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Semaforo verde alla Camera al ddl Montagna, manca solo un ultimo sì


Via libera a Montecitorio con 153 ‘sì’ e 110 no, ora si torna in Senato per definitiva approvazione. Ecco gli incentivi per servizi, imprese e per aiutare chi fa figli.

Pubblicato:08-07-2025 19:41

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Ultimo aggiornamento:08-07-2025 19:41


Roma. – L’aula della Camera ha approvato il disegno di legge sulle disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane (già approvato dal Senato). I sì sono stati 153, i no 110 e nessun astenuto. Il provvedimento, dopo le modifiche apportate dalla Camera, torna al Senato per l’ok definitivo. Dunque, “nuovo passo avanti per il disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, approvato oggi alla Camera. Prosegue dunque il nostro lavoro per valorizzare degnamente le vere terre alte, con misure concrete e iniziative efficaci a tutela di chi vive e mantiene vivi questi territori”, dice il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, soddisfatto per il via libera dall’Aula di Montecitorio.

CALDEROLI: STIAMO DANDO UNA DEFINIZIONE PRECISA DI COSA SIA ‘MONTAGNA’

“Stiamo lavorando- aggiunge- per rispettare gli impegni presi verso le zone e le genti di montagna, partendo anzitutto da una definizione precisa di cosa sia ‘montagna’ in Italia con parametri ben definiti, così da assicurare tutto il sostegno necessario a questi territori e ridurre gli sprechi. Abbiamo previsto iniziative contro lo spopolamento rivolte a giovani e famiglie, per stimolare la natalità e la residenzialità, includendo anche incentivi anche alle imprese. Vogliamo introdurre misure volte a ridurre i divari economici e sociali e a garantire l’accesso ai servizi pubblici, come istruzione e sanità, senza dimenticare l’accesso a poste e banche. A disposizione vi sono gli oltre 200 milioni del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, che sono un buon punto di partenza”.

INCENTIVI PER LE IMPRESE, PER I SERVIZI E I BONUS CONTRO LA DENATALITÀ

Il provvedimento “comprende importanti misure a sostegno delle nostre terre alte lombarde. Supporto alle imprese e all’imprenditoria giovanile, agevolazioni per promuovere la natalità e contrastare lo spopolamento, incentivi per assicurare i servizi pubblici essenziali e ridurre così i divari, regolamentazione dell’attività venatoria nei valichi montani e tutela dell’ecosistema montano con risposte serie e di buonsenso. Lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto e ne siamo orgogliosi”, afferma il senatore Massimiliano Romeo, segretario regionale della Lega Lombarda, capogruppo del partito a Palazzo Madama. I parlamentari della Lega Vanessa Cattoi (relatrice), Silvana Comaroli, Andrea Barabotti, Rebecca Frassini, Nicola Ottaviani mettono l’accento sugli incentivi “per garantire al meglio possibile i servizi pubblici essenziali come istruzione, sanità e prima infanzia, sui contributi alla natalità e sugli incentivi per l’imprenditoria giovanile, senza dimenticare misure per l’agricoltura e l’allevamento in montagna. “Grazie a una definizione chiara di cosa sia la montagna sarà possibile colmare il vuoto normativo e valorizzare i territori davvero montani, evitando sprechi di risorse preziose”.

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In dettaglio: in sanità crediti d’imposta e punteggi doppi per concorsi; in ambito scolastico, deroghe al numero minimo di alunni per classe e agevolazioni per i docenti; promuove farmacie e strutture dell’infanzia. L’articolo 21 limita le responsabilità per incidenti in montagna. Per contrastare la denatalità si introduce un ulteriore bonus per i comuni con meno di 5.000 abitanti. In totale 200 milioni di euro ai Comuni montani.

L’UNCEM: OK, MA ORA METTIAMOCI PIÙ DI 200 MILIONI

Per il presidente dell’Uncem Marco Bussone, “ora che il disegno di legge Montagna è stato approvato alla Camera, oggi pomeriggio, e ripassa al Senato, è il momento di lavorare con Governo e Parlamento per aumentare il fondo montagna che permetta di non intaccare le risorse che vengono assegnate alle Regioni e di individuare nuovi strumenti finanziari per dare corpo agli incentivi per medici, imprese, insegnanti, previsti nell’articolato. Da 200 milioni di euro si può salire, anche attivando risorse dalle concessioni, idroelettriche, autostradali, delle attività estrattive. La montagna non vuole più regalare risorse. Ci sono importanti opportunità alle quali lavorare con il Ministro Calderoli. Il Senato dovrà anche eliminare al testo, nel capitolo abrogazioni, un comma che riguarda Uncem e il taglio di un fondo previsto dalla legge di bilancio 2020.

ZAIA: CHE BELLA NOTIZIA PER LE TERRE ALTE, LÌ SI RESTA SENZA FIATO MA È DURO VIVERCI

“Per una terra come il Veneto, che ama e rispetta le sue splendide montagne e le genti che le popolano, l’ok della Camera dei Deputati al ddl per il riconoscimento e la promozione delle zone montane è una bellissima notizia. Ringrazio il ministro Calderoli, che sta portando avanti un lavoro egregio per dare risposte di sviluppo alle terre alte”. Lo dice il presidente del Veneto, Luca Zaia, commentando il via libera di Montecitorio alla legge sulla montagna. “Lassù– prosegue Zaia– l’ambiente naturale lascia senza fiato, ma rende anche molto più duro viverci e prosperare, aldilà dell’aspetto prettamente turistico e della grande occasione che stiamo avendo con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. La concretezza delle misure contenute in questo ddl e l’attenzione posta da Calderoli alle necessità delle terre alte– conclude Zaia– sono la garanzia che la montagna veneta e italiana non verrà lasciata sola”.

E C’È ANCHE L”EMENDAMENTO CASTAGNA’

La coltivazione della castagna, oltre ad essere un fattore di sostentamento economico per molte comunità, costituisce un presidio decisivo anche dal punto di vista paesaggistico e del contrasto al fenomeno del dissesto idrogeologico. Nei 10,5 milioni di ettari occupati da boschi, la frazione investita a castagno rappresenta il 7,53% di quella forestale, per un totale di circa 780.000 ettari. In questo contesto abbiamo chiesto al governo, con un ordine del giorno approvato dalla Camera nel Dl Montagna, di adottare iniziative normative volte ad istituire nello stato di previsione del ministero dell’Agricoltura un Fondo destinato a promuovere e favorire interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia dei castagneti dei territori montani di particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale, abbandonati ed esposti al rischio di dissesto idrogeologico”. Così il segretario di presidenza della Camera e deputato Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari.
“Con l’ordine del giorno 7- aggiunge- presentato da Vaccari con alcuni colleghi dem ed accolto dal Governo- abbiamo sottolineato che per i castagneti abbandonati e frammentati non vanno previste solo azioni di accorpamento fondiario ma anche forme di gestione associata che non modificano le piccole proprietà ma consentono di fare insieme gli interventi necessari per il recupero forestale e la commercializzazione dei prodotti e per invertire la tendenza allo spopolamento delle aree interne. Il rilancio dell’economia montana dovrà basarsi prevalentemente sulla valorizzazione del patrimonio forestale riservando risorse non solo al sostegno di questa attività ma anche alla formazione di professionalità, che ora scarseggiano o mancano completamente, indicate dai consorzi agroforestali e dalle associazioni di produttori presenti in montagna. Un segnale importante per invertire la tendenza e sostenere un settore importante”.

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