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Collaborazione Italia-Francia, 4 aziende su 10 ne vogliono di più


Milano, 6 mag. (askanews) – La collaborazione tra Italia e Francia è solida e poggia su asset che avvicinano le aziende dei due Paesi. ‘Una relazione economica importante, fondamentale’. Ma come fare squadra di più e insieme? La risposta nella terza edizione dell’Osservatorio Italia Francia realizzato dalla CCI France Italie – Camera di Commercio con IPSOS, presentato oggi a Milano presso Palazzo Giureconsulti da Denis Delespaul, Presidente della CCI France Italie e da Nicola Neri, Country Manager di IPSOS Italia insieme a Ilaria Ugenti Service line leader Corporate Reputation di IPSOS.

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Lo studio sulle relazioni tra aziende italiane e francesi evidenzia un quadro di solida collaborazione con prospettive di ulteriore crescita. Le aziende italiane forse sono un po’ più ottimiste, ma resta per tutti la preoccupazione per i costi dell’energia e delle materie prime. Le aziende francesi risultano inoltre molto concentrate sul trovare talenti e personale.

La ricerca, che ha coinvolto i C-levels di 200 aziende, di cui 100 italiane e 100 francesi, e 43 top manager di aziende associate alla Chambre, fotografa una situazione di soddisfazione diffusa per l’andamento del business e il desiderio di intensificare la cooperazione reciproca. Questo rapporto di reciprocità si inserisce in un contesto positivo che porta a guardare al prossimo futuro con discreto ottimismo (il 55% delle aziende italiane e il 38% di quelle francesi), non senza ombre derivanti da uno scenario locale e internazionale molto sfidante.

Il caro energia è la prima fonte di preoccupazione per un’azienda su tre in entrambi i Paesi, seguono l’aumento dei prezzi delle materie prime e la riduzione del potere di acquisto delle famiglie.

Le aziende riconoscono in modo reciproco i punti di forza che le rendono attrattive agli occhi degli investitori. Le aziende francesi possono contare sull’impegno nella transizione energetica, sulla disponibilità di giovani laureati, sull’accesso al credito e su un buon sistema di trasporti e logistica. Scontano però un elevato costo del lavoro. Le aziende italiane hanno dalla loro la qualità del capitale umano, ma sono appesantite da aspetti burocratici e normativi e dalla perdita del potere di acquisto delle famiglie.

La collaborazione tra i due Paesi è già solida, con un punteggio medio di 6,6 su 10 per le aziende italiane e 6,4 su 10 per quelle francesi. Un’azienda su tre (31%) in entrambi i Paesi si esprime con un voto 8-10 per valutare l’intensità della collaborazione. Si tratta di una collaborazione che poggia su asset che avvicinano le aziende dei due Paesi, rendendole in taluni casi intercambiabili: la qualità dei prodotti accomuna i due paesi per il 75% delle aziende italiane e il 77% di quelle francesi, a cui si aggiungono l’innovazione e la transizione digitale. Il 66% delle aziende italiane e il 78% di quelle francesi riconoscono una certa vicinanza nella spinta alla transizione digitale. Similmente, il 64% delle aziende italiane e il 68% di quelle francesi vedono una convergenza nell’impegno verso l’innovazione.

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Rimane il desiderio di intensificare ulteriormente le sinergie tra i due sistemi produttivi. Infatti, l’87% delle aziende francesi e 1’84% di quelle italiane ritengono auspicabile una maggiore collaborazione (il 18% degli imprenditori italiani la vede come assolutamente desiderabile).

I vantaggi attesi afferiscono principalmente a risvolti di tipo strategico e geopolitico e alla spinta verso l’innovazione e la competitività (aspetto particolarmente sentito dalle aziende italiane).

Pur partendo già da una analoga capacità di relazionarsi con l’Europa (70% delle aziende francesi e 61% delle aziende italiane è di questo avviso), potenziare la collaborazione tra imprese renderebbe fattuale un maggior potere negoziale rispetto all’Unione Europea, e il perseguimento di condizioni utili alla crescita degli scambi commerciali.

