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» Made in Italy, l’Abruzzo in vetrina al MIMIT: c’è anche il Maglificio Gran Sasso


All’evento sono state presentate presentate otto imprese simbolo della rinascita post-sisma.

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L’Abruzzo torna al centro della scena del Made in Italy grazie all’evento “Made in Italy. Made in Appennino centrale”, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e svoltosi il 13 maggio alla presenza del ministro Adolfo Urso e del commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli. Una vetrina per otto imprese che rappresentano la capacità del tessuto produttivo del cratere sismico di rialzarsi e innovare, anche grazie al sostegno del programma NextAppennino.

Tra le aziende protagoniste spicca il Maglificio Gran Sasso di Sant’Egidio alla Vibrata, storica realtà abruzzese della maglieria di qualità, che con settant’anni di attività alle spalle continua a puntare su sostenibilità, innovazione e valorizzazione dei giovani, mantenendo una produzione interamente radicata sul territorio. Abruzzese anche la startup Centauroos, attiva ad Ascoli Piceno ma legata all’Abruzzo attraverso la collaborazione con Panichi Srl. La giovane impresa è un esempio virtuoso di economia circolare: trasforma le macerie del sisma in oggetti architettonici stampati in 3D, unendo memoria, sostenibilità e design.

Accanto alle realtà abruzzesi, sono intervenute aziende delle Marche, dell’Umbria e del Lazio che hanno raccontato il proprio percorso di rinascita. La L.A.S. di Corridonia, specializzata in design per moda, arredamento e automotive, ha investito su sostenibilità e formazione. Cucine Lube, con sede a Treia, ha presentato un ambizioso progetto di espansione internazionale attraverso la costruzione di un nuovo stabilimento totalmente automatizzato. Tigamaro, manifattura di Tolentino nel settore della pelletteria di alta gamma, ha avviato interventi eco-sostenibili, tra cui impianti fotovoltaici e sistemi di riciclo. Marmo Idea 4.0, con base ad Ascoli Piceno, ha puntato sulla trasformazione hi-tech dei materiali lapidei e compositi per l’interior design, ampliando il proprio sito produttivo. Dal Lazio è intervenuta la SA.NO. Salumi di Accumoli, storica azienda a conduzione familiare produttrice di specialità tipiche come il Prosciutto Amatriciano IGP, che ha rilanciato l’attività dopo il sisma grazie a nuovi investimenti. Infine, l’Umbria è stata rappresentata da AgriEuro, e-commerce con sede a Spoleto che si è imposto tra i leader europei nella vendita online di attrezzature per agricoltura e giardinaggio, anche grazie al rafforzamento logistico e digitale favorito dal programma NextAppennino.

Il ministro Urso ha definito queste storie “esempi di successo nati nel luogo più sfidante del Paese” e ha sottolineato come il Governo continui a sostenere il sistema produttivo con misure concrete, come l’obbligo assicurativo contro eventi catastrofali e i risarcimenti anticipati. Il commissario Castelli ha ricordato che l’Appennino centrale è un territorio vivo e produttivo, capace di coniugare tradizione e innovazione, e che merita attenzione e investimenti.

L’iniziativa conferma la vitalità economica delle aree colpite dal sisma e l’importanza di valorizzare quelle imprese che, nonostante le difficoltà, continuano a portare avanti il valore autentico del Made in Italy.

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