Il V Rapporto AGRIcoltura 100 dimostra come l’agricoltura sia al centro delle sfide globali, ma nello stesso tempo sia anche al centro delle soluzioni. I dati mostrano un comparto dinamico, che guida la qualità del cibo, fonte di salute e benessere per le persone
Anche nel 2025 AGRIcoltura 100 conferma il suo trend di crescita costante, come si evince dai dati del V Rapporto presentato nella sede romana di Confagricoltura.
Quest’anno, infatti, hanno partecipato 3.536 aziende agricole, l’anno scorso erano 3.132: ciò significa che nel 2025 sono più o meno raddoppiate rispetto alla prima edizione di cinque anni fa.
V Rapporto AGRIcoltura 100, puntare su innovazione e sostenibilità
Qual è l’obiettivo di AGRIcoltura 100, promosso da Confagricoltura e Reale Mutua? Puntare su innovazione e sostenibilità per un’agricoltura in grado di rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico e dalle incertezze del quadro geopolitico ed economico internazionale.
A questo si aggiunge un ulteriore fattore di difficoltà per l’agricoltura, ovvero la definizione della PAC, la Politica Agricola Comune dell’Unione Europea.
Nonostante tutto, le aziende agricole continuano a guardare con determinazione a un’agricoltura sempre più amica dell’ambiente, anche perché si rendono conto che percorrere la strada della sostenibilità porta a risultati economici concreti.
Sicurezza alimentare non è solo quantità
Si dimostra, pertanto, che la sostenibilità ha fatto un salto di qualità, ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: «Come agricoltori dobbiamo garantire la sicurezza alimentare, non solo in termini di quantità: dobbiamo costruire un modello di agricoltura che sia resiliente rispetto ai cambiamenti climatici e attento ai mutati stili di vita.
I dati che emergono dal Rapporto AGRIcoltura 100 testimoniano che la sostenibilità non è più solo un obiettivo per le aziende, ma un requisito necessario per operare sui mercati ed essere competitivi.
L’indagine, inoltre, ci permette di valutare le potenziali aree di miglioramento del settore primario e di affrontare le nuove sfide insieme alle nostre aziende, continuando a confrontarci con le istituzioni in modo proattivo e con spirito di innovazione».
L’agricoltura italiana e l’Europa
Il V Rapporto AGRIcoltura 100 – curato da Innovation Team, società di ricerca di MBS Consulting (Gruppo Cerved) – da un punto di vista generale fornisce dati di contesto relativi al settore agricolo e alla sostenibilità delle imprese.
Molto interessante l’analisi comparativa dell’agricoltura italiana rispetto al contesto europeo: una utile opportunità per evidenziare eccellenze e criticità del settore, nonché per mostrare le potenziali aree di miglioramento.
Inoltre, presenta 5 approfondimenti tematici:
- occupazione e affermazione delle donne
- gestione dei rischi idrogeologici
- economia circolare e autosufficienza energetica
- benessere degli animali agricoltura 4.0
- agricoltura 4.0 e TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita)
Migliorano le performance di sostenibilità
Il Rapporto ha misurato il livello di sostenibilità dell’agricoltura italiana – che si conferma in crescita – in base a 288 variabili.
Il numero cresce di aziende che hanno preso parte a questa edizione di AGRIcoltura 100 ha permesso di delineare un quadro più esaustivo. Le migliori performance, rispetto alla prima edizione del 2020, sono state raggiunte nei seguenti settori:
- sostenibilità ambientale (58,2%)
- sostenibilità sociale (46,6%)
- gestione dei rischi e delle relazioni (42,1%)
- qualità e sicurezza alimentare (63,6%,)
- qualità dello sviluppo (57,2%).
Cresce l’innovazione
All’agricoltura italiana piace l’innovazione e la ritiene un acceleratore di crescita in termini economici, di produttività e di sostenibilità: una visione sostenuta da dati concreti.
Lo prova il fatto che circa il 70% delle aziende intervistate nel V Rapporto AGRIcoltura 100 ha investito in vari tipi di innovazione: tecniche e macchinari, ma anche attività trasformative, infrastrutture, diversificazione e marketing.
In particolare, il 21% delle imprese pratica l’agricoltura di precisione, il 19% autoproduce energia.
AGRIcoltura 100 mette anche in evidenza il legame tra sostenibilità e innovazione: l’83% delle aziende con alto livello di sostenibilità generale ha un elevato indice di innovazione, contro una media del 39%.
Circa il 60% ha investito in cinque o più ambiti (su un totale di undici) nel solo ultimo anno, il doppio della media generale.
Formazione, competenze e innovazione
Le imprese sostenibili si confermano quelle più innovative, più produttive e con le migliori performance economiche.
Hanno una produttività (misurata come fatturato per addetto) superiore del 72% rispetto a quelle con un livello iniziale o medio di sostenibilità, e una redditività (utile per addetto) quasi tripla.
