua portata, è comunque un ambito di interesse, specie per le prospettive collegate. «Attraverso il metaverso è possibile applicare la blockchain per determinate finalità, come la certificazione del risparmio energetico di uno stabile, potendo tracciare la filiera e notarizzare le informazioni», sottolinea Bellintani. È un elemento di importanza che va verso la prospettiva – più volte auspicata – del fascicolo digitale delle costruzioni. Con il recepimento della direttiva EPBD prenderà maggiore consistenza, sotto forma di passaporto di ristrutturazione degli edifici che gli Stati dovranno strutturare.

ConTech, digitalizzazione e PMI: l’utilità alla prova del mercato, in vista dell’EPBD

Tutto questo stimolo digitale, portato dal ConTech, potrà contribuire a cambiare in meglio l’edilizia, rinnovandola e rendendo le imprese “a prova di futuro”? È bene pensare che la stragrande maggioranza delle imprese attive in edilizia sono Pmi, soprattutto mini o micro. L’ambito edile è ancora indietro a livello digitale: solo l’8% delle imprese del settore edile italiano ha raggiunto un livello avanzato di digitalizzazione.

«C’è ancora molto da fare, specie nelle mini e micro imprese, ma si rilevano piccoli, ma importanti passi avanti. È un mondo che spesso si muove ancora in maniera e con strumenti tradizionali e analogici, anche se cominciano a essere impiegate piccole applicazioni in grado di sveltire il lavoro», afferma il responsabile scientifico dell’Italian Proptech Network. Un esempio, a riguardo, è Melaworks, software di gestione del cantiere gestibile come app sullo smartphone, che sta prendendo piede.

Resta da comprendere cosa potrà cambiare l’avvento dell’EPBD. A tale proposito, potrebbe giovare il contributo degli amministratori di condominio, specie quelli interessati ai principi di facility management. In questo senso il richiamo della Direttiva ai BACS e all’obbligo di impiego negli edifici residenziali nuovi e ristrutturati entro maggio 2026 potrebbe giovare.

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Forse è solo questione di tempo. «Tutte le soluzioni digitali in ambito ConTech, quando inizieranno a diffondersi, renderanno talmente espliciti i vantaggi della digitalizzazione, che la loro diffusione non potrà che prendere piede», conclude Bellintani.

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