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Fondi obbligazionari, rendimenti mai visti da 15 anni: l’incertezza rilancia l’investimento in bond


di
Francesca Monti

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Nel 2024 i prodotti che investono in reddito fisso hanno avuto 50 miliardi di raccolta netta positiva. La tendenza potrebbe continuare. I risultati dai flessibili ai corporate bond sopra il 4%

Sopra l’onda dei rendimenti. Che adesso si sono un po’ ridimensionati, ma restano decisamente più elevati rispetto a quanto ci aveva abituato la lunga stagione (che ormai sembra lontana quanto il Giurassico) dei tassi zero. Complice il significativo aumento dei tassi di interesse, nel 2024 i flussi di sottoscrizione dei fondi aperti in Italia hanno premiato i prodotti obbligazionari con oltre 50 miliardi di raccolta netta positiva. I rendimenti obbligazionari — che si sono portati su livelli che non si vedevano da 15 anni — hanno infatti esercitato un forte appeal sui risparmiatori italiani, notoriamente inclini alla prudenza nelle loro scelte di investimento. Un trend che potrebbe durare e magari rafforzarsi, alla luce dell’instabilità generata dal nuovo quadro geopolitico, caratterizzato da forte volatilità delle Borse e dalla ricerca di asset meno rischiosi. Obbligazioni in testa. 

Il bilancio del 2024

Ma vediamo il bilancio dell’anno passato, che ha portato lo stock del risparmio gestito italiano sopra i 2.500 miliardi. La parte del leone l’hanno fatta i fondi obbligazionari flessibili, con oltre 17,6 miliardi di raccolta netta positiva. All’interno di questa categoria rientrano i prodotti a reddito fisso con approcci differenti rispetto ai classici fondi obbligazionari, come gli absolute return e total return (che si prefiggono un rendimento positivo annuo a prescindere dal contesto di mercato), gli unconstrained (non vincolati ad un preciso benchmark di riferimento) e, in particolare, i fondi target. Si tratta di quei fondi collocati sul mercato da banche e reti di consulenza per un limitato periodo di tempo (di solito da uno a tre mesi) e che hanno una scadenza fissa (3, 4 o 5 anni), consentendo ai risparmiatori di congelare gli attuali (alti) tassi di rendimento e di poter contare sulla restituzione del capitale iniziale investito alla fine del periodo stabilito.




















































Italia e imprese affidabili

Per quanto riguarda le altre categorie di obbligazionari classici, è stata positiva la raccolta degli euro corporate bond investment grade (4,9 miliardi di euro), i fondi specializzati in titoli societari con pagella di affidabilità buona, che nell’intero 2024 hanno messo a segno un guadagno medio del 4,06%. Rendimenti intorno al 4% anche per altre tre categorie di fondi a reddito fisso premiate dai sottoscrittori italiani: obbligazionari Italia (4 miliardi), obbligazionari misti (3,6 miliardi) e obbligazionari governativi euro a breve termine (2,4 miliardi). Oltre due miliardi di raccolta netta positiva anche per gli obbligazionari governativi euro a medio lungo termine la cui performance media nel 2024 non è però andata oltre l’1,09%. Da notare invece come gli obbligazionari dollaro a medio lungo termine abbiano accusato deflussi annui per 532 milioni nonostante una ottima performance annuale (+7,7%). Stessa dinamica osservata nell’ambito dei fondi obbligazionari Paesi emergenti: a fronte di una performance media annua del +6%, la raccolta netta annuale è stata negativa per 2,9 miliardi.

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La divergenza tra disinvestimenti e performance

D’altra parte, la divergenza tra flussi di sottoscrizione e performance nel 2024 è piuttosto evidente, soprattutto nell’ambito dei comparti azionari. Una delle spiegazioni è che nel 2024 si sono accumulati molti disinvestimenti di mandati assicurativi di tipo unit linked i cui sottostanti sono in larga parte costituiti da fondi azionari. Questo ha determinato flussi in uscita dall’azionario nonostante le Borse abbiano continuato a registrare nuovi record.

Gli azionari America

I fondi azionari italiani evidenziano deflussi annui per 821 milioni di euro mentre il loro rendimento medio annuo ha sfiorato il 14%, gli azionari area euro hanno visto deflussi netti per oltre un miliardo a fronte di rendimenti del 6%, gli azionari Pacifico hanno subito disinvestimenti netti per 1,7 miliardi mentre i loro rendimenti annui sono stati del +15,8% e gli azionari America, che pure hanno potuto sfoggiare un guadagno del 30%, hanno comunque chiuso il 2024 con una raccolta netta negativa di 2,4 miliardi. Unica eccezione in controtendenza i fondi azionari internazionali: sono stati premiati con una raccolta netta annua positiva per 606 milioni ripagando i sottoscrittori con una performance media 2024 del +20.8%.


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