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“Sì a transizione green e Industria 4.0, ma senza ideologie. GNL USA? Solo se ci conviene”


Durante il question time in Senato, la Premier Meloni ha criticato l’approccio ideologico alla transizione ecologica, chiedendo più realismo per tutelare l’industria nazionale. Al centro anche la revisione del PNRR per rafforzare Industria 4.0.

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Come affrontare il peso crescente delle bollette, “macigni” che gravano su famiglie e imprese italiane? La risposta, secondo la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, passa attraverso una cooperazione rafforzata con gli Stati Uniti, una revisione mirata del PNRR per potenziare gli investimenti in Industria 4.0 e una transizione ecologica più coerente con la realtà produttiva italiana.

GNL USA una risorsa strategica, non un favore politico

Durante il question time in Senato, Meloni ha ribadito la posizione dell’Italia sull’acquisto di gas naturale liquefatto (GNL) dagli USA, chiarendo che Roma valuterà ogni scelta in base all’interesse nazionale, al di là delle oscillazioni della politica americana e del tergiversare europeo.

Non si tratta di fare un favore a Trump: l’intesa sul GNL con Washington è parte di una cooperazione già consolidata con l’amministrazione Biden, ha sottolineato la Premier.

Oltre cinque miliardi di metri cubi di GNL importati nel 2024 fanno già degli Stati Uniti il secondo fornitore energetico dell’Italia. La Premier ha evidenziato come questa partnership serva a consolidare la strategia di diversificazione delle fonti, avviata con l’Amministrazione Biden subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Oggi l’Italia è la nazione con il mix energetico esterno più diversificato d’Europa, ha affermato Meloni.

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Tuttavia, ha chiarito che al momento non esistono impegni formali per l’aumento delle forniture statunitensi. La valutazione sarà condotta caso per caso, con un solo criterio guida, ossia la riduzione strutturale del costo dell’energia.

Transizione ecologica sì, ma senza ideologia

In sintesi, il messaggio di Meloni è chiaro, abbattere il costo dell’energia è oggi una priorità economica nazionale. E per farlo, l’Italia intende giocare d’anticipo, valorizzando gli accordi internazionali, adeguando la transizione verde alla realtà industriale e ricalibrando gli strumenti del PNRR per generare crescita reale. É in questo contesto che dovrebbe inserirsi anche la critica feroce all’”approccio ideologico alla transizione verde”, con riferimento particolare al settore automotive “schiacciato – secondo la Premier – da scelte poco realistiche e incompatibili con la tenuta del nostro sistema industriale”.

PNRR: Industria 4.0 e Transizione 5.0 da integrare

Sul fronte del PNRR, la Presidente del Consiglio ha annunciato l’intenzione di rafforzare le misure legate all’Industria 4.0, riconosciuta come più efficace per sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale.

Stiamo valutando con Bruxelles la possibilità di inserire sia Industria 4.0 che Transizione 5.0 nella revisione del PNRR, ha spiegato.

Semplificato nelle ultime settimane grazie a un dialogo costante con la Commissione UE, il Piano per la Transizione 5.0, per l’efficientamento energetico delle imprese, sta cominciando a produrre risultati tangibili, ma non si esclude una revisione per adattarlo meglio alle esigenze reali del Paese.

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