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Cybersicurezza, la Regione risponde con la quantistica


Se è vero che la sicurezza informatica è una gara tra chi crea strumenti di difesa sempre più sofisticati e chi cerca di superarli con attacchi sempre più complessi, la Regione Veneto si muove in “attacco” lanciando VenQci (Veneto quantum communication infrastructure), un’infrastruttura innovativa che rappresenta un passo concreto nell’attuazione dell’Agenda digitale regionale. Si tratta di un progetto strategico che coniuga visione futura e risposte ai bisogni attuali del territorio, nato dalla sinergia tra Regione, Università di Padova e Cav. Presentato proprio nella sede di Concessioni autostradali venete a Marghera, lo scorso giovedì 19 giugno, alla presenza dell’ad di Cav, Maria Rosaria Anna Campitelli, della presidente di Vsix, Eleonora Di Maria, e del docente ordinario di fisica sperimentale all’Università di Padova, Paolo Villoresi, responsabile tecnico del progetto, VenQci è già operativo e rappresenta un caso pionieristico a livello nazionale: è infatti la prima rete quantistica in produzione su scala regionale in Italia. Cosa significa? VenQci si basa su tecnologie che sfruttano i principi della meccanica quantistica per generare e distribuire chiavi crittografiche in grado di proteggere le comunicazioni da qualsiasi tentativo di intercettazione o manomissione. Mentre le reti tradizionali, anche se cifrate, potrebbero essere vulnerabili nel lungo periodo a causa dell’evoluzione della potenza di calcolo, le chiavi quantistiche garantiscono una protezione intrinseca, poiché qualsiasi tentativo di accesso illecito altera irrimediabilmente i dati, rendendo evidente l’attacco. La rete è attualmente composta da cinque nodi quantistici dislocati su un’area di circa 40 chilometri tra Padova e Venezia e riassumibili in: sede della Regione del Veneto, sede Cav di Marghera; casello autostradale di Padova Est e i centri Vsix e QuTech dell’Università di Padova. Ciascun nodo è già equipaggiato con dispositivi per la generazione e distribuzione delle chiavi quantistiche, perfettamente integrati con sistemi di cifratura di rete ad alta velocità, che rendono l’intera infrastruttura già pienamente funzionale. «Il progetto è solo all’inizio: i prossimi sviluppi prevedono l’estensione della rete quantistica a tutto il territorio regionale, con l’obiettivo di elevare i livelli di cybersicurezza in tutti i settori strategici – ha sottolineato Francesco Calzavara, assessore al bilancio della Regione del Veneto con delega all’Agenda digitale – Va ricordato che questo progetto affonda le sue radici nella strategia di innovazione regionale avviata nel 2022 con il Tavolo di partenariato per il Pnrr, che individuava nella rete quantistica veneta uno dei 16 progetti chiave per costruire il “Veneto del futuro”. Pur in assenza di fondi nazionali, la Regione ha scelto comunque di investire in questa iniziativa, confermandone il carattere prioritario in un contesto in cui la sicurezza digitale è sempre più cruciale per la pubblica amministrazione come per le imprese e i cittadini».

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Veneto, dal 2019 i reati informatici cresciuti del 63%

In Veneto i reati informatici contro le imprese sono cresciuti del 63,7 per cento tra il 2019 e il 2023, ben oltre la media nazionale (più 45,5 per cento). A rilevarlo è l’Ufficio studi di Confartigianato Imprese, che segnala come il 15,8 per cento delle aziende abbia subito attacchi digitali, spesso con conseguenze gravi: danni ai dati, interruzione dei servizi e violazioni di informazioni riservate. In particolare, preoccupa la diffusione delle truffe via email aziendale. Il Veneto è tra le Regioni più colpite, in un contesto nazionale dove l’Italia registra 55 reati informatici ogni centomila abitanti, più del doppio rispetto a Francia e Germania. Cresce il fabbisogno di esperti in cybersecurity, ma il 22,8 per cento delle imprese fatica a reperirli. Ecco il paradosso: mentre la digitalizzazione avanza, la sicurezza informatica resta un punto debole: solo il 32,2 per cento delle imprese italiane, infatti, adotta almeno sette misure di protezione, sotto la media dell’Unione europea.



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