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Capitale della Cultura, la sfida delle Città Fortificate per un grande rilancio – AlessioPorcu.it


Ufficializzata dal Ministero della Cultura la candidatura di Alatri, Anagni, Ferentino e Veroli al prestigioso titolo. Un’occasione che può diventare un volano per lo sviluppo culturale, turistico ed economico dell’intera Ciociaria. Stimolando investimenti, rafforzando l’identità locale e creando nuove opportunità per i giovani e per le imprese. Entro il 25 settembre la consegna dei dossier

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Mancavano soltanto i crismi dell’ufficialità che sono arrivati in queste ore. La corsa verso il traguardo di “Capitale Italiana della Cultura” per l’anno 2028 può scattare. L’ufficio stampa e comunicazione del Ministero della Cultura ha svelato l’elenco dei 25 Comuni italiani che hanno ufficialmente manifestato il proprio interesse a candidarsi al prestigioso titolo.

Tra questi ci sono anche le città Fortificate della provincia di Frosinone: Alatri, Anagni, Ferentino e Veroli. Avevano sottoscritto il patto preliminare alla presenza del vescovo Ambrogio Spreafico. (Leggi qui: Capitale della Cultura 2028, anzi…. Capitali ciociare: il patto delle quattro).

Il “ranking”

Le candidature provengono da tutto il territorio nazionale e rappresentano un ampio spettro di realtà urbane, storiche e culturali: dalle città d’arte alle aree interne, dai borghi alle aggregazioni di Comuni.

Numero Città Provincia Regioni
1 Alatri-Anagni-Ferentino-Veroli Frosinone Lazio
2 Ancona Marche
3 Bacoli Napoli Campania
4 Benevento Campania
5 Catania Sicilia
6 Colle di Val d’Elsa Siena Toscana
7 Fiesole Firenze Toscana
8 Forlì Em. Romagna
9 Galatina Lecce Puglia
10 Gioia Tauro Reggio Calabria Calabria
11 Gravina in Puglia Bari Puglia
12 Massa Toscana
13 Melfi Potenza Basilicata
14 Mirabella Eclano Avellino Campania
15 Moncalieri Torino Piemonte
16 Pieve di Soligo Treviso Veneto
17 Pomezia Roma Lazio
18 Rozzano Milano Lombardia
19 Sala Consilina Salerno Campania
20 Sarzana La Spezia Liguria
21 Sessa Aurunca Caserta Campania
22 Tarquinia Viterbo Lazio
23 Unione dei comuni “Città Caudina” Campania
24 Valeggio sul Mincio Verona Veneto
25 Vieste Foggia Puglia

Con questa prima fase si apre ufficialmente il percorso verso la designazione della “Capitale italiana della Cultura 2028”.

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Entro il 25 settembre i dossier

La cattedrale di Anagni

I Comuni che hanno presentato manifestazione di interesse saranno ora chiamati a formalizzare la loro candidatura predisponendo, entro il 25 settembre 2025, un dossier di candidatura contenente il progetto culturale, le strategie di sviluppo territoriale, i soggetti coinvolti, il piano di sostenibilità economica e gli obiettivi attesi.

Il titolo di “Capitale italiana della Cultura” ha lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale e creativo delle città italiane e di promuovere politiche pubbliche innovative basate sulla cultura come leva di crescita, inclusione e attrattività.

La Torretta del Municipio di Veroli

Nel corso degli anni, numerose città hanno beneficiato di questa opportunità, avviando processi di trasformazione e sviluppo. Dopo le esperienze di Matera (2019 come Capitale Europea), Parma (2020-21), Procida (2022), Bergamo e Brescia (2023), Pesaro (2024) e Agrigento (2025), il titolo per il 2026 è stato assegnato a L’Aquila e per il 2027 a Pordenone.

Successivamente, una giuria di esperti nominata con decreto ministeriale, selezionerà la città vincitrice che sarà proclamata entro marzo del 2026.

Un segnale di coesione territoriale

Il Comune di Alatri

La candidatura congiunta di Alatri, Anagni, Ferentino e Veroli rappresenta molto più di un semplice atto formale: è un segnale forte di coesione territoriale e di visione strategica. Le città fortificate del nord della provincia di Frosinone custodiscono un patrimonio storico, artistico e spirituale che merita di essere valorizzato su scala nazionale.

Questa sfida può diventare un volano per il rilancio culturale, turistico ed economico dell’intera Ciociaria, stimolando investimenti, rafforzando l’identità locale e creando nuove opportunità per i giovani e per le imprese del territorio. La strada è ancora lunga, ma il solo fatto di essere tra le 25 realtà selezionate è già un riconoscimento importante.

Ora serve un progetto ambizioso, condiviso e capace di raccontare al Paese – e all’Europa – la bellezza autentica e spesso dimenticata del cuore del Lazio: la Ciociaria.

Il precedente di Roccasecca

Il Teatro Romano di Ferentino

Nella sfida del 2025 vinta da Agrigento ci fu la partecipazione di Roccasecca, riuscita ad arrivare tra le dieci finaliste nazionali convocate a Palazzo Venezia a Roma per conoscere il nome della città vincitrice. Roccasecca fu protagonista di un importante cambio di passo.

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Non si presentò da sola ma in compagnia di 31 sindaci e del presidente della Provincia di Frosinone, della principale Banca del territorio la Popolare del Cassinate, l’Università di Cassino, il presidente dell’ufficio beni culturali della diocesi di Cassino – Sora, una vecchia gloria dell’atletica nazionale.  Dimostrò così che la Ciociaria era matura e capace di mettere da parte i campanili e fare squadra.

Un punto di partenza per tutto un territorio. Non solo per un Comune. Una strada che ora provano a ripercorrere le 4 Città Fortificate.



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