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Data center, l’Italia accelera: a Roma il confronto su investimenti, regole e innovazione


Con 180 data center attivi e 15 miliardi di investimenti attesi, l’Italia punta a diventare hub digitale. A Roma il confronto tra istituzioni e imprese

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Sono silenziosi, quasi invisibili, ma essenziali. I data center sono l’infrastruttura su cui si regge la trasformazione digitale: alimentano il cloud, abilitano l’intelligenza artificiale, custodiscono dati pubblici e privati, e garantiscono il funzionamento di servizi digitali sempre più pervasivi, dalla sanità alla pubblica amministrazione. In Italia oggi se ne contano 180 attivi, un numero destinato a crescere rapidamente. Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, il settore è atteso a un vero boom: 15 miliardi di euro di investimenti entro il 2026, con un’accelerazione di 10 miliardi concentrati tra il 2025 e il 2026.

A rendere il nostro Paese sempre più competitivo concorrono una rete in fibra tra le più avanzate d’Europa, la diffusione del 5G e nuovi collegamenti sottomarini che rafforzano la connettività con i principali hub digitali internazionali.

In questo scenario si inserisce l’evento che si è tenuto l’8 luglio a Roma, presso la sede di CEOforLIFE, dal titolo “Data Center e crescita industriale. La nuova strategia italiana per l’innovazione e la competitività”. Organizzato da Fondazione Ottimisti&Razionali e Open Gate Italia, ha riunito istituzioni, imprese e mondo accademico per discutere lo sviluppo dell’ecosistema digitale italiano.

A introdurre i lavori, Claudio Velardi, presidente della Fondazione, mentre Laura Rovizzi, CEO di Open Gate Italia, ha coordinato le tre sessioni tematiche, dedicate alle principali leve di crescita del settore: sostenibilità, semplificazione normativa e innovazione tecnologica.

Investimenti, norme e infrastrutture: le tre leve per crescere

Nel primo panel il focus è stato sulla sostenibilità. Luca Beltramino (Italian Datacenter Association) e Patrizio Rinaldi (ServiceNow) hanno presentato soluzioni per aumentare l’efficienza energetica, ridurre l’impatto ambientale e riutilizzare il calore generato dalle server farm.

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Il secondo momento ha affrontato le criticità normative perché se l’attrattività dell’Italia cresce, le regole non sempre tengono il passo. La frammentazione normativa è uno dei principali freni allo sviluppo del settore. Marco Borgherese (Activa Digital) e Carmen Chierchia (DLA Piper) hanno sottolineato la necessità di una cornice legislativa uniforme, che renda più rapide e certe le autorizzazioni per nuovi impianti. Un passo avanti è arrivato a marzo, quando la IX Commissione Trasporti della Camera ha adottato un testo base che delega al Governo l’emanazione di decreti su autorizzazioni standardizzate, incentivi al riuso di aree dismesse e tecnologie per il recupero di energia. Nel frattempo, si registrano iniziative autonome. La Lombardia ha introdotto una classificazione dei data center basata sui consumi energetici; il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato linee guida fondate sulla sostenibilità; e da gennaio 2025 è in vigore un nuovo codice Ateco che ne riconosce il ruolo strategico, separandoli dalle attività immobiliari e industriali convenzionali.

Il terzo panel ha messo al centro il cloud e le Content Delivery Network (Cdn). Giulia Gasparini (AWS Italia) e il professor Stefano Salsano (Università di Roma Tor Vergata) hanno spiegato come il cloud rafforzi la resilienza e la sicurezza dei sistemi digitali, mentre le Cdn ottimizzano la distribuzione dei contenuti. Il tema è anche oggetto di attenzione da parte dell’AGCom, che ha avviato un procedimento per valutarne l’inclusione nel regime di autorizzazione generale.

Urso: “Italia sempre più attrattiva, servono poli tecnologici regionali”

A chiudere l’incontro è stato il messaggio del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha ribadito il ruolo strategico del settore: “L’Italia è sempre più al centro dell’interesse internazionale come destinazione strategica per i data center. Con oltre 5 miliardi di euro in nuovi investimenti in corso i data center sono infrastrutture cruciali, non solo quindi, per l’intelligenza artificiale e la transizione digitale. Il Governo è impegnato nel creare un ecosistema competitivo, innovativo e sostenibile per favorirne lo sviluppo”.

Il Governo è quindi al lavoro su una Strategia Nazionale che punta a tre obiettivi chiave: modernizzazione delle infrastrutture digitali, rafforzamento della rete elettrica e sviluppo di poli tecnologici regionali in grado di sostenere tecnologie come Ai, calcolo quantistico e manifattura avanzata.

L’evento si è chiuso con un momento di networking tra pubblico e privato, confermando la volontà comune di strutturare un dialogo stabile per accompagnare l’evoluzione digitale del Paese e rafforzarne il ruolo nell’ecosistema tecnologico europeo.



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