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Il biogas accelera e guarda al PNRR. E oltre


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Piero Gattoni, Presidente del Consorzio Italiano Biogas

Il biogas e il biometano si trovano in un momento cruciale, con due piani temporali diversi. Nel breve termine bisogna portare a casa il miglior risultato possibile con gli investimenti del PNRR: bisogna accelerare perché la scadenza è, come noto, il 30 giugno 2026.

Un manifesto programmatico

Il Consorzio Italiano Biogas (CIB) ha presentato, nel corso dell’evento Biogas Italy (di cui Energia&Mercato è media partner), un “manifesto programmatico” al 2032, con una serie di proposte per raggiungere il pieno potenziale di produzione del settore agricolo in ambito biogas e biometano. Che passa da un sistema flessibile per le connessioni alla rete del gas, con una maggiore interoperabilità tra le reti di distribuzione e trasporto; e da una valorizzazione della programmabilità degli impianti che producono energia elettrica e termica da biogas.

I numeri attuali e futuri

Il settore produce a oggi circa 750 milioni di smc l’anno di biometano. Grazie al DM biometano 2018 e con i primi quattro bandi del PNRR si arriverà a 1,8 miliardi di smc/anno, a fronte di un obiettivo finale di 2,8 miliardi, con il pieno dispiegamento del PNRR.

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La stima non è troppo ottimistica, visto che il CIB prevede si possa raggiungere l’obiettivo di 2,3 miliardi di smc di biometano entro il 2026. In termini di numero di impianti, sui 700 previsti alla fine del PNRR il 42%, circa 300, deriverebbero da riconversioni. E questo aprirà nuove sfide per la rete di trasporto.

Il ruolo dell’agricoltura

C’è poi il biogas agricolo, con i suoi 1.800 impianti, in attesa dei risultati del bando del GSE sul FER2.

«L’agricoltura è sempre più protagonista del percorso di transizione – ha commentato Paolo Arrigoni, Presidente del GSE, nel suo intervento a Biogas Italy. L’ultimo bando biometano ha registrato una partecipazione importante: più di 300 domande che ci fanno ben sperare sul raggiungimento degli obiettivi definiti con il PNRR, oltre che ad avvicinarci sempre di più ai target previsti al 2030 con il PNIEC.

Per questo, c’è il massimo impegno per completare tutti i progetti in cantiere e non lasciare indietro nessuno. Sempre in ottica di sviluppo di nuovi impianti a biogas vi sono anche buoni risultati del primo bando del DM FER 2. A completare il quadro delle regole che promuovono lo sviluppo del settore saranno approvate al più presto le regole operative per il decreto pratiche ecologiche per avere il primo bando entro maggio, così come le misure per dare attuazione alla norma contenuta nel DL Agricoltura per l’autoconsumo di biometano e consentire al settore agricolo di essere in prima linea nella decarbonizzazione dei settori Hard-to-Abate».

Importanti modifiche

Sulle modifiche al DM Biometano 2022 è intervenuto Piero Gattoni, Presidente del CIB, che ha sottolineato come rappresentino «un passo importante per valorizzare il contributo del biometano agricolo alla transizione energetica del Paese, rafforzando il ruolo delle aziende agricole che diventano alleate preziose nel percorso di decarbonizzazione dei settori Hard-to-Abate. Sul fronte della sostenibilità, accogliamo con favore la recente proroga per la certificazione degli impianti biogas, ma restano ancora aperte criticità operative che vanno risolte rapidamente per garantire agli operatori tempi idonei di adeguamento. Infine, è necessario chiarire le norme sull’uso dei sottoprodotti agroindustriali per consentire una valorizzazione efficace del digestato, promuovendo così un modello davvero circolare di sviluppo delle bioenergie. Interventi tempestivi che guardano al futuro del settore e che per-metteranno al Paese di raggiungere gli obiettivi di transizione».

Costi di allacciamento e tassazione

Delle importanti novità potrebbero arrivare sul fronte della riforma dei costi di allacciamento: Giovanni Perrella, del Dipartimento Energia del MASE, ha infatti annunciato che il Ministero è al lavoro sul tema. Mentre è sbloccata la questione della tassazione della produzione di biogas.

«Con l’Agenzia delle Entrate – ha spiegato Maurizio Leo, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze – abbiamo voluto fare chiarezza e dopo una serie di approfondimenti abbiamo definitivamente chiarito che la quota incentivo della tariffa omnicomprensiva non deve essere assorbita dalla tassazione. E questa è la linea direttrice che vogliamo imprimere a tutta la nostra riforma fiscale e ridurre la pressione fiscale».

L’Italia, motore dell’impegno europeo

Sulla medesima linea anche l’intervento, in videomessaggio, di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

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«Il biogas rappresenta una grande opportunità per il settore primario e l’Italia è considerata un pilastro del sistema europeo. Abbiamo finanziato 22.000 imprese con il PNRR che guardano al Biogas come un’opportunità. Il settore dell’agricoltura è un settore che dà tanto ma che deve avere redditualità. Le linee guida della politica agroalimentare guardano all’Italia e da essa traggono ispirazione. Siamo consapevoli dell’importanza dell’Europa, ma anche del fatto che senza l’Italia l’Europa non può avanzare: è un percorso da compiere insieme».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di aprile 2025 di Energia&Mercato. Se vuoi ricevere Energia&Mercato, puoi abbonarti nel nostro shop.



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