Inoltre, quelle più sostenibili hanno un fatturato relativo all’export oltre tre volte più elevato.
«L’agricoltura italiana segna dati decisamente positivi per produzione, per valore, per consumi interni e per export.
La sostenibilità va di pari passo con l’innovazione a tutto campo: ISMEA è presente attraverso i propri bandi specifici, sia come sostegno al credito.
L’innovazione e la formazione sono le sfide che dovranno affrontare gli agricoltori nei prossimi anni: senza formazione, senza competenze e senza innovazione non potremo tenere questo passo», ha affermato Sergio Marchi, direttore generale di ISMEA.
Quanto pesa la gestione del rischio
Per quanto riguarda la gestione del rischio – tema particolarmente difficile in Paese fragile come l’Italia – l’impatto maggiore deriva dagli eventi climatici estremi, sempre più violenti e più ravvicinati.
Più volte, infatti, si è rimarcato che l’agricoltura è il settore produttivo che più subisce i danni dovuti a al cambiamento climatico.
Lo conferma il fatto che ben il 73% delle imprese agricole ha subito danni di questo tipo negli ultimi tre anni, che hanno comportato perdite ingenti nelle coltivazioni e nelle infrastrutture, per non parlare di aspetti collaterali come stress idrico, erosione del terreno e degrado del suolo.
Un fattore di rischio non meno importante deriva alle incertezze del mercato: costi di produzione, costi dell’energia, oscillazioni dei prezzi di vendita e concorrenza sleale dei Paesi extra-UE costituiscono motivo di seria preoccupazione per gli agricoltori.
Sostenibilità è visione, cambiamento, responsabilità
Tuttavia, solo un terzo delle imprese intervistate ha attivato forme di difesa passiva dal rischio, come le assicurazioni contro danni naturali e catastrofali.
«Il principio di mutualità ci ha guidato nei nostri 200 anni di vita, e AGRIcoltura 100 fa vedere bene come mutualità e sostenibilità siano due facce della stessa medaglia: persone al centro, costruzione di fiducia e generazione di valore.
Per noi sostenibilità è visione nel lungo periodo, è progetto da tradurre in concreto, è cultura ovvero portare cambiamenti nei comportamenti e nei modelli organizzativi delle aziende, è responsabilità verso le persone, l’ambiente e le comunità.
L’agricoltura è uno dei settori più esposti ai cambiamenti climatici, ma è anche tra i più sensibili e attivi nel promuovere modelli di sviluppo sostenibili. Con AGRIcoltura100 vogliamo valorizzare le imprese agricole che investono nel futuro e rafforzare il legame tra sostenibilità, innovazione e resilienza», ha dichiarato Luca Filippone, direttore generale di Reale Group.
Il ruolo positivo dell’agricoltura
È giusto rilevare che l’agricoltura ha anche un ruolo positivo nella mitigazione dei rischi climatici grazie al rafforzamento delle buone pratiche agricole.
Più della metà delle aziende (61%) ha attivato diverse pratiche per rafforzare la resilienza attraverso:
- migliore gestione dell’acqua
- modalità di lavorazione del terreno
- manutenzione e costruzione di barriere naturali
- adozione di sistemi di protezione (impianti antibrina e reti antigrandine).
Interessante notare che le imprese agricole più sostenibili favoriscono l’affermazione delle donne, come si vede nella tabella seguente:
I premiati di AGRIcoltura 100
AGRIcoltura 100 ha premiato 3 aziende:
- Cherubini F.lli – Lonato del Garda (Brescia)
- San Felice – Castelnuovo Berardenga (Siena)
- Cantina Produttori Valdobbiadene – Valdobbiadene (Treviso)
Le menzioni speciali sono state assegnate a:
- COAB Società Cooperativa Agricola, Corigliano Rossano (Cosenza) per l’impegno nell’ambito impatto ambientale
- Ca’ Marcanda, Castagneto Carducci (Livorno) per l’impegno nell’ambito salute alimentare
- Azienda vitivinicola Enrico Crola, Mezzomerico (Novara) per l’impegno nell’ambito rapporti con le reti e la comunità
- Cantine Scala, Caorle (Venezia) per l’impegno nell’ambito gestione del rischio
- Sartori Organic Farm, Ledro (Trento) per l’impegno nell’ambito occupazione dei giovani
- Santissima Annunziata, San Vincenzo (Livorno) per l’impegno nell’ambito agricoltura al femminile
- Azienda Agricola Campisi Antonino, Siracusa per l’impegno nell’ambito transizione energetica
- Lodali, Treiso (Cuneo) per l’impegno nell’ambito digitalizzazione e agricoltura 4.0
- Corte Camerlenga, Viadana (Mantova) per l’impegno nell’ambito benessere degli animali.
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