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nasce il Women Business Prize per le donne –


Si è svolta due giorni fa a Kabul in Afghanistan la prima edizione del Women Business Prize, il premio nazionale ideato da NOVE Caring Humans per riconoscere e sostenere l’imprenditoria femminile in Afghanistan, un paese dove alle donne è sempre più negato il diritto a studiare, lavorare, muoversi liberamente o semplicemente farsi ascoltare.

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“Abbiamo creato questo premio per incoraggiare le donne afghane ad avviare o far crescere le proprie attività, nonostante gli ostacoli che devono affrontare. Il nostro obiettivo è creare connessioni tra le comunità imprenditoriali femminili afghane, italiane e internazionali, aprendo nuovi spazi di scambio e condivisione di opportunità”, dichiara Susanna Fioretti, co-fondatrice di NOVE.

Una call diffusa in tutto il Paese

La call nazionale è stata lanciata con il supporto del Ministero del Commercio e dell’Industria (MOCI) e diffusa attraverso ONG, università e reti comunitarie. La risposta è stata straordinaria: centinaia di candidature sono arrivate anche dalle province più remote, spesso attraverso canali alternativi, fuori dagli standard formali ma ricchi di significato.

Le partecipanti hanno presentato progetti innovativi, visionari e di grande impatto, offrendo un ritratto autentico della condizione economica femminile nel Paese.

Modelli sostenibili e solidali

Molti dei modelli di business proposti nascono in contesti di forte marginalità e condividono caratteristiche comuni: attenzione alla sostenibilità, empowerment femminile, qualità del lavoro, formazione per donne vulnerabili.

Alcune imprenditrici hanno fondato reti locali di formazione per donne disoccupate, altre hanno trasformato attività artigianali in piccole realtà di esportazione. C’è chi ha investito in produzione alimentare, marketing digitale, sartoria sostenibile, incubatori comunitari o piattaforme per microimprese femminili.

Le tre vincitrici del Women Business Prize 2025

1. Nilab Hakimi – Kabul
Fondatrice della Nahid Neda Trading and Construction Company, un’impresa guidata da donne nei settori logistica, costruzioni e forniture industriali.

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“Lavoriamo con ONG e agenzie ONU. Le donne sono attive in ingegneria, marketing, operazioni e gestione. Ma resta difficile ottenere la fiducia della clientela maschile”, racconta Nilab, che ha anche avviato una linea tessile per l’export.

Una leadership solida, che unisce strategia imprenditoriale e impatto sociale.

2. Nasrin Mawlany – Mazar-e-Sharif
Con il progetto Alara – Innovation Team and Local Production, produce e distribuisce assorbenti igienici riutilizzabili in tessuto anallergico, contrastando tabù culturali e garantendo salute e dignità alle donne.

“La mancanza di prodotti adeguati e i pregiudizi mettono a rischio donne e ragazze, soprattutto nelle aree rurali”.
Un modello replicabile e sostenibile, affidato a donne locali per produzione e vendita.

3. Marziyeh Arefi – Daikundi
Con il progetto Shahdin Nili, Marziyeh ha creato una piccola fabbrica per la trasformazione di frutta biologica in conserve naturali, in una delle province più isolate del Paese.
Ex funzionaria pubblica e fondatrice della Camera di Commercio Femminile di Daikundi, ha costruito una filiera tutta al femminile.

“Il problema maggiore è l’accesso al credito. Per questo dobbiamo unire risorse e competenze, per farci spazio nel sistema bancario.”

Premio e mentoring per le vincitrici

Le tre imprenditrici sono state selezionate da una giuria internazionale e riceveranno un premio in denaro per sostenere la crescita delle loro attività. Inoltre, parteciperanno a un programma di mentoring di tre mesi per rafforzare la strategia e la sostenibilità del loro business.

Premio speciale: tecnologia e futuro

Un premio fuori concorso è stato assegnato dalla Fondazione Avvenire ad Afsaneh Arsin e al suo centro tecnologico femminile ArmisTech, che lancerà uno spin-off per la produzione di cavi USB.

“Riconosciamo l’efficacia del suo modello imprenditoriale, la capacità di guidare il cambiamento e l’impatto positivo di ArmisTech”, dichiara Alessandro Belloli, Direttore Generale della Fondazione.

Un premio per restare, resistere e costruire

Questa edizione è intitolata al Gruppo FS Italiane, in riconoscimento del sostegno a NOVE e dell’impegno contro le discriminazioni di genere.

“Questo premio è solo l’inizio – conclude Susanna Fioretti – Vogliamo farlo crescere, renderlo un appuntamento annuale, moltiplicare le opportunità per le imprese femminili afghane. Invitiamo tutti: partner, partecipanti, organizzazioni e sostenitori, a unirsi alle prossime edizioni per rafforzare insieme questa piattaforma in espansione”.

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