Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato diffondono una presa di posizione unanime nei confronti del Comune chiedendo “uno stop agli incrementi della pressione tributaria comunale sulle imprese, che possono e devono essere evitati attraverso una profonda revisione della spesa pubblica e un suo efficientamento, senza ricorrere ad aggravi fiscali, come avviene nel 2025 nel Comune di Cesena”.
“In questo contesto difficile – si legge nella nota delle associazioni di categoria – segnato da una crescita della spesa corrente e da un’economia reale in forte incertezza, è fondamentale non considerare l’aumento delle entrate come un automatismo. Le imprese, infatti, stanno già sostenendo costi crescenti legati ai rinnovi contrattuali e sono state colpite da aumenti delle addizionali Irpef regionale e comunale. In tale situazione, ogni ulteriore pressione fiscale rischia di generare effetti distorsivi sull’intero sistema produttivo”.
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“Tuttavia – rimarcano le associazioni che rappresentano le imprese locali – proprio in questo scenario, va sottolineato con forza il risultato ottenuto dalle associazioni di categoria grazie al confronto con l’assessore allo Sviluppo Economico Lorenzo Plumari: il contenimento dell’aumento della tariffa per l’occupazione del suolo pubblico. La tariffa, inizialmente proposta in aumento da 0,20 a 0,36 euro al metro quadro, è stata ridotta a 0,25 euro, pari a un incremento di soli 5 centesimi rispetto alla tariffa precedente. Questo intervento, frutto di un dialogo costruttivo e determinato, rappresenta un segnale concreto dell’efficacia dell’azione delle associazioni e ha permesso di evitare un aggravio ben più pesante per le imprese”.
“Per un’occupazione di 50 metri quadrati, ad esempio, il costo mensile sarà di 375 euro: una cifra significativa, ma molto più sostenibile rispetto a quanto inizialmente ipotizzato. Questo risultato dimostra quanto il ruolo delle associazioni sia decisivo per tutelare chi fa impresa sul territorio”.
Ancora le associazioni di categoria: “Restano, tuttavia, preoccupazioni su altri aumenti decisi dal Comune, come quelli riguardanti il costo delle insegne e dei parcheggi, che le associazioni giudicano eccessivi e in contraddizione con la volontà di sostenere il tessuto imprenditoriale. Alcune imprese stanno persino valutando di spegnere le insegne per far fronte a rincari giudicati insostenibili. A ciò si sommano gli aumenti su rette scolastiche e mense comunali, che incidono anche sulla vita privata degli imprenditori e delle loro famiglie. Per tutte queste ragioni, Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato ribadiscono con determinazione la loro richiesta: bloccare ogni ulteriore aumento della pressione tributaria comunale, ponendo invece al centro del dibattito la razionalizzazione della spesa pubblica come via principale per il riequilibrio dei conti”.
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