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Nature credits roadmap: la tabella di marcia della Commissione UE


Nature credits: cosa sono e come funzionano

I Nature credits o crediti per la natura sono una iniziativa della Commissione europea pensata per incentivare la protezione della biodiversità, per ridurre i biodiversity risk, per favorire la conservazione degli ecosistemi attraverso meccanismi di mercato. Questi crediti rientrano nell’ambito delle politiche ambientali europee, orientandosi verso soluzioni innovative che combinano l’azione governativa e il coinvolgimento del settore privato nella tutela del patrimonio naturale.

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Un meccanismo per investire sulla natura

I Nature Credits sono strumenti che consentono alle aziende, alle organizzazioni e agli enti pubblici di investire in iniziative di conservazione della natura, generando crediti che possono essere utilizzati per compensare le proprie emissioni di carbonio o altri impatti negativi sull’ambiente. Questi crediti vengono emessi a fronte di progetti concreti che mirano a migliorare la biodiversità a evitare rischi che possono portare alla perdita di biodiversità, preservare gli habitat naturali e ripristinare gli ecosistemi degradati. Ad esempio, l’adozione di pratiche agricole sostenibili come l’agricoltura sostenibile o come l’agricoltura rigenerativa o come il carbon farming o la riforestazione possono contribuire alla generazione di Nature Credits.

Dai Nature credits nuove opportunità per finanziarie progetti di conservazione

Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di politiche ambientali, come il Green Deal europeo, che mira a rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. I Nature Credits non solo stimolano il settore privato a investire in azioni concrete per la natura, ma creano anche una nuova opportunità per finanziare progetti di conservazione attraverso strumenti di mercato che sono facilmente monitorabili e regolamentati.

La differenza tra Nature credits e meccanismi di compensazione delle emissioni

La differenza principale tra i Nature Credits e altri meccanismi di compensazione, come i crediti di carbonio, è che i Nature Credits si concentrano specificamente sulla biodiversità e la salvaguardia degli ecosistemi, piuttosto che solo sulla riduzione delle emissioni di gas serra. Ciò significa che questi crediti vanno oltre la semplice compensazione delle emissioni di CO2, e sostengono interventi che possano avere un impatto positivo su una gamma molto più ampia di questioni ambientali, come la protezione delle acque, la gestione sostenibile e il monitoraggio del suolo, il soil health e la conservazione delle specie.

Trasparenza e tracciabilità dei Nature credits per evitare rischi

Un aspetto innovativo del sistema dei Nature Credits è la trasparenza e la tracciabilità dei progetti finanziati. Ogni credito emesso è strettamente legato a un progetto specifico che è monitorato da enti indipendenti, garantendo che gli investimenti portino a risultati tangibili in termini di conservazione della natura. La Commissione Europea ha stabilito un rigoroso sistema di verifica per assicurare che i progetti rispettino gli standard ambientali e siano in grado di offrire benefici misurabili.

Dal punto di vista delle aziende, i Nature Credits offrono la possibilità di compensare parte del loro impatto ambientale in modo più diretto e tangibile, diversificando le loro azioni in materia di sostenibilità. Investendo in progetti che mirano a preservare e ripristinare la natura, le imprese non solo contribuiscono alla protezione ambientale, ma migliorano anche la loro immagine e reputazione aziendale, rispondendo alle richieste sempre più forti di consumatori e investitori interessati alla sostenibilità.

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La Nature Credits Roadmap della Commissione europea

La Commissione Europea ha presentato la Nature Credits Roadmap ovvero la tabella di marcia per i Crediti per la Natura per una adozione e diffusione che consenta a tutti gli effetti di incentivare gli investimenti privati in azioni volte alla protezione e al ripristino della natura. Uno strumento per stimolare un flusso di finanziamenti in favore della biodiversità e per contribuire al contempo alla resilienza economica e agli obiettivi climatici dell’UE.

Un ripensamento delle logiche di finanziamento per la natura


La tabella di marcia verso i Crediti per la Natura punta a cambiare il modo in cui vengono finanziate le azioni di conservazione e ripristino ambientale. L’obiettivo primario è creare forme di incentivazione verso gli investimenti privati in attività che apportano benefici alla natura, premiando le realtà che scelgono di intraprendere queste iniziative o di finanziarle.

I Nature credits come strumento di valore

I Crediti per la Natura sono uno strumento che consente a un’azienda, a un’istituzione finanziaria, a un’entità pubblica o anche un cittadino di investire in Nature-potivite action o azioni positive per la natura. Queste azioni, che possono includere il ripristino di zone umide o l’estensione di aree forestali nell’UE, vengono valutate e certificate da un’organizzazione indipendente, garantendo così credibilità agli investitori. In cambio di questo investimento, i beneficiari a livello territoriale possono godere di ecosistemi più puliti, riduzione dei rischi, miglioramento della reputazione e maggiore accettabilità sociale per i loro progetti.

