L’Eurocamera ha approvato la relazione sul futuro quadro finanziario dell’Unione con due emendamenti chiave proposti dalla Commissione Agricoltura
Il prossimo bilancio pluriennale dell’Unione europea (MFF 2028-2034) non potrà prescindere da una Pac più forte, con risorse aumentate e una linea di bilancio autonoma. È il messaggio che arriva forte e chiaro dal Parlamento europeo, che ha approvato – con 317 voti favorevoli, 206 contrari e 123 astensioni – la relazione sul futuro quadro finanziario in un mondo in rapida trasformazione. A segnare la svolta, l’approvazione di due emendamenti chiave proposti dalla Commissione Agricoltura (Comagri), che rafforzano il presidio sulla Pac e confermano il ruolo centrale dell’agricoltura europea nel progetto politico dell’Unione.
Bonaccini: «Non si tocca il sostegno agli agricoltori»
«Il voto della plenaria ha certificato la nostra volontà: il prossimo bilancio pluriennale europeo non può mettere in discussione un innalzamento del sostegno per i nostri agricoltori e produttori agroalimentari di qualità», ha dichiarato Stefano Bonaccini, relatore per la Comagri sul MFF 2028-34 e autore degli unici due emendamenti approvati. «Grazie al testo che abbiamo costruito sotto la guida del Gruppo Socialisti e Democratici – ha aggiunto – chiediamo non solo un aumento dei fondi Pac, da indicizzare all’inflazione, ma anche un bilancio dedicato che ne garantisca l’indipendenza e l’uniformità tra i due pilastri: pagamenti diretti e sviluppo rurale».
Un segnale politico forte, che si oppone all’ipotesi, avanzata dalla Commissione, di un unico fondo nazionale per Stato membro. «Ci opponiamo categoricamente a fondi gestiti esclusivamente tra Bruxelles e le capitali, estromettendo enti locali e regioni – ha concluso Bonaccini –. Il voto di oggi rappresenta un passaggio fondamentale per continuare a garantire la sovranità alimentare dell’Unione, comunità rurali dinamiche e una gestione sostenibile dei territori».
Una Comagri autonoma e compatta
A sorprendere è stata la coesione dimostrata dalla Comagri, che ha votato in modo trasversale, disattendendo le indicazioni di voto dei rispettivi gruppi politici. Una scelta che ha confermato la centralità della Pac per tutti i rappresentanti del settore agricolo. Un passaggio politico importante, che rende più difficile per la Commissione e i governi procedere con tagli trasversali nel nuovo bilancio.
Dal Parlamento un “no” secco al fondo unico
Il Parlamento ha bocciato con decisione la proposta della Commissione di accorpare agricoltura e coesione in un fondo unico nazionale. Un’idea che aveva sollevato forti preoccupazioni nel mondo agricolo. Copa & Cogeca, principali organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori europei, hanno accolto con favore l’esito del voto: “Il Pe ha consegnato un messaggio inequivocabile: questa proposta è una cattiva idea. Serve una Pac con bilancio separato e rafforzato.”
Un Mff più ambizioso per un’Europa sotto pressione
Il Parlamento ha chiesto un bilancio a lungo termine più ambizioso, flessibile ed efficace, che superi l’attuale tetto dell’1% del RNL dell’Ue. “Se chiediamo all’Unione di fare di più, dobbiamo equipaggiarla di conseguenza”, ha detto Siegfried Mureşan (Ppe, RO), relatore per la Commissione Bilanci. Accanto alle politiche tradizionali come la Pac e la coesione, il nuovo Mff dovrà anche sostenere difesa, sicurezza, competitività e obiettivi ambientali.
La Pac leva per la resilienza dell’Unione
Gli emendamenti della Comagri prevedono strumenti concreti per tutelare il reddito agricolo e garantire la stabilità del settore: assicurazioni contro le calamità, fondi di riserva, promozione dei prodotti europei, azioni contro le pratiche sleali. La Pac, così, diventa un pilastro strategico non solo economico, ma anche geopolitico.
Verso la proposta ufficiale: la palla passa alla Commissione
La Commissione europea presenterà la proposta legislativa sul nuovo Mff il 16 luglio. La risoluzione del Parlamento non è vincolante, ma rappresenta un indirizzo politico chiaro, che sarà difficile ignorare. Copa & Cogeca hanno già chiesto un incontro con Ursula von der Leyen per ribadire la necessità di una Pac forte e ben finanziata.
La Pac torna centrale, il Parlamento alza la voce
Il voto del 7 maggio rappresenta un momento di svolta: il Parlamento europeo ha alzato la voce, difendendo la Pac e riaffermando la sua centralità nel futuro dell’Europa. Grazie all’impegno della Comagri e alla tenuta del fronte agricolo, i margini per smantellare o comprimere la politica agricola comune si riducono. Il confronto è solo all’inizio, ma gli agricoltori possono contare su un Parlamento finalmente compatto dalla loro parte.
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