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SI: Il Libro Nero sulla sanità campana


di Erika Noschese

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La situazione della sanità pubblica campana è sull’orlo del collasso, una realtà che Sinistra Italiana ha voluto portare con forza all’attenzione dell’opinione pubblica attraverso la presentazione del suo “Libro Nero”. Dopo la prima tappa ad Avellino, anche Salerno ha fatto da sfondo a un acceso dibattito sulle profonde ferite che affliggono il sistema sanitario regionale, un’iniziativa che mira non solo a denunciare le inefficienze ma anche a presentare un piano di rilancio concreto, partendo dalle voci inascoltate dei lavoratori del settore. Il deputato salernitano Franco Mari, esponente di Alleanza Verdi – Sinistra, ha introdotto la discussione focalizzandosi sulle emergenze più stringenti, descrivendo scenari di sofferenza inaccettabili: “Gli interventi si sono concentrati sui temi relativi alla condizione dei pronto soccorso, diventati luoghi di sofferenza dei pazienti che sostano per interi giorni, della questione delle liste d’attesa che compromettono seriamente il diritto alla salute e alle prestazioni sanitarie per tantissime persone”. Questa denuncia frontale si pone in antitesi con il racconto, giudicato autocelebrativo, del governatore Vincenzo De Luca, il quale continua a rivendicare presunti successi nella riduzione dei tempi di attesa. L’onorevole Mari ha poi argomentato con veemenza la necessità di un’analisi veritiera e scevra da filtri propagandistici: “Innanzitutto, noi facciamo una fotografia della condizione della sanità in questa regione, perché ce n’era bisogno, perché la propaganda dice puntualmente altro, invece ci siamo preoccupati innanzitutto di girare i presidi ospedalieri e di toccare con mano la sanità di questa regione, e poi di mettere assieme i dati reali, quelli veri, quelli che ci dicono di uno stato disastroso della nostra sanità, che poi tra l’altro è sotto gli occhi di tutti. I cittadini hanno timore anche di andare ormai al Pronto soccorso”. Questa testimonianza diretta, frutto di un’attenta osservazione sul campo, dipinge un quadro allarmante della fiducia dei cittadini verso le strutture sanitarie. Mari ha inoltre criticato aspramente le priorità politiche regionali, giudicandole distanti dalle reali esigenze della popolazione: “Perché facciamo questo? Innanzitutto, perché in questa regione purtroppo si è parlato troppo di altro: ricordo che siamo stati per mesi a discutere di terzo mandato, quando invece c’è da parlare, discutere, da immaginare, da progettare un’altra Campania, a partire da una questione centrale come quella della sanità. E tra l’altro la nostra è anche una proposta, un messaggio anche alle altre forze di centro di centrosinistra con le quali ci apprestiamo a costruire una coalizione. Insomma, mettere al centro i problemi della Regione e non le questioni che secondo noi non interessano più a nessuno circa chi sarà il candidato”. In questo passaggio, emerge chiaramente la volontà di Sinistra Italiana di riportare la sanità al centro del dibattito politico, anteponendola a dinamiche partitiche. Infine, il deputato ha snocciolato dati che, a suo dire, testimoniano un declino inesorabile: “A proposito della sanità, noi analizziamo i numeri, i dati che ci parlano di una migrazione sanitaria fuori controllo, di liste d’attesa fuori controllo, una spesa sanitaria che si è spostata verso la sanità privata. Insomma, una condizione alla quale davvero c’è urgenza di mettere mano”. La migrazione sanitaria, ovvero la tendenza dei cittadini campani a recarsi in altre regioni per ricevere cure, e la crescita della spesa privata a discapito del pubblico sono indicatori di un sistema in profonda crisi. Il segretario regionale di Sinistra Italiana, Tonino Scala, ha rincarato la dose, smontando le narrazioni ottimistiche della giunta regionale: “Le criticità sono tante, al punto che altro che ‘mai più ultimi’, ultimi eravamo e ultimi siamo rimasti. E De Luca, che parla spesso di miracoli, è riuscito a fare un miracolo: se prima era impossibile fare un esame in una struttura pubblica, adesso il pubblico e il privato sono sulla stessa lunghezza d’onda. Abbiamo liste d’attesa anche per quanto riguarda il privato convenzionato. La situazione è complessa. Uscire dal commissariamento è servito solo ed esclusivamente a nominare qualche primario, a fare un po’ di gestione, ma i problemi sono tutti in piedi e in questa regione, la dico così, oramai è negato il diritto alla cura, il diritto alla salute garantito dalla Costituzione italiana”. Le parole di Scala sono un atto d’accusa diretto, che pone in discussione l’efficacia dell’uscita dal commissariamento e denuncia una violazione del diritto costituzionale alla salute per i cittadini campani. La presentazione del “Libro Nero” si configura dunque come un’azione politica incisiva, volta a scuotere le coscienze e a sollecitare un cambio di rotta radicale nella gestione della sanità in Campania.



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