Il 75% delle imprese dell’eurozona dipendono dalla natura

Con ben tre quarti delle imprese dell’eurozona che dipendono dalla natura, i Crediti per la Natura rappresentano uno strumento che permette di cambiare la percezione del valore intrinseco della natura, stimolando un’ampia gamma di investitori.

I Nature credits in questo senso rappresentano una duplice opportunità: non solo promuoveranno la biodiversità e la conservazione degli habitat, ma genereranno anche nuove entrate per agricoltori, silvicoltori, pescatori, proprietari terrieri e comunità locali che lavorano per proteggere la natura.

Dal punto di vista del mercato i Nature credits trovano potenziali acquirenti e investitori presso le aziende private, le istituzioni finanziarie, ma anche i piccoli investitori e gli enti pubblici.

Nature credits roadmap: un percorso per inserire la “natura nel bilancio economico”

La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in una nota della Commissione ha sottolineato l’importanza di riuscire a: “integrare l’impatto con la natura nel bilancio economico. I crediti per la natura permettono di dare valore al ruolo della natura”. I nature credits voglio diventare uno strumento guidato dal mercato per incoraggiare il settore privato a investire e innovare. Un approccio che permetta di affrontare la sfida della degradazione della natura e del cambiamento climatico, e sostenere nello stesso tempo anche gli obiettivi più ampi dell’UE in termini di competitività e resilienza, come delineato nella Bussola della Competitività dell’UE e nel Clean Industrial Deal. Si tratta di un percorso più che necessario considerando che il rischio climatico sta già causando costi assicurativi più elevati, danni alle catene di approvvigionamento e alle aziende agricole, e potrebbe costare alle imprese fino al 7% dei loro profitti annuali nel prossimo decennio se non si creano condizioni di adattamento e di conservazione della natura.

Le caratteristiche della Nature credits roadmap della Commissione europea

La Nature credits roadmap propone un approccio bottom-up per colmare l’attuale divario di investimenti ecologici. I Crediti per la Natura completeranno i finanziamenti pubblici esistenti per la biodiversità agendo come una fonte di finanziamento aggiuntiva e volontaria per le azioni natura-positive.

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Il ruolo degli standard per le azioni nature-positive

Un aspetto fondamentale di questa iniziativa è lo sviluppo di standard chiari e una certificazione affidabile per le azioni nature-positive, rendendo i crediti efficaci e affidabili, pur evitando oneri amministrativi eccessivi. Si baserà anche su standard già esistenti. Insieme a una governance robusta, questo è considerato cruciale per evitare il greenwashing, assicurando che gli investimenti portino effettivamente benefici per la natura.

Colmare il gap tra necessità di finanziamento e ingaggio degli stakeholder

L’UE si è impegnata a destinare il 10% del suo bilancio alla biodiversità entro il 2026-2027 e a raddoppiare la spesa esterna per la biodiversità a 7 miliardi di euro. Tuttavia, con una stima di 65 miliardi di euro necessari annualmente per gli investimenti nella biodiversità, la combinazione di finanziamenti pubblici e privati sarà essenziale per ottenere risultati su larga scala e in tempi rapidi.

Una consultazione pubblica aperta fino al 30 settembre 2025

La Commissione invita tutte le parti interessate – imprese, scienziati, governi e società civile – a partecipare attivamente alla definizione di questa iniziativa attraverso una consultazione pubblica aperta fino al 30 settembre 2025. Per garantire uno sviluppo coordinato e inclusivo di un mercato affidabile dei Crediti per la Natura, la Commissione istituirà un nuovo gruppo di esperti per promuovere un approccio partecipativo che si basi sul coinvolgimento stretto degli stakeholder interessati. Le domande per la prima fase di selezione per aderire a questo gruppo di esperti possono essere presentate entro il 10 settembre 2025.

Progetti pilota per testare i Nature credits

Per sostenere questo piano sono già stati avviati dei progetti pilota sui nature credits in Francia, Estonia e Perù, sono state avviate collaborazioni con partner internazionali come la Biodiversity Credit Alliance, il World Economic Forum e l’International Advisory Panel on Biodiversity Credits. Grazie a questi crediti le imprese e le organizzazioni possono sostenere gli Stati membri nel raggiungimento degli obiettivi nazionali previsti dal Regolamento UE sul ripristino della natura e contribuire agli obiettivi globali del Quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal.



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