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Payments Summit 2025: dal contante all’algoritmo, l’evoluzione dei pagamenti in Italia


Per la prima volta., nel corso del 2024, in Italia, il valore complessivo delle transazioni digitali ha superato quello del contante. Si tratta di un sorpasso simbolico ma anche pratico, che segna l’inizio di una nuova era nei rapporti tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione. Proprio su questo scenario in trasformazione, si è concentrata la II edizione del “Payments Summit – Evoluzioni, regole e opportunità dell’attuale mondo dei pagamenti”, promosso da Il Sole 24 Ore e aperto dal direttore Fabio Tamburini. L’edizione 2025 ha visto la partecipazione di circa mille persone, in presenza e online, grazie al supporto di partner come KPMG, UniCredit, Bancomat, Nexi, PagoPA, Visa e Bea Finance, come si legge su Il Sole24Ore.

Microcredito

per le aziende

 

Oggi il settore dei pagamenti digitali rappresenta il cuore pulsante dell’innovazione finanziaria globale. Come ha spiegato Pasquale Ambrosio, partner di KPMG, oltre la metà delle operazioni di investimento in ambito fintech, tra venture capital, private equity e acquisizioni, riguarda proprio questo ambito. Tuttavia, per mantenere questo primato, le imprese devono saper rinnovare costantemente infrastrutture e modelli operativi, adeguandosi a un contesto in continua evoluzione.

Un elemento cruciale di questo cambiamento è la tecnologia dell’IA, un vero e proprio asset strategico, destinato a ridefinire le regole del gioco. Secondo Maurizio Pimpinella, presidente dell’Associazione Italiana Prestatori Servizi di Pagamento (A.P.S.P.), le aziende che non adotteranno l’Intelligenza Artificiale sono destinate a scomparire, come già successo in altri settori incapaci di innovarsi. Visa rappresenta un esempio concreto di questa visione: negli ultimi cinque anni ha investito oltre dodici miliardi di dollari nello sviluppo tecnologico, puntando molto sulle soluzioni basate su intelligenza artificiale per potenziare la sicurezza e l’efficienza delle proprie operazioni a livello globale.

Anche realtà come Bancomat stanno investendo in strumenti di AI per rendere i pagamenti sempre più sicuri. Matteo Valenti, Chief Product Officer dell’azienda, ha evidenziato come l’analisi dei dati, se ben sfruttata, consenta di identificare tempestivamente comportamenti sospetti e bloccare operazioni fraudolente. Questo perché, a differenza delle persone, i dati non si lasciano guidare dalle emozioni e, proprio per questo, possono diventare un’arma efficace contro il crimine finanziario.

La digitalizzazione dei pagamenti è, inoltre, uno strumento prezioso per le Forze dell’Ordine. Come ha osservato il generale Stefano Comentucci della Guardia di Finanza, i flussi elettronici sono tracciabili e permettono di seguire il denaro, facilitando le indagini su attività illecite.

I benefici dei pagamenti digitali si estendono anche all’efficienza aziendale. Le imprese che adottano soluzioni elettroniche ottimizzano la gestione dei flussi di cassa e dei processi interni. Per i privati, invece, si traducono in maggiore comodità, minori costi e maggiore accessibilità. Pasquale Barbalace, responsabile dell’offerta Payments & Cash Management in UniCredit, ha sottolineato quanto sia essenziale garantire a tutti l’accesso a queste tecnologie. Un concetto ripreso anche da Emiliano Doveri di Nexi, per il quale semplificare i pagamenti significa accelerare il processo di digitalizzazione del Paese.

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Saldo e stralcio

 

Un chiaro esempio arriva dalla Pubblica Amministrazione. Nel primo semestre del 2025, oltre trentacinque milioni di cittadini hanno interagito con oltre ventimila enti pubblici attraverso la piattaforma pagoPA. Secondo Lorenzo Fredianelli, direttore Products & Strategy dell’azienda, è la prova concreta che i pagamenti digitali stanno guidando l’innovazione nel settore pubblico, rendendo i servizi più accessibili ed efficienti.

Lo sguardo al futuro punta ora su un altro grande cambiamento: la tokenizzazione. Giorgio D’Amore, ceo di Smiling, ne ha parlato come del prossimo passo nella trasformazione dei pagamenti. Questo processo consente di sostituire le informazioni sensibili, come i numeri delle carte, con codici sicuri (token) che rendono la transazione più protetta. A ogni modo, la tokenizzazione, combinata con gli smart contract, permette di integrare nella stessa transazione una serie di dati aggiuntivi, come condizioni contrattuali, clausole e diritti. In questo modo, il pagamento diventa non solo un semplice trasferimento di denaro, ma un’operazione intelligente e automatica, capace di attivare processi, tutele e benefici già al momento dell’acquisto.



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