C’è un’America che anziché urlare “drill, baby, drill” punta sulle comunità solari e installa pannelli fotovoltaici. Il modello delle Community Solar ha preso piede in 44 Stati federali e trova analogie con le comunità energetiche rinnovabili italiane.
Il fotovoltaico comunitario USA gode del sostegno di un’ampia gamma di attori, pubblici e privati, comprese aziende, sindacati, gruppi imprenditoriali e associazioni. A livello nazionale, nel solo 2024 sono stati installati oltre 1,7 GW di pannelli fotovoltaici, con un aumento del 35% su base annua, secondo le previsioni di mercato di Wood Mackenzie e Coalition for Community Solar Access (CCSA).
Quest’ultima, proprio di recente, ha pubblicato un documento, intitolato “The economic impact of Community Solar” da cui emergono i benefici in termini economici e occupazionali. In media, uno sviluppo pari a 750 MW di impianti fotovoltaici comunitari è in grado di generare un impatto economico di circa 2,1 miliardi di dollari e creano oltre 14mila posti di lavoro locali, evidenzia CCSA, riprendendo i risultati di alcuni studi condotti a livello nazionale.
Cosa sono le comunità solari e come funzionano
Le comunità solari definiscono progetti o programmi di acquisto di energia solare, all’interno di un’area geografica, i cui benefici si riversano su più clienti, come privati, aziende, organizzazioni non profit e altri gruppi. Nella maggior parte dei casi, i clienti beneficiano dell’energia generata da pannelli fotovoltaici installati in un impianto al di fuori della loro proprietà.
I clienti di impianti solari comunitari di solito sottoscrivono un abbonamento per una parte dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico e ricevono un credito in bolletta per l’elettricità generata dalla loro quota di impianto comunitario.
Può essere un’ottima opzione per chi non può installare pannelli solari sul tetto perché è in affitto, non può permettersi l’impianto solare o perché il tetto o l’impianto elettrico non sono adatti all’energia solare.
In pratica, le comunità solari consentono a più clienti, o “abbonati”, di acquistare l’energia prodotta da un singolo impianto fotovoltaico. Questa formula offre ai clienti che non possono installare pannelli sulla propria proprietà un modo per accedere all’energia da fonti rinnovabili.
Un fenomeno bipartisan che porta vantaggi a tutti
CCSA sottolinea come quello delle comunità solari sia un fenomeno bipartisan: in Missouri, Iowa, Montana, Ohio e Wisconsin, “le proposte di legge repubblicane e bipartisan stanno guadagnando terreno nel 2025”, racconta.
Si tratta di un modello che ha preso piede in maniera consistente in pochi anni. Wood Mackenzie prevede una crescita potenziale notevole, superiore a 15 GW di nuova capacità solare comunitaria nei prossimi cinque anni.
Sono vari i motivi alla base del suo successo. Il National Renewable Energy Lab (NREL) ha stimato che quasi la metà delle famiglie americane non è in grado di installare pannelli fotovoltaici. L’energia prodotta dalle community solar consente loro di beneficiare di energia da fonti rinnovabili, acquistandola direttamente da un impianto fotovoltaico condiviso, ottenendo un risparmio medio dal 5 al 15% sulla bolletta. A giugno 2024, gli Stati Uniti contavano oltre 3.400 progetti di energia solare comunitaria installati, per una capacità totale di 7 GW, sufficienti ad alimentare circa un milione di famiglie.
A differenza dei progetti di utenze su larga scala, il modello delle comunità solari “è in una posizione unica per essere implementata rapidamente, su larga scala e in comunità che spesso vengono trascurate”, spiega la Coalition for Community Solar Access. Offre opzioni energetiche convenienti direttamente ad affittuari, piccole imprese, proprietari terrieri e famiglie a basso o medio reddito, contribuendo a ridurre le bollette mensili e a costruire resilienza energetica. Tutto questo non richiede ingenti costi iniziali da parte dei partecipanti o dei contribuenti.
L’impatto generato da 5 MW comunitari: 14 milioni di dollari e 100 posti di lavoro
Torniamo allo studio condotto da Wood Mackenzie e CCSA sull’impatto economico che sanno generare le comunità solari negli USA. Un progetto solare comunitario standard da 5 MW (la dimensione media e più efficiente) è in grado di generare 14 milioni di dollari di attività economica locale e sostiene quasi 100 posti di lavoro.
Complessivamente potrebbe sbloccare più di 120 miliardi di dollari di attività economica a livello nazionale. “Con il forte aumento della domanda di elettricità dovuto ai data center basati sull’intelligenza artificiale, all’elettrificazione dei consumi e alle condizioni meteorologiche estreme, i leader statali si trovano ad affrontare una duplice sfida: aumentare rapidamente la capacità produttiva e al contempo ottenere benefici economici tangibili. Il solare comunitario fa entrambe le cose”, rileva Wood Mackenzie Su larga scala, un solo GW di sviluppo di impianti solari comunitari può sostenere oltre 18mila posti di lavoro locali e generare 2,8 miliardi di dollari di attività economica statale.
Le prospettive delle comunità solari: rischio saturazione e nuove vie di sviluppo
Malgrado gli effetti positivi innescati dalle Community Solar, c’è il rischio di una contrazione. Nonostante gli impressionanti volumi di installazione del 2024, evidenzia Wood Mackenzie, i principali mercati statali si stanno rapidamente saturando e non saranno in grado di sostenere gli stessi livelli di crescita a lungo termine.
Di conseguenza, la crescita nazionale del solare comunitario subirà una contrazione media annua dell’8% fino al 2029, raggiungendo un totale di oltre 15 GW di energia solare comunitaria installata. Tuttavia, a seconda di come si concretizzeranno i cambiamenti politici e la riforma delle interconnessioni, le prospettive di crescita potrebbero variare notevolmente.
Un’area di spinta potrebbe provenire dai nuovi mercati statali che hanno proposto leggi per programmi di energia da comunità solari.
“Nell’ultimo anno, la legislazione in Pennsylvania, Ohio, Missouri, Iowa, Georgia, Washington e Wisconsin ha fatto progressi senza precedenti, a dimostrazione di un forte sostegno bipartisan e del potenziale per una nuova espansione del mercato”. Inoltre, l’energia fotovoltaica comunitaria viene integrata nei principali piani energetici statali, come il Lightning Energy Plan della Pennsylvania, rafforzandone il valore per legislatori e autorità di regolamentazione. Se tutto andrà in porto, i nuovi mercati statali dell’energia solare comunitaria possono aumentare le prospettive dello scenario base di almeno il 16% entro il 2029.
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