Inoltre, in termini di innovazione e competitività, l’aspettativa è verso benefici relativi al prodotto, al processo e alla competitività delle filiere. Le aziende italiane, in particolare, menzionano il beneficio di una spinta verso modelli improntati alla cooperazione.

Guardando al futuro, il 48% delle aziende italiane e il 42% di quelle francesi prevedono relazioni ancora più strette nei prossimi 5 anni, portando, auspicabilmente, vantaggi improntati ad una dimensione economica (solidità finanziaria – 27% di citazioni tra aziende francesi e 30% tra aziende italiane) e ambientale (sviluppo di prodotti che rispettino l’ambiente – 36% di citazioni tra aziende francesi e 30% italiane; riduzione di emissioni di CO2 – 36% di citazioni tra aziende francesi e 29% italiane; sviluppo di filiere sostenibili – 33% di citazioni tra aziende francesi e 32% italiane).

‘I risultati confermano il valore strategico della collaborazione tra aziende italiane e francesi, con prospettive di miglioramento nei prossimi anni – commenta Nicola Neri, Country Manager di Ipsos Italia – Emerge chiaramente come la qualità dei prodotti, l’innovazione dei modelli di business e la transizione digitale siano asset fondamentali su cui costruire sinergie fruttuose tra i due sistemi economici. Ancora più interessante è vedere come gli imprenditori di ciascuno dei due Paesi vedano nella maggiore collaborazione con i colleghi esteri la possibilità di trarre benefici in un processo di apprendimento’.

‘In un contesto globale complicato rafforzare le relazioni commerciali e di business tra Francia e Italia è una leva strategica per la competitività delle imprese di entrambi i paesi – afferma Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e alle Politiche del Lavoro del Comune di Milano – La complementarità dei nostri sistemi economici apre a filiere più efficienti, maggiore innovazione e accesso ai mercati globali. Serve una visione condivisa e pragmatica, capace di trasformare la cooperazione economica in un motore concreto di crescita e leadership europea’.

‘Lo studio Ipsos conferma la solidità dei legami economici tra Italia e Francia, basati su valori condivisi come qualità, innovazione e transizione digitale – dichiara Denis Delespaul, Presidente della CCI France Italie – Camera di Commercio – Le imprese mostrano una chiara volontà di rafforzare le sinergie bilaterali, rendendo il partenariato italo-francese strategico per la crescita sostenibile e la leadership europea. In questo contesto, la CCI France Italie svolge un ruolo centrale nel promuovere questi rapporti, supportando le aziende nei loro progetti di internazionalizzazione e favorendo scambi, collaborazioni e integrazione tra i due sistemi economici’. * NOTA METODOLOGICA: L’indagine è stata condotta da Ipsos a marzo 2025 su un campione di 200 aziende DB Ipsos (100 italiane e 100 francesi) con almeno 50 addetti/dipendenti e 43 top manager di aziende associate Chambre, attraverso interviste auto-compilate online.

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Hanno risposto alle interviste figure apicali (Presidente, Vicepresidente, AD, Imprenditore, Titolare) e C-levels (CFO, Responsabile Marketing e Comunicazione, HR, Responsabile Commerciale, R&D, Relazioni Esterne ed Istituzionali, CSO …) Il target era composto da filiali operative di case madri francesi o italiane, aziende nazionali facenti parte di gruppi operanti in Francia e/o in Italia. Le aziende appartengono ai principali macrosettori (servizi, industria-costruzioni, commercio).

La CCI France Italie – Camera di Commercio è un’istituzione privata di diritto italiano che fa parte della rete delle Camere di Commercio e d’Industria Francesi all’Estero. Nata per favorire e contribuire allo sviluppo e consolidamento delle relazioni economiche e commerciali tra Francia e Italia, svolge ogni attività utile e necessaria a perseguire tali finalità, come ad esempio collaborare con i Ministri francesi e italiani, con Rappresentanti diplomatici, con altre Camere di Commercio e Associazioni di categoria, con le Autorità pubbliche e private francesi e italiane, per favorire lo sviluppo degli scambi tra i due Paesi, e che annovera oggi oltre 430 imprese francesi e italiane associate.



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