Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Fiom-Cgil nazionale – Sindacato dei Metalmeccanici


“In un contesto complesso per l’economia e il lavoro il rilancio del lavoro industriale ha un valore generale. Le proposte della Fiom-Cgil sono rivolte alle Istituzioni nazionali ed europee ed alle imprese a partire da una valutazione di fondo: tutti i cambiamenti devono essere affrontati con i lavoratori e non contro. I licenziamenti devono essere bloccati e sostituiti da politiche inclusive. Le crisi, i dazi, la transizione devono essere affrontati con la contrattazione di nuovi strumenti e azioni che aiutino un cambio di modello economico e sociale nazionale ed europeo aperto al mondo ma che garantisca standard contrattuali, sindacali, legislativi e ambientali di progressivo equilibrio. Le azioni straordinarie hanno bisogno di risorse straordinarie che promuovano la ricerca, sviluppo e produzione con un piano pluriennale sui settori strategici. Agli strumenti ordinari dovranno aggiungersi di nuovi che coniughi piani industriali, sociali e formativi che valorizzino il ‘saper fare’ dei lavoratori dell’innovazione e della manifattura”.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Lo dichiara Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil

L’indagine a cura del centro studi della Fiom-Cgil nazionale fa il punto sulla situazione nell’industria metalmeccanica italiana, a pochi giorni dalle celebrazioni del Primo Maggio, Festa dei lavoratori.
Dall’elaborazione dei dati del 2024 emerge che le esportazioni di prodotti metalmeccanici realizzati in Italia verso gli Usa rappresentano il 10,51% del totale delle esportazioni totali di tali prodotti. L’area di principale esportazione dell’Italia rimane di gran lunga l’Unione europea verso la quale sono indirizzate il 57,14% delle esportazioni della metalmeccanica italiana; all’interno della UE gioca un ruolo decisivo la Germania. La Germania, a sua volta, è un forte Paese esportatore verso gli Usa: questo potrebbe determinare un ulteriore effetto, seppur indiretto, sulle esportazioni italiane dirette verso gli Stati Uniti. Mentre le esportazioni italiane verso il resto del Mondo costituiscono il 29,90% e verso la Cina risultano al 2,45%. E’ stata analizzata anche l’area di origine delle importazioni di prodotti metalmeccanici in Italia. Anche in questo caso la UE rappresenta il principale partner commerciale dell’Italia con il 66,93%, mentre gli Usa rivestono un ruolo secondario con il 2,78%. Il ruolo della Cina, invece, è in crescita con l’11,85%.
Guardando nello specifico alle esportazioni dei diversi prodotti metalmeccanici italiani verso le diverse aree del mondo, gli Usa importano il 21,21% del valore delle navi esportate dall’Italia, il 20,59% di aerei e parti, il 12,63% di macchinari e impianti, e l’11,11% di veicoli e componentistica.

Per quanto concerne i prodotti metalmeccanici, i dazi Usa in vigore o imminenti in misura del 25% riguardano l’alluminio per un valore complessivo di 3,417 miliardi di dollari di esportazioni italiane, l’acciaio per un valore complessivo 2,258 miliardi di dollari, i veicoli per un valore complessivo di 3,653 miliardi di dollari e la componentistica dei veicoli per un valore complessivo di 2,752 miliardi di dollari.

In tema di occupazione, l’andamento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali è aumentato: mettendo a confronto gli ultimi tre anni, nel 2022 le ore di cassa integrazione medie mensili sono state 15.915.207,8, nel 2023 16.328.916,7 e nel 2024 sono state 21.698.519,6, con una crescita quindi di oltre il 36,3% rispetto al 2022.

A pesare su questa situazione sono i tavoli di crisi aperti al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Dall’origine delle crisi aziendali il numero di posti di lavoro persi, avendo come riferimento circa 40 aziende metalmeccaniche, è pari a 13.571. Il numero di addetti attualmente coinvolti dalla crisi, in ammortizzatori sociali o esuberi, è pari a 19.364: il 49,2% degli addetti attualmente in forza a tali aziende metalmeccaniche nei diversi settori.

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!

 

Nell’automotive, dall’origine delle crisi ad oggi, sono stati persi 2.127 posti di lavoro, il totale degli addetti coinvolti dagli ammortizzatori sociali costituisce circa il 59% dei dipendenti attuali. Nella siderurgia, dall’origine delle crisi ad oggi, sono stati persi 6.308 posti di lavoro e il totale degli addetti coinvolti dagli ammortizzatori sociali costituisce il 47% dei dipendenti. Nell’elettrodomestico, dall’origine delle crisi ad oggi, in questo settore sono stati persi 1.232 posti di lavoro, il totale degli addetti coinvolti dagli ammortizzatori sociali costituisce il 24% di dipendenti. A questi si aggiungono i principali tavoli di crisi delle centrali termoelettriche e nei petrolchimici: i dipendenti metalmeccanici degli appalti coinvolti nei piani di riconversione e dismissione sono pari a 7.836.

Ufficio stampa Fiom-Cgil

Roma, 29 aprile 2025





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati